Ieri, mercoledì 15 maggio, al Centro Giovanni XXIII, il Gruppo consiliare di Belluno della lista «Insieme per Belluno Bene Comune», presente con tutti e quattro i suoi consiglieri (Lucia Olivotto, Ilenia Bavasso, Marco Perale, Francesco Rasera Berna) ha tenuto una conferenza stampa per affrontare una serie di tematiche salite alla ribalta della cronaca nell’ ultima settimana.
LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE
La capogruppo Lucia Olivotto – riferisce una nota dello stesso gruppo consiliare – ha commentato il trasferimento dei Vigili Urbani e del COC della Protezione Civile nei prefabbricati delle ex Gabelli al parco Città di Bologna definendolo una risposta sbagliata a un’emergenza sicurezza inesistente, con l’aggravante di andare ad appesantire con il passaggio dei mezzi di servizio un’area che dovrebbe invece essere preservata nella sua tranquillità per bambini, genitori e nonni.
Sul Parco Bologna è intervenuta anche Ilenia Bavasso, ironicamente polemica verso l’adozione dei “taser” e con molti dubbi tecnici e pedagogici sul progetto del nuovo parco inclusivo che, per quanto si capisce – continua la nota – dovrebbe prevedere l’abbattimento e l’eliminazione di tutti i giochi attualmente esistenti nella parte settentrionale del Parco, compresi quelli nuovi o appena sostituiti negli anni scorsi, per un’ipotesi che sembra tenere in poco conto le esigenze dei bambini più grandi.
Marco Perale ha contestato l’ipotesi di intitolare il Museo di Palazzo Fulcis a Sebastiano Ricci, non perché ci siano dubbi sull’eccellenza del personaggio, ma perché una cosa è intitolare il Teatro a Buzzati e tutt’altra cosa è intitolare un Museo al nome di un solo artista. Esistono casi anche in provincia (il museo Murer a Falcade o la galleria Rizzarda a Feltre) dove la maggior parte delle opere, se non tutte, sono di quell’autore. Altrettanto vale per Vedova a Venezia, Depero a Rovereto, Morandi a Bologna, De Pisis a Ferrara e molti altri. Al Fulcis – ha fatto presente Perale – ci sono solo alcuni quadri di Sebastiano e meno di Marco Ricci che numericamente non giustificano l’intitolazione, anzi! Si rischia di ingannare il turista, che pensa di trovare una raccolta unitaria vasta e rappresentativa, lasciandolo invece deluso. Col rischio che le recensioni e il passaparola facciano solo del male alla città.
LE RISPOSTE DELLA GIUNTA
«Il Museo di Belluno sarà il Museo Civico intitolato a Sebastiano Ricci, non il museo di Sebastiano Ricci. C’è una differenza rilevante e sostanziale in questo, i consiglieri di opposizione l’hanno di certo colta, impossibile che non sia così, ma giocano con le parole per oscurare ancora una volta un’operazione bella e positiva per la città». Così il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin ha risposto al gruppo di opposizione «Insieme per Belluno Bene Comune», sottolineando che non è sui numeri che deve e può concentrarsi il giudizio sull’opportunità o meno dell’operazione, quanto sulla rilevanza dell’artista per il territorio e sulla qualità delle opere custodite a Palazzo Fulcis. Nelle collezioni di via Roma figurano 10 opere del Ricci, di cui 3 grandi teleri e, tra questi, la nota “Caduta di Fetonte”. «Un’opera conosciuta a livello mondiale, che molti musei ci invidiano – commenta l’assessore alla Cultura Raffaele Addamiano -. Non è il numero, ma la rilevanza della collezione e dell’artista a motivare e giustificare questa scelta che darà lustro al nostro museo e alla nostra città. I consiglieri fanno confusione: non parliamo di un museo su un autore, nel quale giustamente devono esserci un numero rilevante di opere dello stesso, ma di un museo dedicato ad un personaggio importante per la città, è una differenza di sostanza».
Per quanto riguarda le critiche alla gestione della sicurezza in città, considerata sempre di natura repressiva e non preventiva, Addamiano ha risposto: «Nulla di più falso», ricordando tutti gli incontri di natura educativa e preventiva organizzati dall’Amministrazione nelle scuole superiori della città sul tema della sicurezza in collaborazione con le Forze dell’ordine.
Da parte sua l’assessora all’Ambiente, Lorenza De Kunovich, si è chiesta perché siano stati criticati perfino i 50 mila euro spesi per rinnovare i giochi. «Innanzitutto – ha fatto presente – non sono stati spesi a favore di un solo parco ma di tre e per quanto riguarda l’area verde adiacente al centro Millenium e le strutture nuove sulle quali è stato puntato il dito perché dedicate ai bambini più piccoli, la polemica non esiste perché fin dall’inizio era prevista anche l’installazione di giochi adatti anche ai bambini più grandi, che infatti saranno posizionati a breve».
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