Ogni anno in Italia circa 65 mila persone muoiono per mancanza o ritardi nel primo intervento e non soltanto per arresto cardiaco. Solo per soffocamento in Europa perdono la vita 500 bambini ogni anno; in Italia 1 bambino ogni 10 giorni. Eppure, nel nostro Paese, escludendo il personale sanitario, meno dell’1% della popolazione conosce come liberare le vie aeree di un bambino da un corpo estraneo (negli Stati Uniti oltre il 57%).
Dal 2015, attraverso il service «Viva Sofia: due mani per la vita», Lions Italia si impegna a fornire conoscenze e a divulgare procedure salva-vita da praticare in attesa del personale del 112/118: in particolare la manovra di disostruzione delle vie aeree (manovra di Heimlich) e la rianimazione di base, oltre all’utilizzo del defibrillatore automatico.
Grazie all’attività dei volontari Lions (medici, infermieri, personale sanitario preparato), sono state formate in questi anni oltre 40 mila persone. Il service, di interesse nazionale, nasce dall’idea del primario dell’ospedale di Faenza, Daniele Donigaglia, a seguito di un fatto che lo colpì profondamente: nel 2015, Sofia, una bambina di 6 anni di Faenza, che stava soffocando a causa di un gamberetto, fu salvata proprio grazie al pronto intervento della madre infermiera, con la manovra di disostruzione delle vie aeree.
Anche il Lions Club Belluno si sta attivando sul territorio, partendo proprio dai più giovani: sabato 11 maggio, grazie al contributo dei volontari Lions è stato infatti organizzato un pomeriggio di formazione presso la sede Scout di Mussoi. Vi hanno partecipato 22 ragazzi che si sono dimostrati molto interessati a imparare e praticare le manovre di primo intervento che possono salvare una vita.
Il progetto Lions è quello di poter realizzare il service in diversi luoghi (scuole, spiagge, teatri, aule universitarie) per raggiungere una platea sempre più vasta, poiché davvero due mani possono salvare una vita.
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