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sabato 23 Novembre 2024,

Confartigianato Belluno a Roma per la tappa nazionale di «Montagna futura»

Il punto sulla nuova legge per la montagna e sulle prospettive che si aprono per gli imprenditori e per la popolazione delle aree montane.

Il destino della montagna italiana non è segnato. Le opportunità di un rilancio infrastrutturale, economico e sociale delle aree alpine e appenniniche sono affidate all’impegno convinto e condiviso delle istituzioni, degli enti locali, dei rappresentanti delle imprese e degli attori sociali sul territorio, del mondo accademico e della ricerca. Confartigianato li ha coinvolti nel percorso «Montagna Futura» che il 29 maggio ha segnato la tappa nazionale con un evento organizzato a Roma.

Dopo gli approfondimenti promossi in questi ultimi due mesi dalla Confederazione, nella prima tappa a Belluno, con il tema «Le Terre Alte davanti a nuovi scenari climatici: il tempo della progettazione e dell’azione per il turismo», poi Rieti e Bologna, sotto la regia di Roberta Corbò, responsabile Patrimoni territoriali, Comunità locali e turismo di Confartigianato, il convegno ha fatto il punto sulla nuova legge per la montagna, sulle prospettive che si aprono per gli imprenditori e per la popolazione che abita questi territori e sui trend che vedono un nuovo interesse per l’insediamento nelle aree alpine e appenniniche.

Al saluto di Rossella Belluso, segretaria generale della Società Geografica Italiana nella cui sede si è svolto il convegno, è seguito l’intervento introduttivo del presidente di Confartigianato Marco Granelli che ha ha fatto presente che «Confartigianato crede in un nuovo sviluppo sostenibile della montagna e in nuove possibilità di residenzialità e di imprenditoria. Per questo è necessario che la nuova legge per la montagna si rivolga anche alle imprese artigiane, di tutte le età e non solo ai giovani, con misure specifiche di agevolazione fiscale. Perché le imprese artigiane sono anche un fattore decisivo di coesione e di sviluppo per i territori montani e le aree interne».

Sulla partecipazione degli attori economici del territorio a una nuova programmazione e “governance” locale che valorizzi le imprese e la loro evoluzione nei contesti montani, anche con un utilizzo equilibrato delle risorse, si sono soffermati i rappresentanti delle Associazioni di Confartigianato protagoniste delle tappe del percorso «Montagna Futura». Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Belluno, ha spiegato che «la tappa di Belluno del percorso “Montagna Futura” ha avuto l’obiettivo di aprire una riflessione sul nuovo scenario del turismo di montagna alla luce dei grandi cambiamenti in atto, soprattutto quello climatico e demografico. Le esigenze di un territorio a geografia complessa, come nello specifico la provincia di Belluno, devono essere misurate e valutate con nuovi strumenti, come lo Strategy Foresight. I mega trend di cambiamento climatico, demografico, sociale e tecnologico – ha proseguito Scarzanella – stanno sviluppando impatti tali da modificare fortemente gli equilibri ambientali, sociali e produttivi della montagna italiana. Con questa metodologia che li studia e analizza, è possibile creare e sviluppare dei percorsi per l’adattamento e la riprogettazione dei territori e della montagna. Il nuovo turismo alpino sarà basato su una diversa stagionalità, con maggiore distribuzione di eventi turistici durante l’anno, sarà più legato al benessere e vedrà la nascita di nuove attività di impresa sostenibile, che poteranno all’insediamento di nuovi residenti, e la valorizzazione delle risorse boschive e idriche sarà alla base di nuove filiere».

Nelle aree montane si riscontra il 24,4% di imprese artigiane sul totale rispetto al 20,3% delle zone di pianura, 364.915 addetti nell’artigianato in montagna sul totale di 1.731.316, con quota +3,6% rispetto al resto d’Italia, rappresentando il 14% degli addetti dell’artigianato italiano. Nello specifico, per la provincia di Belluno il peso delle imprese artigiane sul totale è del 30,9%.

«Considerando i dati appena citati – ha precisato Scarzanella – è chiaro che dobbiamo incidere sulla prossima legge della montagna. Per quanto riguarda l’iter della legge, siamo lieti che il parlamento abbia deciso di accorpare i testi e quindi di ragionare anche sul lavoro fatto in precedenza senza tralasciare nulla, riflessioni che i parlamentari porteranno avanti anche in sede emendativa. Come Confartigianato stiamo facendo un percorso con l’obiettivo principale di valorizzare l’artigianato nelle terre alte e per raccogliere le varie sensibilità dei territori montani, in particolare per lavorare sull’applicazione di una fiscalità differenziata. Non è accettabile che un cittadino o un’impresa riceva lo stesso trattamento fiscale sia che si trovi in montagna, sia che operi in una grande città. Siamo inoltre dell’avviso – conclude – che vada favorito il partenariato pubblico privato nei territori montani, coinvolgendo anche il settore dell’artigianato».

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