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sabato 23 Novembre 2024,

Sicurezza alimentare, dall’Ulss un decalogo delle buone pratiche domestiche

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare l’Azienda sanitaria ha fatto il punto sulla situazione della provincia di Belluno (nella foto, da sinistra, Damiano Comin, Giovani Andrea Sava, Giuseppe Dal Ben, Vincenzo Marcotrigiano e Andrea Gazzetta).

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare l’Ulss Dolomiti ha fatto il punto sulla situazione della provincia di Belluno sottolineando innanzitutto, con le parole del commissario Giuseppe Dal Ben, che la sicurezza alimentare richiede un approccio globale perché è una responsabilità collettiva che riguarda la filiera economica di chi produce e commercializza, le autorità sanitarie, che informano, accompagnano e controllano, i cittadini che sono chiamati a consumare in modo attento.

65 CASI DI MALATTIE A TRASMISSIONE ALIMENTARE
Il dottor Damiano Comin, direttore del Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale e dei loro derivati ha fatto presente che nel 2023 in provincia di Belluno sono stati registrati 65 casi di malattie a trasmissione alimentare così ripartiti: 41 salmonellosi, 12 campylobatteriosi, 6 gastroenteriti virali, 2 infezioni da STEC, 2 listeriosi, 1 shigellosi, 1 epatite A.
Si tratta di un numero rilevante, ma non allarmante – ha detto Comin – in linea con quello degli anni precedenti e anche allineato alla situazione generale. Va però sottolineato che questi 65 casi sono quelli relativi a chi si è recato in ospedale, mentre certamente molte altre persone sono state interessate da malattie a trasmissione alimentare, ma essendo state colpite in forma lieve (per esempio da un mal di pancia o da una diarrea passeggera) non hanno dovuto ricorrere alle strutture ospedaliere e il loro malessere non è stato conteggiato. Di qui la conclusione: è necessaria grande attenzione perché il rischio di ammalarsi è presente e va gestito al meglio.

OGNI ANNO MOLTI INTERVENTI DI CONTROLLO
Per questo il Dipartimento di prevenzione dell’Ulss Dolomiti mette in atto ogni anno molti interventi di controllo, riscontrando sempre una situazione buona, salvo qualche eccezione. Ecco, condensata in alcuni numeri, l’attività portata avanti nel 2023:

  • 100 campioni di alimenti di origine animale e 160 campioni di altra tipologia prelevati nell’ambito di
    piani regionali e/o nazionali di controllo;
  • 1.262 campioni prelevati e esaminati per ricerca di Trichinella spp. su specie animali sensibili;
  • 4.789 capi di bestiame controllati regolarmente, macellati o cacciati;
  • 67 allerte gestite relative a rischi alimentari notificate con il sistema rapido di allerta;
  • 2.419 sopralluoghi eseguiti per attività di verifica o ispezione sul campo su attività coinvolte nella produzione, trasformazione, vendita o somministrazione di alimenti;
  • 23 interventi di verifica effettuati relativi alla commercializzazione e all’utilizzo di fitofarmaci;
  • 96 controlli sulla gestione del farmaco veterinario;
  • 880 allevamenti e 12.690 capi di bestiame controllati nell’ambito di piani di controllo di malattie infettive;
  • 84 campioni su mangimi o matrici animali prelevati per la ricerca di residui di sostanze indesiderate;
  • 87 sopralluoghi di vigilanza sulla produzione del latte bovino e ovicaprino;
  • 630 certificazioni in azienda nell’ambito della vigilanza sui sottoprodotti di origine animale.

Il dottor Giovanni Andrea Sava, direttore del Servizio alimenti e nutrizione, ha poi spiegato che lo scorso anno in provincia sono stati effettuati 91 controlli nelle attività di ristorazione collettiva di cui 30 controlli nelle mense scolastiche e 23 controlli nelle case di riposo riscontrando una sostanziale conformità ai parametri igienico-sanitari e sono stati anche formati 138 “commissari mensa” (genitori, personale scolastico e comunale) operanti in 37 istituti (quest’anno ne sono stati formati altri 117 per 34 istituti). Nel 2023 sono stati approvati anche i menù di 80 mense e quest’anno quelli di altre 50.

ACQUA BELLUNESE DI BUONA QUALITÀ
Per quanto riguarda il tema dell’acqua potabile, il dottor Sava ha sottolineato che quella in provincia di Belluno non risente del problema dell’inquinamento chimico ed è di ottima qualità anche perché le sorgenti a servizio degli acquedotti pubblici, che sono 517, sono in genere in zone superficiali (e quindi più facilmente controllabili e gestibili) e in luoghi poco inquinabili (a queste si sommano poi le sorgenti “private” che alimentano campeggi, rifugi, piccoli agglomerati di case…).
A tutela della sicurezza microbiologica e chimica dell’acqua potabile bellunese nel 2023 sono stati effettuati 1.338 campionamenti (da fontane pubbliche e sorgenti) che sono risultati conformi nel 93,6% dei casi (una percentuale simile è stata riscontrata anche nei primi mesi del 2024). Le piccole difformità trovate – ha continuato il dottor Sava – sono state dovute a un leggero superamento di alcuni parametri microbiologici risolti con pochi accorgimenti del Gestore (pulizia vasche e disinfezione).
Piena conformità dei parametri è stata poi rilevata nel controllo della radioattività di 24 campioni (e lo stesso è stato registrato quest’anno su 22 campioni).

PREVENZIONE, MONITORAGGIO E VERIFICA IN VISTA DELLE OLIMPIADI
Il dottor Vincenzo Marcotrigiano (Professioni sanitarie Area prevenzione) ha poi illustrato l’opera di potenziamento delle attività di controllo igienico-sanitario nelle strutture turistico-ricettive alberghiere,
extra-alberghiere e di ristorazione pubblica che l’Ulss sta organizzando in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 (ne saranno interessate principalmente le strutture con almeno 20 posti letto e i ristoranti con almeno 50 posti a sedere). A questo fine l’Ulss ha già incontrato Ascom e Confcommercio per predisporre azioni di prevenzione, monitoraggio e verifica dei requisiti igienico-sanitari, ma anche di formazione degli operatori per poter garantire un’ospitalità e una ristorazione più sicura.

DECALOGO DELLE BUONE PRATICHE DOMESTICHE
Infine la parola è andata ad Andrea Gazzetta, del Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale e dei loro derivati, che ha illustrato una sorta di decalogo di buone pratiche domestiche per garantire la maggiore sicurezza alimentare possibile, ricordando che «la prevenzione non è mai un costo, ma un investimento».

  1. Lava accuratamente le mani prima e dopo la manipolazione degli alimenti e in caso di cambio di produzione.
  2. Detergi e disinfetta le attrezzature a contatto con le matrici alimentari.
  3. Proteggi gli alimenti da insetti volanti e animali infestanti.
  4. Rispetta la temperatura di conservazione dei diversi prodotti.
  5. Controlla le confezioni e leggi attentamente le informazioni reperibili in etichetta.
  6. Rispetta la data di scadenza e consuma entro 48 ore le confezioni aperte in frigo.
  7. Raffredda il più velocemente possibile i cibi cotti da consumare o conservare freddi.
  8. Cuoci e/o mantieni i cibi cotti ad una temperatura >+65°C prima del consumo.
  9. Evita il contatto tra prodotti crudi e cotti e tra matrici differenti di alimenti.
  10. Scongela sempre gli alimenti in frigorifero o eventualmente nel microonde nel caso siano cotti subito dopo.

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