All’inizio di giugno l’Istat ha diffuso il report «Cause di morte in Italia Anno 2021», che presenta i dati definitivi sulle cause di decesso in Italia nel 2020 e 2021, fortemente condizionati dalla pandemia. Le informazioni sono basate sulle schede di denuncia delle cause di morte compilate dai medici, che riportano dettagli demografici e clinici. Nel 2021 si sono registrati in Italia 706.969 decessi, in calo rispetto al 2020 (746.324) ma superiori alla media 2018-2019 (637.198). Il maggior numero di decessi rispetto alla media pre-pandemica è principalmente attribuibile al Covid-19.
Le cause di morte più frequenti rimangono le malattie del sistema circolatorio (217.523 decessi) e i tumori (174.511), che insieme rappresentano oltre il 55% dei decessi totali. Il numero di decessi per malattie del sistema circolatorio è diminuito nel 2021 rispetto al 2020, mentre i tumori sono l’unico gruppo in diminuzione sia nel 2020 che nel 2021. I decessi per Covid-19 nel 2021 sono stati 63.915, in calo rispetto ai 78.673 del 2020: si tratta di numeri inferiori solo a quelli delle malattie circolatorie e dei tumori.
Il tasso di mortalità standardizzato per età nel 2021 è stato di 89,9 decessi ogni 10.000 abitanti, con una riduzione del 6% rispetto al 2020, ma ancora superiore dell’8,6% rispetto alla media 2018-2019. I tassi più elevati si registrano per le malattie del sistema circolatorio, i tumori, il Covid-19 e le malattie respiratorie.
Considerando altre cause di morte, nel 2021 la mortalità per cause esterne, che include incidenti e suicidi, è aumentata rispetto al 2020, tornando ai livelli pre-pandemici. La mortalità per diabete, dopo l’aumento nel 2020, è leggermente diminuita nel 2021 ma rimane superiore ai livelli pre-pandemici.
La riduzione della mortalità nel 2021 rispetto al 2020 ha riguardato principalmente gli uomini, con una diminuzione del 6,4%, mentre per le donne è stata del 4,9%. La pandemia ha esacerbato il divario di mortalità tra uomini e donne, con tassi di mortalità per Covid-19 e malattie respiratorie particolarmente elevati tra gli uomini.
Nella popolazione sotto i 50 anni si è verificato un aumento della mortalità complessiva durante la pandemia, con il Covid-19 che ha rappresentato una significativa causa di morte in questa fascia di età. Per le persone tra 50 e 64 anni, la mortalità per Covid-19 è ancora aumentata nel 2021, mentre per le persone tra 65 e 79 anni il Covid-19 ha contribuito a circa il 12% della mortalità, con una riduzione del 9% rispetto al 2020.
Negli ultraottantenni la mortalità si è ridotta nel 2021, dopo il picco del 2020. La campagna vaccinale ha avuto un ruolo cruciale nella diminuzione della mortalità per Covid-19 in questa fascia di età. Anche la mortalità per malattie del sistema circolatorio e respiratorio e per Alzheimer è diminuita nel 2021, tornando a livelli pre-pandemici.
L’analisi per luogo del decesso evidenzia una diminuzione dei decessi negli istituti di cura e nelle strutture residenziali nel 2021 rispetto al 2020. Questo cambiamento è probabilmente dovuto a strategie diverse nella gestione della pandemia. I decessi per Covid-19 si sono verificati principalmente negli istituti di cura, mentre per i tumori si è osservato un aumento dei decessi a domicilio. Anche per le malattie del sistema circolatorio si è registrato un aumento dei decessi a domicilio, riflettendo le difficoltà di accesso alle cure ospedaliere durante la pandemia.
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