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venerdì 22 Novembre 2024,

Confartigianato, in calo l’export bellunese del settore manifatturiero

Ad incidere Usa, Germania e Francia, i principali mercati delle aziende della provincia di Belluno. La presidente Scarzanella (nella foto): «Creiamo network internazionali e puntiamo ad altri Paesi».

Il Made in Veneto all’estero è in difficoltà e non fa eccezione il made in Belluno. Il panorama geopolitico non agevola l’internazionalizzazione, così come il periodo di rialzo dei tassi di interesse imposto dalla Bce e gli aumenti del costo delle materie prime e dell’energia che le aziende stanno ancora ammortizzando.
I dati del primo trimestre 2024, elaborati su fonte Istat dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, evidenziano una contrazione dell’export dove la manifattura si è sempre distinta positivamente. Il manifatturiero bellunese ha registrato in questo primo trimestre un calo pari a -4,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, dato leggermente migliore rispetto alla media regionale (-5,1%), ma lontano più di due punti percentuali rispetto al dato nazionale, che si è attestato al -2,3%.
Belluno ha esportato maggiormente nei Paesi Extra UE, riscontrando un -7,5% rispetto al 2023.

«Fortunatamente questi dati negativi vengono in parte mitigati dalla proiezione delle aziende manifatturiere verso altri mercati – spiega la presidente di Confartigianato Imprese Belluno, Claudia Scarzanella – mostrando capacità di adattamento e di lettura delle dinamiche economiche e sociali degli altri Paesi. Le imprese bellunesi riscontrano dati molto positivi verso Hong Kong (+71,5%), Brasile (+28,5%) e Regno Unito (+28,3%). È necessario diversificare la strategia economica interna, offrendo alle imprese bellunesi e venete una serie di servizi funzionali e strategici per il loro rafforzamento sull’export, quali infrastrutture legate alla mobilità e alla tecnologia, logistica, trasporti».

«L’internazionalizzazione delle imprese va accompagnata con analisi del mercato, delle variabili di marketing, con il superamento degli ostacoli linguistici, con l’adattamento dell’offerta rispetto alla domanda», afferma Scarzanella. «Strategico diventa instaurare relazioni con gli stakeholders e creare network internazionali, dotandosi di un adeguato management. Tutti elementi di competitività non sempre possibili per le piccole e medie imprese per mancanza o impossibilità di reperimento delle risorse. In questa fase delicata di cambiamento la Confartigianato sta sostenendo le proprie imprese attraverso progetti di formazione e internazionalizzazione per far conoscere il made in Italy all’estero».

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