L’Unità operativa di Urologia dell’Ospedale San Martino di Belluno, guidata da Marcello Repele, è stata dotata di un ecografo di ultima generazione del valore di oltre 50 mila euro, con uno specifico software che consente una migliore risoluzione dell’immagine per effettuare biopsie prostatiche con tecnica “fusion”
«La biopsia prostatica fusion – spiega il dottor Repele – è una procedura innovativa che permette di eseguire biopsie prostatiche e raccogliere campioni ai fini dell’esame istologico: le immagini (tridimensionali) della prostata, ottenute durante un’ecografia transrettale, vengono “fuse” tramite un software particolare con quelle di una risonanza magnetica multiparametrica (RMmp) della prostata eseguita in precedenza. L’esame dura circa trenta minuti e viene eseguito in regime ambulatoriale in anestesia locale».
La biopsia prostatica fusion, grazie a un’alta sensibilità della metodica, consente di ottenere una diagnosi più accurata, effettuare prelievi più precisi e una mappatura 3D delle biopsie, riducendo quindi il numero di prelievi e il rischio di complicanze per il paziente.
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