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sabato 23 Novembre 2024,

L’austriaco Gatsher conferma il proprio dominio all’Ultracycling Dolomitica

Un tracciato di 704 km che attraversa due regioni e tutte le Dolomiti con 17 mila metri di dislivello: una delle corse più estreme di ciclismo su strada. Nel percorso breve (180 km) primo il bellunese Stefano Casagrande.

Dal passo Manghen all’Alpe del Nevegal passando per i passi Rolle, Fedaia, Giau e altre quattordici salite che hanno fatto la storia del ciclismo mondiale. È l’Ultracycling Dolomitica, una delle corse più estreme di ciclismo su strada, che venerdì mattina ha preso il via da Piazza del Popolo a Vittorio Veneto. Un dislivello di 17 mila metri positivi, pari a due volte l’altezza del monte Everest, lungo un tracciato di 704 chilometri attraversando due regioni e tutte le Dolomiti.

Una straordinaria gara di endurance, ma anche una sfida contro il cronometro e soprattutto sé stessi. «È stata una grande soddisfazione», commenta Roberto Picco, ideatore della manifestazione e mente dell’Ultracycling Italia. «Vedere tutti questi ciclisti colorare le salite più belle e impegnative delle nostre Dolomiti è proprio una bella gratificazione per noi organizzatori e per i tanti volontari che ci permettono di realizzare questo grande sogno da ormai undici edizioni».

Affrontare in bicicletta tanti chilometri e tante salite non è affatto scontato, tanto più se lo si fa in soli 2 giorni e su strade aperte al traffico. «Quando iniziano ad arrivare i primi concorrenti il sabato e man mano tutti gli altri – prosegue Picco – quello che per molti appare come pura pazzia, diventa magia. L’impossibile si concretizza con i pianti dei tanti concorrenti che salgono il palco per fermare il cronometro della propria gara, mentre gli applausi del pubblico presente fanno il resto».

Un’ottantina i ciclisti che hanno preso parte alla competizione in rappresentanza di cinque Stati. Tra tutti, con una media di 22 chilometri orari, il più veloce è stato Heinz Gatsher con il tempo di 31 ore 49 minuti e 40 secondi. L’austriaco, che ha partecipato alla competizione con l’assistenza di una macchina che lo ha seguito per tutto il tracciato, ha distaccato il connazionale Patrick Wagner di 2 ore. Nella stessa categoria il terzo gradino del podio è stato occupato dall’italiano Vito Salvatore che ha tagliato il traguardo in 35 ore 20 minuti e 32 secondi. Sempre nella competizione da 700 chilometri, ma nella categoria self-supported ovvero da soli, in autonomia, senza assistenza, il più veloce è stato il tedesco Jochen Böhringer con il tempo di 33 ore 8 minuti 10 secondi. A seguire Nicolas Lindert e Giacomo Palazzi.

Per quanto concerne la Dolomitica 380 Ultrafondo, quindi il percorso intermedio di 380 chilometri e 9 mila metri di dislivello positivo, la categoria con supporto è stata vinta da Fabio Ciot che ha portato a termine la propria gara in 14 ore 24 minuti e 44 secondi. Secondo Giovanni Rossi che ha preceduto Angelo Berto di appena sedici minuti. Nella categoria senza supporto è stato Nicola Sonzogni a tagliare il traguardo per primo in 15 ore 50 minuti 22 secondi. Al seguito Gabrio Santin e Thomas Haderer.

Infine, nella competizione corta (180 chilometri e 5 mila metri di dislivello), il più veloce è stato il bellunese Stefano Casagrande con il tempo di 5 ore 55 minuti 43 secondi. Appena dietro Thomas Talon e Riccardo Zorzi.

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