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venerdì 18 Ottobre 2024,

Mel, limitato l’accesso alla Grotta Azzurra e vietato il canyoning lungo il torrente Rui

Ordinanza del comune di Borgo Valbelluna per garantire la sicurezza delle persone: ora si può arrivare fino a circa 20 metri dalla Grotta.

È entrata in vigore alla fine della scorsa settimana l’ordinanza del comune di Borgo Valbelluna che norma l’accesso alla Grotta Azzurra limitando l’accessibilità della parte finale del sentiero e vietando le attività di canyoning.

«I crolli degli ultimi mesi non consentono più un accesso in sicurezza alla parte prospicente alla grotta in sicurezza», spiega il vicesindaco Simone Deola. «Con l’aiuto del gestore del Castello di Zumelle, che ringrazio, abbiamo perciò posto dei grandi cartelli impossibili da non vedere che limitano l’accesso al tratto finale di sentiero imponendo di fermarsi in un punto sicuro a circa 20 metri dalla Grotta, punto dal quale la grotta è comunque ammirabile e fotografabile».

L’ordinanza, come detto, oltre a inibire l’accesso alla parte terminale del sentiero 2311, vieta la pratica del canyoning lungo l’asta del torrente Rui, dal ponte Rui alle Coiade sino alla grotta stessa. Le violazioni all’ordinanza sono punite con l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.

«La Grotta Azzurra è un sito tanto bello quanto fragile e la sua fragilità si traduce in pericolosità se non vengono rispettate le prescrizioni», spiega ancora Deola. «Purtroppo nel corso di questi anni una parte dei visitatori non ha dimostrato un atteggiamento di rispetto né verso l’ambiente, né verso sé stessi, né verso potenziali soccorritori e questo non è tollerabile. Monitoreremo l’evoluzione della frequentazione in questo periodo, anche con l’aiuto che abbiamo chiesto ad altri organi di controllo, e se dovessimo riscontrare ancora comportamenti scorretti dovremmo per forza adottare provvedimenti più drastici con la chiusura del sentiero».

L’ordinanza della scorsa settimana si aggiunge all’ordinanza del 2018, tutt’ora in vigore, che vieta la balneazione, l’accesso con calzature non idonee, di notte e in condizioni meteo non ottimali.

«Ricordo che il sentiero di accesso non è per tutti, richiede una buona dose di capacità fisica e la forra non è coperta da segnale telefonico», conclude Deola. «Mi appello al buon senso delle persone affinché un luogo meraviglioso possa essere visitato con rispetto e con sicurezza».

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