Si intitola «Vita in fabbrica. Calalzo di Cadore 1970-2006» ed è il libro che – attraverso la voce di chi ci ha lavorato negli ultimi trentasei anni di attività – racconta lo stabilimento Safilo di Calalzo di Cadore: dopo la presentazione a Palazzo Madama a Roma di un paio di settimane fa, ora il “ritorno a casa” con la serata organizzata per domani, martedì 13 agosto, alle ore 18 all’auditorium Cos.Mo del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore.
Ad aprire i lavori sarà una delle figure più significative nella storia di Safilo e dell’occhialeria cadorina e bellunese: Vittorio Tabacchi, già presidente di Safilo nonché di Anfao (Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici), oggi presidente della Fondazione Museo dell’Occhiale onlus. Accanto a lui, per uno sguardo più “tecnico”, Giovanni Luigi Fontana, professore emerito dell’Università degli Studi di Padova.
Spazio poi alla presentazione vera e propria con gli interventi di Pier Mario Fop, curatore dell’opera, e dei protagonisti del libro, gli autori Angelo De Marchi, Giovanna Fornasier, Angelo Da Col, Ernesto Da Deppo, Roberto Scottà e Ines Smaniotto.
A chiudere la serata, il senatore cadorino Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, per tre mandati sindaco di Calalzo di Cadore e promotore dell’iniziativa di presentazione del libro al Senato.
«La presentazione a Roma è stata l’occasione per parlare di questo volume, ma anche dell’attività del Museo dell’Occhiale e del progetto dell’Ecomuseo “Terre dell’Occhiale” che stiamo realizzando assieme a numerosi enti del territorio», spiega la direttrice del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, Daniela Zambelli. «“Terre dell’Occhiale – Ecomuseo dell’occhialeria bellunese” raccoglie il passato e il presente dell’economia cadorina per costruire il futuro di queste terre: la promozione del territorio passa infatti, oltre che attraverso le sue bellezze, anche per la conoscenza della sua economia, delle sue attività storiche e del percorso che lo ha portato a diventare un distretto noto e invidiato in tutto il mondo. Il progetto dell’Ecomuseo e, in generale, il Museo dell’Occhiale vogliono raccontare la vita e la storia di un territorio che parla e vive di occhiali; per questo, non poteva mancare un’occasione come questa, una serata in cui sentire dalle loro vive voci i ricordi, le esperienze, le impressioni e le speranze di chi ha contribuito con il suo lavoro a scrivere pagine importanti dell’occhialeria cadorina».
Il progetto “Terre dell’Occhiale – Ecomuseo dell’occhialeria bellunese”, può contare su un contributo di Fondazione Cariverona, oltre al cofinanziamento da parte dello stesso Museo dell’Occhiale, di Anfao, Confindustria Belluno Dolomiti e dell’Ente bilaterale occhialeria. Al progetto collaborano anche l’Università di Padova e Certottica; a patrocinare l’iniziativa i comuni di Pieve di Cadore e di Calalzo di Cadore.
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