Un bellunese ha completato a nuoto la traversata dello stretto di Messina. Si tratta di Matteo Sogne, classe 1979, legato alla squadra Master della Sportivamente Belluno, che è riuscito a completare a suon di bracciate la distanza di 6 chilometri e 200 metri: lo ha fatto in 1 ora, 13 minuti, 14 secondi e 20 centesimi. Ma, al di là dei rilevamenti cronometrici, a risaltare è il valore simbolico di un’esperienza del tutto inusuale per chi vive fra le Dolomiti.

Sogne ha impresso il suo marchio nella 55.ma edizione della Traversata, abbinata al trofeo «Mimmo Chirico». Durante una competizione di questo tipo, quasi superfluo sottolinearlo, entrano in gioco diverse variabili: a cominciare dalle forti correnti che caratterizzano questo tratto di mare e con il quale gli atleti sono costretti a fare i conti fin dalla partenza. Oltre alla preparazione tecnica, è fondamentale l’aiuto del barcaiolo assegnato a sorteggio, così come il sostegno dell’accompagnatore che segue l’atleta da una piccola imbarcazione. Le traiettorie, infatti, diventano decisive.

Era una gara vera e propria, con tanto di classifiche. A tale proposito, Sogne ha centrato il 43. posto: «Siamo orgogliosi dell’ottimo piazzamento ottenuto da Matteo», afferma Maria Elena Canova, allenatrice della Sportivamente Belluno, che negli ultimi mesi ha seguito la preparazione del quarantenne nuotatore. «È stato bellissimo far parte di una simile esperienza».

«Da tempo avevo il desiderio di partecipare alla gara sullo Stretto», ha raccontato il protagonista. «E sentivo che sarebbe stato l’anno giusto. L’emozione? Enorme, così come la tensione prima di partire. E poi la gioia, una volta conclusa la prova. Sì, hanno ragione gli organizzatori: non si tratta di una gara, ma di un’emozione».