Nel contesto delle celebrazioni dei cinquant’anni del Museo d’arte moderna Mario Rimoldi di Cortina, di proprietà delle Regole d’Ampezzo, nelle accoglienti sale espositive dello stesso si è tenuto recentemente un intenso concerto commemorativo dedicato al violoncellista e compositore Giuseppe Selmi (Modena 1912- Roma 1987).
Selmi, titolare della cattedra di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e primo violoncello dell’orchestra Sinfonica della RAI di Roma, tenne concerti in varie parti d’Europa e a Cortina, nel 1970, scrisse due brani per violoncello. Il musicista compose anche alcuni brani originali per viola da gamba, strumento al quale si appassionò quando gli venne regalato dalla moglie, l’arpista Maria Dongellini con la quale aveva costituito un duo.
Il violoncellista e fine musicologo Matteo Malagoli (allievo del bresciano Marco Perini, a sua volta allievo prediletto di Selmi), assieme alla giovane Ginevra Matteo al violoncello e Lisa De Polo al pianoforte, ha presentato un percorso monografico partendo dalle composizioni cortinesi di Selmi e risalendo indietro nel tempo fino al 1945, con la proposta di un brano suggestivo scritto durante la prigionia nei campi nazisti, vissuta dopo l’8 settembre 1943 fino all’estate del 1945. Il repertorio è stato anche arricchito da brani scritti dal musicista modenese per viola da gamba, eseguiti eccezionalmente in pubblico per la prima volta.
Grande soddisfazione e commozione da parte degli spettatori, accorsi al concerto sfidando un violentissimo temporale che non raramente si presenta sull’ora del tramonto nella vallata dolomitica, donando momenti salutari di refrigerio in una calda estate anche nella conca ampezzana.
Maria Giacin
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