La tempesta Vaia ha causato la distruzione di circa 650 ettari nella Val Visdende e ora al centro dell’area schiantata sono state messe a dimora quasi 24 mila nuove piante. Questa iniziativa di rimboschimento, realizzata su 10 ettari di terreno delle quattro Regole di San Pietro di Cadore grazie al finanziamento di 100 mila euro di Epta Costan (che ha uno stabilimento anche a Limana con 1.300 dipendenti), è stata presentata questa mattina a Belluno.
L’incontro è stato aperto dall’assessore regionale all’ambiente e alla difesa del territorio, Gianpaolo Bottacin, che ha parlato di «un grande gioco di squadra tra pubblico e privato, dove tutti hanno fatto la loro parte per portare a termine un progetto di grande significato, in qualche modo commovente per chi ha vissuto le devastazioni di Vaia e il dolore della distruzione».
Alla presentazione sono intervenuti anche il direttore dei Servizi Forestali del Veneto Gianmaria Sommavilla, Alberto Grandini, sustainability manager di Epta, Mariaserena Nocivelli, amministratrice di Epta HDP, e due rappresentanti delle quattro Regole di San Pietro, il presidente Orazio Cesco Cimavilla e la guardia boschiva Marco Cesco Fabbro, che grazie ai fondi stanziati da Epta hanno potuto far lavorare 6 persone del luogo da fine maggio a fine ottobre per mettere a dimora le piante che sono state offerte da Veneto Agricoltura.
Nel periodo compreso tra giugno 2021 e settembre 2023, nelle località di Costa d’Antola, Sambughi e Fasole sono stati piantati 7.500 larici, 7.232 abeti rossi, 5.275 faggi, 1.344 sorbi degli uccellatori, 1.344 aceri di monte e 700 pini silvestri. Una varietà di piante che negli anni darà vita a un bosco che, grazie alla sua varietà, sarà molto più resistente del precedente che era composto in grande prevalenza da abeti rossi (le piante sono state disposte senza uno schema geometrico preciso, adottando una tecnica a gruppi e ricercando la massima mescolanza tra le specie).
La sopravvivenza delle piantine messe a dimora è stimata in una percentuale superiore all’80% a testimonianza dell’efficacia dell’operazione, anche in considerazione del fatto che si ritiene che questo rimboschimento possa assorbire ogni anno 24,86 tonnellate di carbonio, corrispondenti a 91,24 tonnellate di anidride carbonica (un assorbimento che può esse considerato costante sino al raggiungimento di una copertura boschiva).
Il rimboschimento è stato fortemente voluto da Epta Costan – hanno fatto presente i suoi dirigenti – quale riconoscimento concreto alle persone e al territorio del Comelico dal quale si sono mossi i fondatori del Gruppo Costan nel lontano 1946.
Il manager Grandini ha sottolineato che la cura dell’ambiente e la valorizzazione del territorio sono principi che da sempre stanno a cuore a all’azienda e c’è poi anche un senso di responsabilità morale nei
confronti della comunità che contribuisce alla nostra crescita dell’azienda, nella speranza che questo intervento possa costituire un esempio per altre imprese perché solo da una stretta collaborazione con il territorio si possano ottenere grandi risultati.
Anche l’assessore Bottacin ha sentitamente ringraziato per la collaborazione che ha caratterizzato l’iniziativa e lo stesso ha fatto l’amministratrice Nocivelli ricordando che Epta ha intrapreso diverse altre azioni che vedono una fruttuosa collaborazione fra impresa, cittadini e istituzioni per il bene del territorio, citando ad esempio, l’intervento con il Fai per l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli e per la Villa dei Vescovi a Torreglia, il restauro delle cappelle del Sacro Monte di Crea a Casale Monferrato, la messa a dimora di un albero per ogni nuovo assunto e per ogni pensionato dell’azienda nei territori del sud del mondo grazie all’associazione Treedom, il sostegno all’Associazione italiana contro le leucemie di Belluno e di Alessandria e Asti, la donazione di kit alimentari per i profughi ucraini, un rimboschimento in Francia nel massiccio delle Landes a seguito di un incendio, il sostegno alla produzione di combustibile a basso impatto ambientale per gli aerei, la formazione per frigoristi a Padova, a Magenta e in Francia, la possibilità per i dipendenti dell’azienda di utilizzare 8 ore di lavoro per il volontariato.
In conclusione il presidente delle quattro Regole di San Pietro, Orazio Cesco Cimavilla, ha ricordato che per la Val Visdende la tempesta Vaia è stata come l’11 settembre per le Torri Gemelle, ma anche che quello che è successo dopo, come l’iniziativa proposta da Epta, rappresenta una speranza positiva (di qui l’auspicio che possa avere anche un seguito).
Da segnalare infine che nel lavoro di messa a dimora delle piante e poi nella sistemazione e controllo dell’area di rimboschimento sono state coinvolte anche le scuole, compresi studenti portatori di disabilità, arricchendo ulteriormente di contenuti positivi tutta l’iniziativa.
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