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sabato 23 Novembre 2024,

Belluno, è il momento del “Settembre Piavense”

In programma due eventi a Borgo Prà e Borgo Piave: domenica 22 “Vita di un ragazzo del ‘99” e domenica 29 “Impressioni di porto fluviale…”.

Si è chiusa i primi di settembre a Belluno la rassegna estiva “Dall’Ardo alla Piave Festival” che ha interessato i due borghi storici della città, Borgo Prà e Borgo Piave, e ha visto una bella partecipazione a tutte le date, specialmente a quelle di piazza come “La Cotogna di Istanbul” evento per il quale all’associazione Borgo Piave ETC aps, organizzatrice della rassegna, sono arrivati nei giorni successivi molti commenti positivi tramite i canali social.

Prima di dedicarsi al calendario autunnale, è il momento del “Settembre Piavense” che quest’anno vedrà due eventi diffusi sempre tra i due borghi: si comincia domani, domenica 22 settembre, alle ore 17, nella Casa dei Maestri, ex sala “De Luca” di Borgo Prà, con “Vita di un ragazzo del ‘99”, a cura di Stefano Emmi e Maria Grazia Feltre, che sarà una toccante lettura di un immaginario diario di un “ragazzo del ‘99” che racconta la sua vita di italiano vissuto tra le due guerre ed emigrato poi all’estero per cercare lavoro. I brani sono tratti da un libro scritto da Daniela Emmi, che sarà possibile acquistare in loco, mentre tra un testo e l’altro verranno eseguiti, sempre da Emmi e Feltre, dei canti della tradizione alpina accompagnati dalla chitarra.

La domenica successiva, 29 settembre, sempre alle 17, sarà la volta di “Impressioni di porto fluviale…”, una proposta culturale, nella sala al pianterreno di palazzo Doglioni a Borgo Piave, che permetterà a visitatori di avere un’anteprima dello spazio che verrà allestito lì per parlare di quando il borgo era il porto fluviale di Belluno e in quella sala vi era uno spazio degli zattieri di Borgo Piave dove si scambiavano merci e opinioni, ma anche si faceva scuola per insegnare alle nuove generazioni la nobile e difficile arte di “navegar per la Piave”.

In questo spazio, seppur contenuto, sarà possibile vedere gli attrezzi dello zattiere borgopiavense Marchetti quali “anger”, “zapin”, “sogàt”, l’abito con il tipico cappello con la falda larga, utile per far cadere la pioggia all’esterno delle spalle durante il viaggio in zattera, i timbri con i quali le Segherie Collarin, poi Bellunesi, che avevano la sede proprio a Borgo Piave in riva al fiume, marchiavano il legname per il commercio, ma anche fotografie che mostrano il borgo con le zattere, la rievocazione storica del 1951, partita proprio dalle segherie del borgo e altri elementi identitari di Borgo Piave. Gli organizzatori sperano che l’anteprima possa anche essere un momento di confronto su come ultimare l’allestimento e spinga altre persone che hanno oggetti interessanti a prestarli come già fatto dal signor Caviola.

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