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sabato 23 Novembre 2024,

Un bilancio dell’iniziativa “Chiese e Palazzi aperti”

Promossa da “Il Fondaco per Feltre”, ha permesso a turisti e cittadini l’accesso a siti non sempre aperti al pubblico. Quasi 6.000 i visitatori. Attesa per la riapertura del teatro e dell’area archeologica

Una delle finalità prioritarie dell’associazione “Il Fondaco per Feltre” è da sempre la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città. A questa missione ha risposto, nel corso dei decenni, l’iniziativa nota come “Chiese e Palazzi aperti”, un’occasione per conoscere monumenti importanti, non solo della Cittadella, spesso non accessibili.

Ciò è possibile grazie alla disponibilità e alla preparazione degli animatori culturali dell’associazione, che, dopo aver acquisito specifiche conoscenze, le mettono a disposizione di turisti e cittadini. Questa promozione culturale è stata riproposta anno dopo anno senza interruzioni, salvo quelle legate al periodo del Covid. Nelle domeniche pomeriggio di luglio, agosto e settembre, sono stati 10 i siti aperti al pubblico: un servizio offerto gratuitamente, molto apprezzato da chi ne ha usufruito.

Il sito più frequentato è stata la Sala degli Stemmi del Palazzo Pretorio (municipio), che ha registrato 797 accessi, mentre 753 sono stati quelli alla Sala consiliare e 613 quelli al Monte di Pietà. Nel centro storico, la chiesa di San Giacomo, l’unica aperta al culto, è stata visitata da 797 persone, mentre 466 hanno visitato, forse per la prima volta, l’antica chiesa della SS. Trinità. Fuori le mura rinascimentali, la storia e i tesori d’arte del Duomo e del Battistero sono stati illustrati rispettivamente a 753 e a 420 turisti.

A salire fino al santuario dei Santi Vittore e Corona e a scoprirne il fascino sono stati 656 visitatori; 115 quelli che, a Celarda, sono entrati nella chiesa di San Benedetto e 58 nella chiesa di San Marcello a Umin. A parte il santuario, che ha circa 1.000 anni di storia, le chiese di Celarda e di Umin, forse perché decentrate, sono ancora poco conosciute, ma entrambe da valorizzare per i cicli di affreschi restaurati, a volte grazie a iniziative del volontariato locale.

Nella lista dei siti compare anche la chiesa di San Paolo, data in comodato dall’Ulss Dolomiti al Fondaco per Feltre, che si è assunto l’onere, tutt’altro che facile, di promuoverne il restauro, risorse permettendo. In totale, i visitatori sono stati 5.818, un numero di tutto rispetto, che avrebbe potuto essere ancora più elevato se fossero stati accessibili l’area archeologica sotto il Duomo e il teatro La Sena.

La prima, da circa due anni, è oggetto di interventi di riqualificazione e rinnovamento degli spazi interni grazie a fondi ministeriali. La riapertura era prevista per la primavera appena trascorsa, secondo un comunicato della Soprintendenza del 6 aprile 2023. Purtroppo, ciò non è avvenuto e nulla si sa ufficialmente sulla fine dei lavori.

Per ora il teatro La Sena è ancora interdetto alle visite, pur con qualche eccezione. I lavori per la costruzione della torre di servizio, necessaria per garantire la fruibilità dei circa 300 posti della platea e dei palchetti, non sono stati ultimati per una serie di ragioni che è meglio sorvolare.

Un vero peccato, perché sia l’area archeologica sia il teatro, per il loro patrimonio storico e artistico, sono sempre stati al centro dell’attenzione e dell’ammirazione dei turisti, molti dei quali venivano a Feltre proprio per visitarli.
L’augurio è che per il prossimo anno i lavori siano ultimati e i due siti riaperti al pubblico.

Gli animatori del Fondaco sono pronti a trasmettere le conoscenze acquisite, come hanno fatto in passato, con grande apprezzamento da parte di chi li ha ascoltati. È importante che lo siano anche le istituzioni (Comune e Soprintendenza), cui spetta il compito di renderli accessibili nel rispetto di tutte le normative di sicurezza attualmente in vigore.

Gabriele Turrin

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