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venerdì 22 Novembre 2024,

«Pronto?» Soccorso! Subito la volante in caso di aggressione

Firmato oggi in Prefettura il protocollo d'intesa tra Ulss e forze dell'ordine

Si chiama «Punto a Punto», è il nuovo sistema messo a disposizione del Pronto Soccorso di Belluno per allertare immediatamente le volanti della Questura nel caso di aggressione al personale sanitario. È un vero e proprio telefono: l’infermiere, l’oss, il medico possono in un attimo parlare con la polizia, che in pochi minuti farà arrivare gli agenti all’ospedale “San Martino”. Il servizio è già attivo, il protocollo d’intesa è stato firmato stamattina, martedì 15 ottobre, in prefettura a Belluno, il modello sarà replicato negli altri ospedali delle Dolomiti Bellunesi: Feltre, Pieve di Cadore, Agordo.

Giuseppe Dal Ben e Antonello Roccoberton.

Non c’entra l’aggressione avvenuta l’altro giorno ad Agordo, ad opera di una persona tossicodipendente che ha preso a pugni un’infermiera: la firma del protocollo tra l’Ulss, la Prefettura e le forze dell’ordine era già decisa e programmata, si è trattato di una coincidenza, significativa e preoccupante. Il questore Francesco Zerilli tuttavia ha sottolineato che la situazione della provincia di Belluno è ben lontana, per fortuna, da quel che accade in altre zone d’Italia. «Qui, a onor del vero, non possiamo parlare di vere e proprie aggressioni di tipo fisico, per la maggior parte si verificano intemperanze di tipo verbale, gravi anche quelle, ma non sono la stessa cosa. Ciononostante, sulla base di input che erano già stati dati a livello dipartimentale, ci siamo messi in moto, il prefetto ha accolto l’iniziativa di coordinare gli interventi e per ora si parte con la Questura: scatta l’allarme e interviene la volante».

Sono state 66 le aggressioni negli ospedali bellunesi dall’inizio di quest’anno fino a settembre, una tendenza in aumento. Il direttore generale Giuseppe Dal Ben si è mostrato addolorato per quanto subìto dall’infermiera del Ps di Agordo, che per fortuna è già tornata al lavoro. Tuttavia occorre considerare la reale dimensione del fenomeno raffrontando i numeri: 66 aggressioni nei primi nove mesi del 2024 rispetto alla previsione, entro dicembre, di 105.000 accessi ai Pronto Soccorso dell’Ulss 1 Dolomiti (di cui 40.000 a Belluno). «Bisogna recuperare il rispetto verso le persone che curano» ha detto Dal Ben «recuperare il senso civico».

C’erano anche Roberto Atzori nuovo comandante provinciale della Guardia di Finanza di Belluno ed Enrico Pigozzo comandante provinciale dei Carabinieri. Pigozzo da tempo è coinvolto nei corsi che l’Ulss propone ai dipendenti, nei quali viene insegnato come comportarsi nei confronti della persona che esercita violenza. «La sensibilità dell’azienda è molto aumentata in questi anni» ha testimoniato il colonnello che guida l’Arma «la partecipazione volontaria e l’aula è sempre piena. Il tema degli incontri non è la reazione fisica all’aggressione ma la de-escalation».

«È il primo passo per tutelare al massimo gli operatori sanitari» ha commentato il prefetto di Belluno Antonello Roccoberton «mettiamo in campo azioni di informazione e il pronto intervento delle forze dell’ordine».

Luigi Guglielmi

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