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mercoledì 30 Ottobre 2024,

Caccia, vigilanza rafforzata contro bracconaggio e irregolarità

Già 75 sanzioni da inizio anno. L'ultima il 20 ottobre per pratica fuori orario

Il periodo venatorio, iniziato lo scorso settembre, ha portato gli agenti della Polizia provinciale a rafforzare il servizio di vigilanza sul territorio. «Un impegno non da poco, modulato anche in orario notturno, che è funzionale a prevenire fenomeni di bracconaggio o irregolarità», ha commentato il presidente della Provincia, Roberto Padrin.

E proprio nel corso delle operazioni di vigilanza dello scorso 20 ottobre, la Polizia Provinciale ha fermato un cacciatore che esercitava la pratica venatoria fuori dagli orari previsti nella zona del Feltrino. Il cacciatore, in possesso del regolare permesso, ha abbattuto un cervo alle 5 del mattino, mentre l’orario di avvio della caccia era fissato alle 6.30. Gli agenti che erano fuori in servizio hanno sentito lo sparo e grazie al visore notturno sono riusciti a individuare la carcassa dell’ungulato e a fermare il cacciatore al quale è stata comminata una sanzione amministrativa.

«Va rimarcato che la violazione del mancato rispetto degli orari di caccia è sgradevole per tutti i cacciatori che rispettano le regole» afferma Silvia Calligaro, vice presidente della Provincia e delegata nelle materie di caccia e pesca. «La correttezza con cui il mondo venatorio esercita l’attività di caccia è fondamentale per la cura del territorio e le sue risorse naturali. E per questo è ancora più importante il servizio dei nostri agenti, che non va visto come repressivo, bensì come preventivo».

Servizio che ha visto 75 sanzioni effettuate da inizio anno in materia di caccia e pesca. La maggior parte è riferita alla pesca senza licenza o permesso o con mezzi vietati. Particolare il caso rilevato durante l’estate di due persone che praticavano la pesca subacquea con la fiocina. I due, residenti fuori provincia, sono stati fermati dopo ore di appostamenti grazie alla collaborazione delle guardie volontarie nelle acque del Piave oltre lo sbarramento di Busche. Sei sono state invece le violazioni registrate nel mese di ottobre per violazione delle distanze nella pratica dell’attività venatoria. 

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