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giovedì 14 Novembre 2024,

Sciopero del trasporto pubblico, adesione altissima anche nel Bellunese

Nel Bellunese la partecipazione ha raggiunto una media dell’80%, con picchi in entrambi i territori, fino al 100%.

Nella giornata di venerdì 8 novembre – fa sapere una nota della FIT CISL di Belluno e Treviso si è registrata una considerevole adesione allo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisl e Ugl, che chiedono il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da un anno.

Nella provincia di Treviso ha aderito il 96% dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, mentre nel Bellunese la partecipazione ha raggiunto una media dell’80%, con picchi in entrambi i territori, fino al 100%. Una nutrita delegazione della Fit Cisl territoriale ha partecipato alla manifestazione che si è svolta a Roma davanti al ministero dei Trasporti.

«Lo sciopero – sottolinea Stefano Bergamin della Fit Cisl Belluno Treviso – è stato proclamato per chiedere il rinnovo del contratto nazionale scaduto da un anno, per ottenere migliori condizioni di lavoro, garanzie sulla sicurezza di autisti e controllori così come sulla conciliazione vita-lavoro, e per promuovere una profonda riforma del settore, che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Il nostro scopo è trovare soluzioni per i lavoratori del settore e rispondere al bisogno di mobilità pubblica della cittadinanza. Da oltre 15 anni il sistema di finanziamento del settore, erogato attraverso il Fondo Nazionale del Trasporto Pubblico Locale, ha subito ingenti tagli, oltre ai mancati adeguamenti al tasso di inflazione. Per parte loro, le Regioni, se non con rare eccezioni, non hanno finanziato i trasporti pubblici, né sono intervenute con mirate politiche di settore».

«Abbiamo assistito – continua Bergamin – alla riduzione dei servizi e al decremento del potere d’acquisto dei salari, al peggioramento delle condizioni lavorative e all’aumento esponenziale delle aggressioni al personale: per questi motivi non si trovano più autisti, intimoriti anche dalle aggressioni, che nel Bellunese per adesso sono state ‘solo’ verbali, ma certamente da non sottovalutare, mentre nel Trevigiano sono purtroppo all’ordine del giorno. Finché non si restituirà dignità al trasporto pubblico locale attraverso il rinnovo del contratto e il ripristino dei fondi nazionali, la situazione non potrà che peggiorare».

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