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domenica 17 Novembre 2024,

Selva di Cadore, hotel rifiuta turisti israeliani perchè «responsabili di genocidio»

Il gestore dell'albergo sui propri profili social avrebbe confermato la vicenda. Zaia: «Profondamente turbato, il Veneto non è questo»

Il gestore di una struttura ricettiva di Selva di Cadore, l’Hotel Garni Ongaro, stando a quanto diffuso dall’Ansa, avrebbe risposto a un gruppo di turisti israeliani che, «in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti». Il gruppo, intenzionato a trascorrere alcuni giorni sulle Dolomiti, dopo aver riservato un posto nella struttura tramite una nota piattaforma di prenotazione online, avrebbe ricevuto il messaggio di rifiuto.

Si legge: «Le persone israeliane non sono clienti ben accetti nella nostra struttura, in quanto responsabili di genocidio. Perciò qualora vogliate cancellare la vostra prenotazione, sarete felici di farlo, e altrettanto lo saremo noi di offrirvi una cancellazione gratuita».

La struttura non ha voluto dare spiegazioni né dichiarazioni, ma il gestore dell’albergo sui propri profili social privati avrebbe confermato la vicenda.

Incredulo il presidente della Regione Luca Zaia: «In attesa di conoscere qualcosa di più su una notizia che, se sarà confermata, è di estrema gravità, mi sento profondamente turbato e resto allibito per quanto è accaduto. Il Veneto deve garantire le porte aperte a tutti. Continuo a sperare che quanto riportato
non sia vero, poiché l’ospitalità veneta non è questa. Credo fermamente che la nostra offerta turistica debba essere inclusiva, apolitica e rispettosa di tutti. L’ho sottolineato più volte e ribadisco che episodi del genere sono inaccettabili: il Veneto non è questo».

«Che sia israeliano, palestinese o di qualsiasi altra nazionalità, ogni turista deve sentirsi accolto e rispettato, perché questo è il vero senso dell’ospitalità.
L’ospite è sovrano: non c’è posto per discriminazioni legate a convinzioni personali, politiche, colore della pelle, religione, orientamenti sentimentali o di genere», conclude Zaia.

Sulla questione, che è ha già acquisito importanza nazionale, è intervenuto anche il presidente della provincia Roberto Padrin: «La cultura dell’accoglienza di cui le nostre genti sono portatrici da sempre stride fortemente con un episodio di intolleranza che ho letto. Credo vadano fatte tutte le verifiche del caso, e spero si tratti di uno spiacevolissimo equivoco. Ma mi sento fin d’ora di condannare tutto ciò che cozza contro lo spirito dell’ospitalità. Respingere un gruppo di persone per la loro nazionalità non fa parte della nostra cultura bellunese di provincia accogliente».


   

4 commenti

  • Vergogna!

  • A casa propria, ognuno sarà libero di far quel che vuole o no? Può piacere o no, essere condivisibile o no, ma sono affari suoi!

  • Di certo é sbagliato il concetto che i cittadini israeliani siano “colpevoli di genocidio”. Ciò detto, anche i Russi sono tecnicamente “incolpevoli” di quanto successo in Ucraina. Ma lo sono indirettamente come elettori. Benché dura, mi sembra una posizione coerente con altri comportamenti simili recenti e passati. Non dimentichiamoci quanto poco benevolmente siamo stati trattati in quanto cittadini di uno stato autocratico durante il ventennio. Non mi sento di dare torto a chi lo ha fatto

  • Il gestore deve informarsi meglio sull’attualità e non farsi traviare dalla propaganda sui media.
    Colpevolizzare Israele per “genocidio” è veramente ingiusto e fuori luogo: il 7 ottobre 2024 Israele è stata vittima di un pogrom, un atto questo di tipo genocidario.
    A cui ha dovuto rispondere con una guerra per evitare che si ripetessero episodi simili (promessi da Hamas nelle sue dichiarazioni).
    Ed è continuamente colpita (sulla propria popolazione civile) da attacchi di fazioni islamiste “proxy” del regime iraniano (Hezbollah, Houthi, Hamas).
    I media devono informare meglio e non prendere per buoni i numeri e la propaganda di regimi autoritari come Hamas, Iran, Russia, etc etc

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