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martedì 19 Novembre 2024,

Terza sconfitta per il Belluno volley: Ancona conquista il Pala Lambioi

Preoccupato l'allenatore Matteo De Cecco: «Abbiamo giocato una brutta partita. I numeri sono impietosi e ci condannano»

Il Pala Lambioi viene espugnato per la seconda volta in tre partite. Un Belluno Volley troppo discontinuo in ogni fondamentale rimedia con l’Ancona la terza sconfitta in un campionato di Serie A3 Credem Banca partito decisamente in salita. Preoccupato il coach Matteo De Cecco: «Abbiamo giocato una brutta partita. I numeri sono impietosi e ci condannano. A tenerci a galla è stato il muro, ma abbiamo delle lacune in diversi fondamentali e, in più, l’approccio non è stato corretto: dobbiamo agire perché il trend sta diventando negativo». L’unica bella notizia della serata è la testimonianza di vita data da Mattia Villardita, il “supereroe” che con la tuta da uomo ragno dona un sorriso ai bambini malati.

La partita

I padroni di casa partono forte e, grazie all’efficacia di Luisetto al servizio, scappano sul 4-0. Ma Ancona dimostra ben presto di essere una squadra coriacea: impatta a quota 8 e mette la freccia con Umek (15-16), mentre il doppio ace di Andriola vale l’allungo definitivo e la conquista del primo parziale per 21-25. A inizio secondo set il Belluno Volley accusa il colpo e si ritrova sotto 11-8, ma torna in pista con uno scatenato Gianluca Loglisci, capace di firmare tre punti in sequenza, mentre Mian dà il definitivo strappo (16-12). Luisetto con due muri completa l’opera e regala il pareggio ai dolomitici. Il terzo round è all’insegna dell’equilibrio: Loglisci sembra poterlo indirizzare sul binario bellunese e, con un contrattacco, perfeziona il 18-15. I marchigiani, però, non mollano e si riportano sul 20 pari con un break di 5-2. Andriola e David Umek firmano il sorpasso nella conta dei set con un 23-25. Con le spalle al muro, serve una reazione e arriva con Mian, che mura per il +5 (16-11) e Mozzato che con un altro muro segna il più tre per i bellunesi. Sul 22-19, però, si spegne ancora l’interruttore: i rinoceronti si vedono annullare due set ball e, ai vantaggi, si scontrano sul muro di Sacco, quello definitivo. 

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