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domenica 15 Dicembre 2024,

Dispersione scolastica ancora in calo nel Veneto

Belluno ha la percentuale maggiore di iscritti agli istituti professionali (21%)

Il “Rapporto sulla dispersione scolastica e sugli esiti degli scrutini finali anno scolastico 2023/2024”, presentato dall’Ufficio scolastico regionale del Veneto, conferma una tendenza al ribasso delle interruzioni di frequenza e dei non-scrutinati nelle scuole secondarie di secondo grado. Tuttavia, emerge un lieve aumento della percentuale di studenti che non superano l’esame di Stato.

Nell’anno scolastico 2023-2024, l’1,33% degli studenti ha interrotto la frequenza, un dato che prosegue la riduzione rispetto al 2021-2022, quando la percentuale era dell’1,56%. Allo stesso tempo, cala all’1,58% la quota di studenti non scrutinati per mancato raggiungimento del minimo di ore di frequenza o per motivi disciplinari, rispetto all’1,66% del 2021-2022. Nonostante le diminuzioni, restano evidenti differenze territoriali e tra indirizzi scolastici. Gli istituti professionali continuano a registrare tassi più alti di interruzione, con la provincia di Rovigo che arriva al 6,19%, pur segnando un calo rispetto agli anni precedenti.

Un lieve aumento si osserva, invece, nel numero di studenti non ammessi agli scrutini di giugno dalla classe I alla classe IV, saliti al 5,68% dal 5,31% del 2021-2022. Anche la percentuale di non ammessi all’esame di Stato è cresciuta, raggiungendo il 2,79%, pari a 1.030 studenti. Un ulteriore dato significativo riguarda coloro che non hanno superato l’esame di Stato: nel 2023-2024 sono stati 182, pari allo 0,51%, contro lo 0,20% del 2021-2022.

Dal rapporto emergono anche elementi critici riguardanti il biennio delle scuole secondarie di secondo grado, che risulta la fase più delicata rispetto alle non ammissioni alla classe successiva. Matematica si conferma la disciplina con il maggior numero di sospensioni del giudizio negli scrutini di giugno (49,88%), in crescita del 26% rispetto al 2021-2022, seguita da inglese (18,16%), fisica (13,94%) e lingua italiana (10,11%).

La specificità del Veneto si evidenzia anche nella distribuzione degli indirizzi scolastici. La regione presenta una percentuale di studenti iscritti ai licei (45%) inferiore alla media nazionale (51%), mentre registra la quota più alta di frequentanti gli istituti tecnici (37% contro il 31% a livello nazionale). A livello provinciale, Belluno ha la percentuale maggiore di iscritti ai professionali (21%), mentre Verona è in testa per numero di iscritti ai licei (49%). Vicenza e Rovigo, invece, si distinguono per la prevalenza di studenti nei tecnici (40%).

Nonostante le criticità, il rapporto evidenzia un miglioramento generale nella lotta alla dispersione scolastica. Le scuole venete, insieme ai servizi territoriali, hanno svolto un lavoro efficace nel prevenire e contrastare il fenomeno, come sottolinea il documento. Tuttavia, viene ribadita l’importanza di potenziare ulteriormente le azioni di prevenzione. Tra le proposte, figurano l’adozione di metodologie didattiche innovative, il rafforzamento delle competenze di base in italiano, matematica e inglese, un maggiore orientamento nel passaggio tra i cicli scolastici e il sostegno alle famiglie in situazioni di fragilità, per garantire l’uguaglianza e il diritto allo studio.

Il rapporto delinea, infine, un quadro in evoluzione che richiede interventi costanti per consolidare i risultati raggiunti e affrontare le sfide ancora aperte nel sistema scolastico regionale.

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