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lunedì 25 Novembre 2024,

Il Fondo Welfare aprirà una raccolta fondi per dare sostegno nel post Coronavirus

«Serviranno per i giorni e le settimane immediatamente successivi all’emergenza sanitaria», spiega la presidente del Fondo, Francesca De Biasi.

Dopo la terribile tempesta Vaia il progetto è riuscito a raccogliere la solidarietà di tanti e ad aiutare chi era più in difficoltà. E farà lo stesso nel post Coronavirus. Stiamo parlando del Fondo Welfare, che si sta attivando per aprire una raccolta fondi. «Serviranno per i giorni e le settimane immediatamente successivi all’emergenza sanitaria», spiega la presidente del Fondo, Francesca De Biasi. «Come è stato per Vaia, adesso abbiamo il dovere di stare vicini alle nostre comunità e di agevolare la ripresa economica e sociale, dopo che saremo usciti da questa fase di quarantena e di blocco delle attività. Il Fondo, creato dalla Provincia di Belluno, insieme a Confindustria, Diocesi e sigle sindacali, si era posto l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna e di rimettere al centro il senso di identità delle popolazioni bellunesi».

Non è ancora stata fissata la raccolta di generosità per l’emergenza coronavirus, ma tutti i componenti del Fondo stanno già lavorando per aprire quanto prima l’iniziativa. Intanto, il Fondo Welfare, assieme all’Ulss 1 Dolomiti e con il contributo dell’Ail, ha già avviato il progetto di “Sostegno psicologico”. Si tratta di un servizio rivolto agli operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’emergenza coronavirus, ai malati ricoverati in ospedale e alle loro famiglie, a chi si trova in quarantena e a tutta la popolazione che sta vivendo queste giornate difficili. All’interno dell’iniziativa rientra anche la stampa e distribuzione di alcuni volantini informativi per affrontare il contagio emotivo.

«Il Fondo Welfare si propone l’obiettivo di essere sempre più un sostegno e un servizio alle persone che vivono in provincia di Belluno», conclude la presidente De Biasi. «In questo momento serve un supporto in grado di fornire rassicurazioni e sicurezza. Passata l’emergenza dovremo affrontare invece gli aspetti socio-economici».

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