Al 31 marzo la Prefettura di Belluno ha ricevuto 670 comunicazioni, da parte di circa 400 imprese, intenzionate a proseguire l’attività in quanto ritenuta funzionali ad assicurare la continuità delle filiere dei settori dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali. Con il decreto del presidente del Consiglio di ministri del 22 marzo, modificato e integrato poi dal successivo decreto del Ministero dello sviluppo economico, è stato pubblicato l’elenco dei codici Ateco delle attività la cui prosecuzione è consentita durante l’emergenza Coronavirus, per assicurare i servizi essenziali e quelle fasce di produzione funzionali alla continuità di produzioni indispensabili come quelle del comparto sanitario e alimentare.
Le ulteriori attività non contemplate nell’elenco restano sempre consentite previa comunicazione al Prefetto nella provincia dove è ubicata l’attività. Una comunicazione che va presentata sotto forma di autocertificazione con la modulistica resa nota e pubblicata sul sito istituzionale della Prefettura, e nella quale sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e dei servizi alle attività consentite.
In sette casi la comunicazione arrivata dalle aziende ha riguardato la prosecuzione di attività a ciclo continuo, legata al rischio di incidenti presso gli impianti oppure di un grave pregiudizio agli stessi a causa della sospensione. La Prefettura va sapere che ad oggi sono state esaminate tutte le comunicazioni pervenute e sono stati adottati 21 provvedimenti prefettizi di sospensione nei casi in cui non è stata riscontrata la riconducibilità delle attività ai settori essenziali per i quali è consentita la prosecuzione. «Il dato», sottolineano dalla Prefettura, «evidenzia quindi come la quasi totalità delle imprese abbia assegnato una corretta interpretazione al dettato normativo. Occorre altresì evidenziare che i provvedimenti di sospensione adottati sono esclusivamente il frutto di una verifica tecnico amministrativa svolta in ambito istruttorio con puntuale e responsabile attenzione da parte dell’Ufficio e dei rappresentanti degli enti che hanno messo a disposizione la propria professionale collaborazione».
Da Palazzo dei Rettori, per quanto riguarda l’attività di manutenzione di siti produttivi la cui attività sia sospesa, si segnala il chiarimento presente sul sito del governo nel quale si legge che: “Ferme la sospensione dell’attività di produzione e la chiusura degli uffici, è consentito l’accesso in loco di personale preposto ad attività di vigilanza, manutenzione o con funzioni di controllo dei rischi. In ogni caso, fermo il rispetto delle misure precauzionali adottate, il numero di persone presenti per le citate attività deve essere il più possibile limitato e comunque non deve trattarsi dello stesso personale addetto alla produzione”.
Con riferimento al settore dell’edilizia pubblica, sono state ritenute valide tutte le comunicazioni presentate da società che operano nei cantieri di ripristino dei danni prodotti dalla tempesta Vaia. La Prefettura segnala che i codici Ateco ammessi dai Decreti 42 e 43.2 consentono lo svolgimento di tutte le attività connesse a lavori di ingegneria civile (in particolare i lavori pubblici) nonché l’installazione, riparazione e manutenzione di impianti elettrici e idraulici.
Per consentire la immediata attuazione delle disposizioni normative e assicurare una puntuale attività istruttoria delle dichiarazioni rese al prefetto, è stato istituito un gruppo di lavoro coordinato dalla Prefettura e del quale fanno rappresentanti della Camera di Commercio Treviso Belluno, della Provincia di Belluno e del Comando provinciale della Guardia di finanza.
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