A seguito di indagini della Squadra Mobile di Belluno, nei giorni scorsi sono stati arrestati 3 uomini e una donna di origini romene, ritenuti responsabili di furti aggravati perpetrati a danno di esercizi commerciali nel marzo di quest’anno.
La vicenda trae origine il 16 marzo scorso quando, in pieno lockdown, una Volante della Questura di Belluno, intorno alle 4.30 del mattino, controlla un furgone con una strana targa inglese. Il giovane che lo guida è un 26enne romeno, privo di dimora o interessi lavorativi o affettivi sul territorio nazionale, che si dimostra particolarmente agitato, circostanza che spinge gli agenti a controllare il furgone. All’interno vengono rinvenute biciclette sportive per un valore complessivo di 87.000 euro, provento di furto con spaccata, commesso quella stessa notte a Romano D’Ezzelino, in provincia di Vicenza, ai danni della «Cicli The Best».
Il giovane viene sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione e condotto in carcere. L’attività investigativa successiva parte quindi dall’analisi del suo cellulare. Incrociando i contatti telefonici ed analizzando i percorsi effettuati, i poliziotti della Sezione Antirapina della Mobile sono poi riusciti ad isolare un gruppo di 4 utenze, 2 italiane e 2 romene. Una delle utenze italiane e le due romene si collocavano in circostanze di spazio e tempo compatibili con la consumazione di altri 3 furti successi a marzo compiuti in provincia: il furto di biciclette sportive ai danni della «Nuova Cicli San Vido» di Cesiomaggiore, commesso il 5 marzo, per un valore di 53.500 euro; il furto di un furgone Hunday, consumato il 6 marzo sempre a Cesiomaggiore, e il furto di materiale agricolo ai danni della «Donadel snc» di Sedico, consumato l’8 marzo, per un valore di 5.500 euro.
Il gruppo di utenze inoltre aveva come punto di riferimento un’abitazione in via Fratelli Rosselli a Belluno, residenza di una donna romena, non molto lontano dal luogo in cui era stato controllato il giovane romeno dalle Volanti.
L’attività d’indagine proseguiva attraverso intercettazioni telefoniche e con una perquisizione nell’abitazione di via Fratelli Rosselli, nel cui garage veniva ritrovata tutta la refurtiva degli atti predatori sopra menzionati.
Oltre al giovane romeno già citato, come responsabili dei furti sono stati identificati altri tre giovani romeni di 26, 27 e 33 anni, mentre la donna di 37 anni residente in via Fratelli Rosselli aveva dato loro appoggio logistico all’interno della sua abitazione.
Le risultanze hanno permesso all’Ufficio Gip presso il Tribunale Ordinario di Belluno, su richiesta della Procura della Repubblica, di emettere un un’ordinanza cautelare che prevede la custodia in carcere a carico dei 4 giovani ritenuti responsabili dei furti e gli arresti domiciliari nei confronti della donna.
Considerato il fatto che i malviventi erano fuggiti all’estero la stessa mattina dell’arresto del primo giovane e non avevano più fatto ritorno in Italia, la misura cautelare è stata estesa in ambito internazionale attraverso l’emissione di un mandato d’arresto europeo a carico dei 4. Attraverso l’intervento del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia che ha informato i collaterali organi europei, nei giorni scorsi i ladri sono stati localizzati ed arrestati: due dalla polizia romena nella città natale di Drobeta Turnu Severin, mentre l’altro, che nel frattempo era stato arrestato dalla polizia svedese per furto di quads e fuggito in Norvegia, è stato fermato dai poliziotti di Oslo.
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