La sezione del Cai di Pieve di Cadore ha appena compiuto 95 anni. È stata fondata nel 1925, dando vita ad un movimento alpinistico che ha ispirato la nascita del Gruppo Rocciatori Ragni e, in seguito, anche la stazione del Soccorso Alpino.
La storia della sezione, riassunta su tre grandi pannelli con fotografie e disegni, è stata esposta in questi giorni di festa nelle vetrine dei negozi di Piazza Tiziano e nelle vetrine del Palazzo della Magnifica Comunità. Con la storia del Cai vengono ricordate anche le Guide Alpine locali con le loro imprese sulle Marmarole, sull’Antelao e sugli Spalti di Toro nella prima metà del secolo scorso. Un’attività alpinistica quella delle Guide Alpine locali che ha contribuito a promuovere il turismo a Pieve.
Un capitolo è dedicato all’intrepido scalatore Tita Pancera che ha perso la vita nel 1956 sulla parete nord del Monte Pelmo. A lui è dedicato il ricovero del Cai che si trova a Forcella Antracisa, poco lontano dalla vetta del Monte Tranego. Su altri pannelli del Cai sono raccontati i primi interventi di soccorso in alta montagna e l’organizzazione della prima Stazione del Soccorso Alpino di Pieve nel 1954 vengono presentati con dovizia di particolari e con le testimonianze dei protagonisti di un tempo, che adesso non ci sono più, e degli oramai pochi sopravvissuti. Non mancano le descrizioni delle cime dolomitiche più prestigiose che incorniciano Pieve e il Cadore, i sentieri e le alte vie a cominciare dalla numero 4 e dalla numero 5 che partono dalla Val Pusteria e arrivano a Pieve.
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