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venerdì 29 Novembre 2024,

“Sistema Salva-gente”, buoni risultati per il progetto di contrasto delle povertà in Cadore e Comelico

Il 2020 e questi primi mesi del 2021 hanno visto svolgersi le attività del secondo anno, che vede un partenariato ampio ed eterogeneo: tra le realtà che vi partecipano ci sono infatti otto comuni (Pieve di Cadore, Valle, Calalzo, Auronzo, Cibiana, Lozzo, San Vito e Santo Stefano), due Unioni comunali (Unione Montana Centro Cadore e Unione Montana Comelico), l’azienda Ulss 1 Dolomiti e la Cooperativa Sociale “Le Valli”.

Povertà lavorativa, economica, domestica, sociale. Sono le misure in cui si articola il progetto “Sistema Salva-gente”, avviato nel 2019 dalla Cadore società cooperativa sociale, in collaborazione con altri enti e grazie al prezioso contributo di Fondazione Cariverona. Un progetto che si sta avviando a conclusione. Il 2020 e questi primi mesi del 2021 hanno visto svolgersi le attività del secondo anno, che vede un partenariato ampio ed eterogeneo: tra le realtà che vi partecipano ci sono infatti otto comuni (Pieve di Cadore, Valle, Calalzo, Auronzo, Cibiana, Lozzo, San Vito e Santo Stefano), due Unioni comunali (Unione Montana Centro Cadore e Unione Montana Comelico), l’azienda Ulss 1 Dolomiti e la Cooperativa Sociale “Le Valli”. «In un anno difficile e complicato come il 2020, il concetto di povertà ha assunto un significato ancora più esteso e multidimensionale», sottolinea il responsabile dell’area progettazione della Cadore s.c.s., Michele Pellegrini. «Il progetto è stato un vero “salvagente” per l’area del Cadore e del Comelico: il gruppo di realtà che ha dato vita al progetto è infatti l’espressione di un’idea di sviluppo territoriale inclusivo condivisa dai vari attori del territorio, mantra presente in tutte le azioni realizzate dalla Cadore s.c.s.».

Per dare risposta ai vari tipi di emergenza e di necessità della popolazione, il progetto “Sistema Salva-gente” si è articolato in quattro differenti misure:

• povertà lavorativa: ha dato la possibilità a cinque soggetti disoccupati di lavorare nelle stagioni estive 2019 e 2020 nell’ambito della manutenzione ambientale. Sono state svolte oltre 6.000 ore di lavoro, secondo un calendario concordato con i comuni partner;
• povertà economica: è stato attivato un fondo, gestito dalle Assistenti Sociali dei comuni partner, per le spese legate a bisogni primari di famiglie e soggetti indigenti. Grazie al progetto sono stati realizzati circa 90 interventi a sostegno delle famiglie che hanno così potuto pagare bollette, spese mediche e affitti per oltre 12.000 euro;
• povertà domestica: una misura studiata per intervenire in contesti domestici con necessità di intervento o manutenzione. Gli interventi svolti da ditte o artigiani della provincia di Belluno hanno riguardato principalmente la manutenzione di camini, ritinteggiatura, sanificazione e pulizia dei locali, sistemazione degli esterni; per questa misura si sono registrati interventi per 24.000 euro complessivi nelle due annualità;
• povertà sociale: il progetto ha dato anche l’occasione alla Cooperativa Sociale “Le Valli” di rafforzare l’intervento del progetto “Sollievo” da loro promosso e gestito, rivolto a persone affette da demenza o da malattia di Alzheimer e alle loro famiglie, con l’apertura di un presidio anche nel comune di Pieve di Cadore. In questi mesi di pandemia, questa azione ha trovato difficoltà di attuazione, ma l’intento è di poter comunque tornare a offrire questo fondamentale servizio quanto prima.

«Il progetto è stato costruito per attivare azioni a contrasto della povertà, con l’intento di dare risposte ai bisogni registrati nel territorio, arrivando a definire diversi tipi di povertà e quindi diverse misure», sottolinea Pellegrini. «“Sistema Salva-gente”, alla sua conclusione, vedrà spese complessive per 172.000 euro e la sua realizzazione è stata resa possibile da un importante contributo di Fondazione Cariverona, pari a 120.000 euro, mentre il resto della quota è coperta da cofinanziamenti a carico delle altre realtà del partenariato». «A dimostrazione di come questo progetto abbia risposto ai reali bisogni del territorio, le risorse stanziate sono pressoché esaurite», aggiunge la presidente di Cadore s.c.s., Alessandra Buzzo. «”Sistema Salva-gente” ha messo in luce ancora una volta le fragilità esistenti e ben radicate nell’area del Cadore e Comelico, ma allo stesso tempo ha ribadito come la co-progettazione tra enti porti a realizzare azioni di successo, e per questo non posso che ringraziare tutti i partner per la collaborazione. Questa prima esperienza di progetto territoriale di contrasto alla povertà ci lascia in dote una cabina di regia capace di intercettare in futuro nuove esigenze. La nostra speranza poi è che alcune delle misure promosse all’interno del progetto e rivelatesi particolarmente utili per i cittadini possano essere convertite in azioni strutturali».

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