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mercoledì 22 Gennaio 2025,

100.000 avannotti di trota fario per i corsi d’acqua del Bellunese

Sabato 10 aprile la Ditta Troticoltura Alpina donerà alla Federazione Bacini Bellunesi gli esemplari che, nel corso della giornata, saranno immessi nei corsi d’acqua delle aree di Feltre, Belluno, Longarone e Calalzo. Obiettivo: contribuire al ripristino della fauna ittica azzerata da Vaia.

La tempesta Vaia ha causato ingenti danni non solo al patrimonio boschivo e ai territori montani del Veneto. Forse solo gli addetti ai lavori e gli appassionati di pesca sportiva sono a conoscenza del fatto che quel maledetto evento atmosferico ha azzerato in poche ore anche l’intero patrimonio ittico dei corsi d’acqua alpini. Per contribuire a riparare questo grave danno, la ditta Troticoltura Alpina, concessionaria del Centro Ittico Valdastico (Vi) di Veneto Agricoltura, ha programmato per sabato 10 aprile la consegna di ben 100.000 avannotti di trota fario (quantità che corrisponde al 10% del fabbisogno complessivo dei corsi d’acqua bellunesi) che saranno immessi nelle acque dei corsi d’acqua del feltrino, dell’area di Belluno, di Longarone e Calalzo.

Il materiale di semina, interamente prodotto nel Centro Ittico di Valdastico, sarà consegnato direttamente alla Federazione dei Bacini Bellunesi che, attraverso i suoi iscritti e volontari, inizierà le operazioni di rilascio a partire dalle ore 8:00 di sabato mattina. «Saranno ben dieci i bacini interessati», ha detto al riguardo Filippo Stiran, presidente della Federazione dei Bacini Bellunesi, «e non meno di una trentina le persone coinvolte nella semina. Si tratta di un’operazione importante e per questo desidero ringraziare Veneto Agricoltura e la Ditta Troticoltura Alpina. Un segno di vicinanza che, unitamente ai piani che la Regione Veneto sta predisponendo, dovrebbe portare al ripristino della grave situazione che si è venuta a creare con la tempesta Vaia».

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  • Altri tempi, ma la Provincia di Belluno (Ente) negli anni 1970 ed a seguire distribuiva ogni anno 500.000-600.000 avanotti di trota fario, grazie all’impianto di Valli di Bolzano Bellunese, per la capacità e solerzia dei suoi funzionari dell’ufficio pesca (Svaluto Gioachino ed Ugo Neri). Tale materiale ittico veniva immesso nei corsi d’acqua della provincia di Belluno attraverso il volontariato. Questo avveniva in primavera ed in autunno si procedeva all’immissione di trote fario di lunghezza cm 8-15 (150.000-200.000).

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