Tra pochi mesi la provincia dolomitica avrà un suo marchio riconosciuto, autorevole, forte. Un brand che identificherà il dna dolomitico di Belluno in modo chiaro, distinguendolo da qualsiasi altro. Entro l’autunno si toccheranno con mano i risultati del lavoro che, dalla fine dello scorso anno, stanno portando avanti due esperti di livello internazionale: il britannico Tom Buncle e il trentino Roberto Locatelli. I due consulenti sono stati ingaggiati a novembre 2020. Per loro un compito chiaro: attuare il Piano di marketing territoriale. Quel Piano da 5,7 milioni di euro elaborato da Eurac nel 2017 e finanziato dal Fondo dei Comuni di Confine con 5,5 milioni. Risorse assegnate alla Provincia per affidare progetti e azioni elaborate dal Consorzio Dmo, in coerenza con il piano Eurac. Per attuare il Piano ci sarebbe stato tempo fino al 31 dicembre di quest’anno. C’è stato però qualche ritardo. Da qui la proroga fino al 2023, a fronte di uno schema che prevede un nuovo cronoprogramma.
Il primo step è la creazione del marchio, che costituirà la base di tutta l’attività di marketing. «Bisogna fare una distinzione: il brand è la personalità di un luogo, ciò che permette di far diventare una destinazione turistica distintiva, memorabile, riconoscibile; il marketing è costituito dalle attività che ci permettono di comunicare questa personalità», ha precisato Buncle, che è amministratore delegato di Yellow Railroad, una società di consulenza con sede a Edimburgo, in Scozia, sulle destinazioni internazionali, specializzata in branding e marketing di destinazione, pianificazione e recupero dalla crisi per le destinazioni turistiche. Mr Buncle, in questi mesi, ha condotto un’approfondita indagine nei tre mercati di riferimento principali: Italia, Gran Bretagna, Germania. La ricerca ha coinvolto persone tra i 18 e i 65 anni: da una parte chi ha già visitato la provincia di Belluno, dall’altra i visitatori potenziali, i futuri “clienti”. Una parte dell’analisi ha riguardato tour operator che viaggiano in tutte le stagioni dell’anno. «I risultati vanno ben oltre le aspettative», ha precisato Buncle, che vanta 40 anni di esperienza nel marketing e nello sviluppo del turismo in quattro continenti. «Il timore era di trovarsi di fronte a persone non in grado di differenziare la destinazione turistica della provincia di Belluno da altre vicine. Invece abbiamo ottenuto risposte chiare, omogenee, significative, che ci permetteranno di stendere un report».
Ma cosa vedono e cosa cercano i turisti che hanno visitato o vorrebbero visitare le Dolomiti bellunesi? Il 38% degli intervistati ha parlato della maestosità di luoghi e paesaggi, il 19% di avventura (intesa come attività all’aria aperta che possono coinvolgere tutte le stagioni) e un altro 19% l’autentiticità, ossia un ambiente vero, incontaminato. Una percentuale inferiore (il 10%) punta su cultura e gastronomia; solo il 6% guarda al lusso come motivazione di viaggio verso il nostro territorio. «Esce un’immagine molto chiara di cosa i visitatori desiderano», ha aggiunto Buncle, «ed è importante che ci sia convergenza con la percezione che i bellunesi stessi hanno del territorio in cui vivono. La scorsa settimana ho incontrato il Comitato di indirizzo della Dmo e, presentando i dati finora raccolti con l’indagine, ho potuto riscontrare che questa convergenza c’è, è un dato di fatto».
«Entro l’autunno avremo il design del brand», ha sottolineato Locatelli, ceo dell’agenzia di Trento Plus Communications, che ha rilevato nel 2005, introducendo forti elementi di innovazione. «Tom arriverà da noi con tutti i dati, con una gerarchia di valori e procederemo alla realizzazione del marchio, che poi sarà diffuso tramite i Consorzi, internet, social media». “Dolomiti The Mountains of Venice” non sarà smantellato ma, come ha spiegato Buncle, il marchio che uscirà dall’indagine in corso permetterà di posizionare in modo più preciso, dal punto di vista geografico e di marketing, il territorio della provincia di Belluno.
E la Dmo? La Provincia continuerà ad essere, come lo è sempre stata, titolare delle risorse, derivanti dai Fondi Comuni Confinanti. «La Dmo, costituita anche alla luce della legge regionale sul turismo, è il principale “portatore d’interesse” per la programmazione del piano marketing», ha ricordato il consigliere con delega al turismo Danilo De Toni. «L’indagine degli esperti va di pari passo con la condivisione sul territorio. Dmo e Consorzio hanno un ruolo importante per portare avanti le strategie di marketing». Dmo Dolomiti ha anche pubblicato un bando, scaduto da poco, per la ricerca di un responsabile marketing da inserire nel piano “Vivere le Dolomiti” e per tutte le iniziative future di promozione turistica. «Questa figura sarà affiancata da un team di 4-5 persone», ha detto ancora De Toni, «un gruppo di lavoro locale opportunamente formato».
Martina Reolon
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1 commento
Iva Della Bona
Ho letto con estremo piacere, che stia facendo qualcosa di importante per promuovere l’interesse verso la provincia di Belluno ed in particolare verso il Cadore, fin’ora sempre colpevolmente dimenticati dai rappresentanti delle nostre istituzioni, relegati a fratelli “poveri” rispetto al confinante Trentino, che negli anni ha goduto di innumerevoli privilegi anche a livello pubblicitario. Mi auguro che questa iniziativa possa portare una vera e propria inversione di rotta, al fine di impedire il continuo spopolamento di quei meravigliosi luoghi. Cordiali saluti con i migliori auguri!!! Iva