«La giornata di oggi sarà ricordata nella storia perché conferisce, attraverso la legge approvata in Consiglio regionale, un riconoscimento concreto a tutti quegli uomini e donne della Protezione civile del Veneto che, di fronte ad una sciagura naturale, come un terremoto o una alluvione, sono i primi ad arrivare sul posto e gli ultimi ad andarsene. Un sistema “eccellente” regionale che, nel tempo, a fronte di una legge che risale agli anni Ottanta, ha saputo rinnovarsi con atti amministrativi e procedure che, man mano, in caso di emergenza sul territorio, ha collaudato, dimostrandone il buon funzionamento e l’efficacia». Sono le prime parole che il presidente della Regione del Veneto ha pronunciato dopo l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale del progetto di legge per la Protezione civile che mette ordine e norma tutti quei provvedimenti amministrativi che sono stati realizzati, negli ultimi anni, per determinarne l’organizzazione in Veneto.
«Abbiamo consolidato in legge – ha fatto presente da parte sua l’assessore Gianpaolo Bottacin – delle procedure e delle modalità di gestione delle emergenze che già abbiamo sperimentato durante alcuni disastri come quello recente di Vaia. Ad esempio: l’istituzione della Unità di crisi; gli ambiti territoriali che prendono il posto dei distretti; le Consulte provinciali della Protezione civile ecc. Il ruolo della Regione rimane quindi centrale anche alla luce del fatto che dal 2018 i presidenti delle Regioni sono diventati autorità di protezione civile. Si tratta di una legge che scommette sulla prevenzione e sulla previsione, due aspetti su cui abbiamo lavorato tanto in questi anni come Protezione civile e che sono stati decisivi anche nell’evento Vaia dove si sono evitate, in questo modo, molte vittime».
L’assessore Bottacin ha poi concluso: «Ringrazio di cuore tutti i volontari della Protezione civile, in particolare del Veneto che, soprattutto durante l’emergenza del Covid-19, hanno rappresentato un fondamentale supporto al sistema sanitario e alla popolazione veneta, in generale, con 380 mila giornate uomo dall’inizio della pandemia e oltre 3 milioni di ore di lavoro svolte. Li ringrazio per il lavoro che svolgono sempre con passione e tenacia e professionalità durante le calamità naturali che ci affliggono, come ad esempio gli incendi su cui la Protezione civile veneta ha dovuto impegnarsi molto nelle scorse settimane».
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