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martedì 26 Novembre 2024,

Dolomiti Ambiente, la Provincia procede con la messa in gara

In questo modo viene dato seguito alla chiusura della trattativa per la cessione diretta tra l’ente Provincia e le società Bellunum, Ponte Servizi, Valpe Ambiente ed Ecomont e diventa reale la possibilità che Dolomiti Ambiente passi in mano privata.

Dolomiti Ambiente spa va a gara. È stato pubblicato oggi, mercoledì 16 agosto, l’atto del presidente con il quale viene disposta la cessione attraverso asta pubblica del 92,4% delle quote della società che si occupa del servizio integrato dei rifiuti; venerdì invece sarà pubblicato il bando di gara vero e proprio. Con questo provvedimento viene dato seguito alla chiusura della trattativa per la cessione diretta tra l’ente Provincia e le quattro società (Bellunum, Ponte Servizi, Valpe Ambiente ed Ecomont) che stava alla base del progetto di affidamento del servizio integrato di raccolta e smaltimento rifiuti sul territorio provinciale.

«Sono passati due anni da quando è stata avviata la trattativa per la cessione diretta. Da allora, nonostante le tantissime interlocuzioni avute, non si è mai formalizzata la reale volontà e quindi la proposta di acquisto da parte delle quattro società che gestiscono attualmente la raccolta», spiega il consigliere provinciale delegato all’ambiente, Simone Deola. «Gli ultimi atti di questa vicenda sono stati le uscite pubbliche dei presidenti di alcune società, in particolare di Bellunum, che hanno palesato la volontà di non procedere all’acquisto delle quote e il successivo cambio di progettualità proposto dalle quattro società al Consiglio di Bacino che non ricomprende più la Dolomiti Ambiente, e di conseguenza lo smaltimento, nel servizio rifiuti».

BREVE CRONISTORIA
Nell’agosto 2021 la Provincia di Belluno, proprietaria del 74%, acquisisce le quote (8%) della Dolomiti Ambiente appartenenti ad Acegas Aps al fine di rendere totalmente pubblica la società che si occupa di smaltimento rifiuti con l’unico scopo – e solo dopo averlo condiviso con l’Assemblea dei sindaci – di un affidamento in house providing, quindi totalmente pubblico, dell’intero ciclo integrato in provincia. Il Consiglio di Bacino, attraverso uno studio del professor Maltoni, individua la formula di costituzione del soggetto unico gestore al quale affidare il servizio, ovvero La Dolomiti Ambiente le cui quote di proprietà della Provincia sarebbero dovute essere acquistate dalle quattro società di raccolta.

«Dal canto suo la Provincia aveva e ha l’obbligo di alienare totalmente la propria partecipazione a seguito dell’introduzione della Legge Madia, più volte sollecitata in ciò dalla Corte dei Conti», sottolinea il consigliere Deola.

Dall’agosto 2021 inizia una lunga fase di trattativa sul valore della Dolomiti Ambiente: la perizia commissionata dalle quattro acquirenti fissava un valore di molto inferiore rispetto a quanto non stabilissero le diverse perizie fatte fare dalla Provincia e allo stesso valore di mercato peraltro utilizzato nell’acquisto delle quote di AceGas. Tale trattativa, pur avvicinando i valori, non ha mai portato alla chiusura dell’operazione; le quattro società acquirenti non hanno mai formulato una proposta di acquisto alla Provincia che si è vista costretta ad avviare le procedure di asta pubblica delle proprie quote.

Nell’autunno 2022 l’Assemblea dei sindaci, con voto quasi unanime, ha chiesto alla Provincia di sospendere le procedure di gara e, in altra sede, ha dato mandato alle proprie società di raccolta di formulare entro gennaio 2023 un’offerta preliminare di acquisto. Neanche tale procedura è mai arrivata a termine e si è chiusa nell’aprile 2023 con una nota della Provincia che dichiarava di fatto terminata la sospensione della messa a gara, come confermato in Assemblea dei sindaci il 3 maggio.

LA CONCLUSIONE
«In tutti questi anni, la società e l’impianto del Maserot hanno dimostrato la loro centralità e la loro strategicità per lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Belluno. Ora, con l’avvio della procedura di dismissione, la possibilità che tale patrimonio pubblico passi in mano privata è reale. E ciò rappresenta un indubbio fallimento politico del territorio bellunese», afferma il consigliere Deola. «Dal canto nostro siamo però anche consapevoli che tutto ciò che poteva fare la Provincia è stato fatto, e che proprio questa strategicità dimostrerà che i valori in gioco – e più volte periziati – sono corretti».

«Da ultimo – conclude il consigliere Deola – vorrei ringraziare tutto il personale dipendente della società, dall’amministratore unico Angelo Smaniotto ai tecnici, funzionari e amministrativi, fino agli operai, per il loro grande attaccamento e per la professionalità dimostrata: sono il valore aggiunto di questa società».

2 commenti

  • A questo punto possiamo solo sperare che sia il Bim a farsi avanti per evitare che D.A. vada in mano private.
    Le 4 soc. ed in particolare Bellunum hanno perso una grossa opportunità per far restare tutto il ciclo rifiuti in provincia.
    Che delusione

  • Ennesimo fallimento dei Sindaci, soci sia da una parte che dall’altra (la Provincia dei Sindaci!) e capaci di sconfessare se stessi. Hanno fatto spendere soldi alla Provincia per acquisire l’8% di Acea per poi rinnegare il tutto. Miopi e incompetenti e sempre soldi nostri sono. Magari per poi gridare allo scandalo fra qualche anno quando il privato ci avrà bastonati con le tariffe. Che delusione immensa, non ce la faremo mai.

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