La Giunta regionale ha deliberato di dare continuità anche per il 2023-2024 al progetto “Stacco”, iniziativa di trasporto solidale e gratuito ben presente anche in provincia di Belluno. Il finanziamento complessivo è di 600.000 euro. Principali attori del progetto continuano ad essere le organizzazioni del Terzo settore con i loro volontari che, in forma associata e coordinata, garantiscono il servizio di accompagnamento ‘a chiamata’ o ‘programmato’ per visite mediche, terapie, adempimenti burocratici a persone con difficoltà di mobilità e di reddito.
«Il progetto Stacco è una forma di trasporto non sanitario ma sociale», sottolinea l’assessora regionale Manuela Lanzarin. «Con questo provvedimento diamo una risposta importante, assicurando un servizio che si è dimostrato efficiente e di grande valore non solo per l’utilità, ma anche per la relazione che si viene a creare con le famiglie degli assistiti e con gli utenti diretti stessi che si sentono accolti con empatia, protetti e sicuri. Nel corso degli anni le associazioni coinvolte hanno saputo allargare la rete di partner sia pubblici sia privati tanto che oggi si è arrivati a coprire pressoché interamente le aree provinciali di Belluno, Treviso, Venezia, Vicenza e Verona».
«Il servizio non consiste soltanto in un passaggio automobilistico, ma in un vero e proprio accompagnamento», aggiunge Lanzarin. «Dal monitoraggio si evince come il servizio sia attivo in maniera consistente e le attività in aumento. Il numero dei trasporti al 30 aprile di quest’anno, infatti, è di 30.856 per totali 837.625 chilometri mentre nello stesso periodo del 2022 sono stati 20.982 per 824.228 chilometri. L’utente medio presenta generalmente una fragilità di tipo economico e sociale, in alcune zone una disabilità psichica. Si tratta in prevalenza di uomini over 65, privi di rete relazionale. Nel corso dell’ultimo anno le attivazioni di servizio sono state per visite mediche, terapie, lavoro, attività ludiche e di socializzazione».
La rete di partenariato coinvolta nel servizio conta nel suo complesso 108 associazioni, 10 in più rispetto al 2018. «È il segno di una grande sensibilità che è alla base del volontariato», conclude l’assessora. «La cittadinanza non è indifferente e tramite la dedizione delle associazioni è determinata nel mantenere un sistema di collaborazione sociale molto complesso, ma di estremo beneficio per i cittadini affiancati e le loro famiglie».
Nelle province di Padova e Rovigo esiste un servizio analogo alternativo sostenuto da fondazioni bancarie in collaborazione con i Comuni.
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