In vista del consiglio comunale di Feltre di domani, sabato 13 gennaio, in cui si discuterà il bilancio previsionale 2024-2026, e i gruppi di opposizione «Cittadinanza e Partecipazione», «Idea per Feltre», «Partito Democratico» e «Sinistra Feltrina» hanno presentato due emendamenti che lo scorso 10 gennaio hanno ricevuto parere favorevole sul piano tecnico-contabile del dirigente del settore finanziario del Comune.
Complessivamente – spiegano i gruppi di minoranza – gli emendamenti “muovono” poste a bilancio per circa 80.000 euro andando a rivedere gli stanziamenti previsti dall’Amministrazione e rivedendo in rialzo anche, con il parere favorevole dei tecnici, alcune poste in entrata.
«Abbiamo lavorato su due grandi temi per i quali in queste ultime settimane abbiamo ricevuto diverse segnalazioni», fanno presente i consiglieri di opposizione. «Il primo emendamento riguarda la casa delle associazioni alla ex scuola Luzzo. Nell’ultima variazione di bilancio, infatti, il consiglio comunale ha stanziato, come unica misura condivisa con i gruppi di opposizione finanziata con le maggiori risorse provenienti dalla rinegoziazione dei mutui, 10.000 euro per sostenere i costi delle utenze nei mesi invernali del 2023. Con questa proposta di emendamento abbiamo ricavato ulteriori 18.900 euro da destinare alle utenze dello stabile per l’intera annualità 2024. Da più parti le associazioni ospitate presso la ex scuola media Lorenzo Luzzo hanno infatti lamentato l’impossibilità di sostenere i costi delle utenze dello stabile, considerevolmente aumentati con i recenti aumenti delle bollette. Questa cifra ci sembra più che sufficiente per soddisfare tutte le esigenze e consentirebbe di dare un segnale importante alle associazioni cittadine».
«La seconda misura che proponiamo», proseguono i consiglieri di minoranza, «è legata all’emergenza casa, tema su cui da oltre un anno stiamo provando a porre all’attenzione dell’Amministrazione. In occasione della discussione in commissione del bilancio previsionale dell’Azienda Feltrina, la crisi abitativa a Feltre è stata definita “una bomba a orologeria” dagli stessi responsabili della Azienda.
L’emergenza dell’abitare è legata a molteplici aspetti critici, che partono dalle cosiddette situazioni di morosità incolpevole, agli sfratti, ai pignoramenti immobiliari a seguito della mancata corresponsione delle rate dei mutui, alle vendite all’asta degli immobili a uso abitativo, agli elevati esborsi in denaro per le utenze in edifici energivori o per le spese condominiali degli immobili Erp e Ater (che finiscono per vanificare i canoni di locazione parametrati sulla fragilità dei soggetti e delle famiglie che hanno accesso all’edilizia residenziale pubblica), alla difficoltà di reperire sul mercato privato locazioni a uso abitativo con canoni calmierati, all’indisponibilità, infine, di una fetta anche consistente del patrimonio immobiliare Ater per il Comune di Feltre, oggetto di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico».
Di qui la proposta delle opposizioni di istituire un fondo denominato “emergenza casa” con 61.000 euro che in questa fase sono stati individuati a bilancio. Il fondo sottolineano – potrà poi ampliarsi durante l’anno anche con altre risorse reperibili da bandi o altre maggiori entrare e/o minori uscite. La misura sarà utile a sostenere le istanze di intervento e contributo economico che verranno avanzate nel corso del 2024 ai servizi sociali dell’Azienda Feltrina da chi viene riconosciuto in condizione di morosità incolpevole, da quegli inquilini che possono godere esclusivamente di un reddito proveniente da pensione, dai nuclei famigliari in riconosciuto stato di disagio abitativo. In prospettiva si ritiene doveroso avviare anche in questo senso delle politiche che favoriscano i nuclei familiari under 35.
«Riteniamo – concludono i gruppi di opposizione – che le proposte che poniamo all’attenzione della maggioranza siano accoglibili e che vadano nella direzione di proporre delle soluzioni efficaci a due temi molto sentiti nel tessuto cittadino. Nonostante la poca apertura dimostrata dalla maggioranza in sede di discussione dei fondi derivanti dalla rinegoziazione, ci aspettiamo che questi emendamenti vengano accolti, non fosse altro perché hanno anche un parere tecnico di regolarità, non vanno a toccare poste “urgenti” di bilancio e in larga parte sono finanziati addirittura con maggiori entrate».
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