
Luca Lapini
Zoologo naturalista, si è laureato in Scienze Naturali all'Universitá di Trieste col vecchio ordinamento (punteggio 108/110). Per 22 anni consulente di università, musei e altri enti italiani ed europei in qualità di libero professionista, si occupa di vertebrati terrestri (anfibi, rettili e mammiferi). Dal 1996 al 2023 ha ricoperto la funzione di vertebratologo nella Sezione zoologica del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine. Attivo in faunistica, ecologia e tassonomia, ha finora pubblicato circa 300 lavori scientifici e divulgativi sotto forma di libri di contenuto museologico, atlanti faunistici, studi ecologici, monografie su varie specie, Checklist, articoli, pubblicazioni accademiche e divulgative. Le sue ricerche sono particolarmente focalizzate sull’entroterra alto-adriatico, dove la sovrapposizione di domini bio-geografici sostiene la bio-diversità più ricca d’Italia e d’Europa. Nel corso di più di quarant’anni di ricerche, ha scoperto più di dieci nuovi taxa per il territorio italiano, tra i quali lo sciacallo dorato, il riccio rumeno, l’ondatra, la lucertola agile, il tritone punteggiato d’oltralpe, ecc. registrando nel contempo il recente spontaneo ritorno di diverse specie scomparse dal Triveneto nel corso del XX secolo e l'espansione locale di varie specie rare (lucertola di Horvath, lucertola vivipara della Carniola, gatto selvatico, nottola gigante, molosso di Cestoni, Serotino bicolore, Serotino di Nilsson, pipistrello pigmeo). Tra le specie recentemente più seguite sono stati alcuni mammiferi da decenni o secoli scomparsi dalle Alpi, che pur in un periodo di crisi ecologica globale hanno recentemente mostrato sorprendenti recuperi popolazionali. Tra di essi spiccano la lontra, il castoro e il lupo, del quale Lapini ha studiato il primo reperto Triveneto del XXI secolo, risalente al 2007 e proveniente dalla Provincia Autonoma di Trento. Gli studi di Luca Lapini sono tutt'ora rivolti al miglioramento delle conoscenze faunistiche nell'entroterra alto adriatico, con la consueta attenzione alle comunitá di vertebrati terrestri. Oggi impegnato in diverse consulenze chirotterologiche, prosegue le ricerche erpetologiche e teriologiche. La consapevolezza che muove le sue ricerche è duplice: (1) non si protegge senza conoscere e (2) il principale driver della ricerca -nell'attuale crisi ecologica globale- dev'essere la conservazione della bio-diversità.