L'Amico del Popolo digitale

agricoltura La nuova Pac spiegata da Dorfmann A pagina 5 politica Decolla in Regione la legislatura A pagina 2 chiesa locale Giornata del dialogo cristiano-islamico A pagina 7 arte Dal museo Correr 29 spade al Fulcis A pagina 32 Anno CXII - N. 43 - 29 ottobre 2020 redazione@amicodelpopolo.it www.amicodelpopolo.it lamicodelpopolo1909 0437 940641 380 2153903 lamicodelpopolo amicodelpopolo.it Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/203 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, CSS BL - Tassa pagata/Taxe perçue - Giornale locale ROC Una copia € 1,20 ISSN 2499-0744 Si avvicinano i giorni dei Santi e dei morti le norme anti covid e l’onore ai defunti Sui social ciascuno è li- bero di esprimersi, e ci mancherebbe. Fa male però leggere sulle nostre pagine Facebook o sugli altri me- dia, tra i tanti commenti re- lativi al Covid, anche quelli per cui, in fondo, le vittime sarebbero per lo più anzia- ni o persone affette da altre patologie: meri effetti colla- terali di un’influenza un po’ più seria, quindi. Proviamo a riassumere questi pensieri: la medici- na deve curare tutti, però, quando l’economia ne ri- sente, o addirittura la vita sociale ne è ridimensionata, allora è meglio che la medi- cina si dimentichi di qualcu- no e che lasci andare i suoi pazienti più deboli senza troppi rimorsi; tanto, si di- ce, quegli anziani o quelle persone affette da altre pa- tologie sarebbero morte di lì a poco. Al di là di quello che queste orribili parole susci- tano nei familiari di quelle persone (quanti di noi sanno che ricchezza dà un anzia- no o un malato in una casa, anche se è in sedia a rotelle o ha bisogno di assistenza continua), questo è un caso da manuale di cultura dello scarto, direbbe papa Fran- cesco, non con il sorriso, ma con il piglio severo che gli abbiamo visto assumere in molti casi. Noi, più occiden- tali e con un’altra coscienza storica, diciamo con lin- guaggio altrettanto chiaro che questo è nazismo. Chi comincia con il pensiero che eliminare i deboli serve ai forti della società tosto o tar- di (ri)costruisce Auschwitz e i forni crematori. Ci spaventa però anche un altro pensiero rispetto a chi si è espresso nel modo di cui sopra. Noi tutti ricor- diamo le file di bare partite da Bergamo la primavera scorsa. Va ricordato anche che nessuna di quelle salme era stata salutata dai suoi parenti. Lo sanno i familiari delle vittime bellunesi del- la prima ondata di Covid: il funerale è consistito in una telefonata dall’ospedale alla famiglia. Mentre si avvici- nano i giorni di Tutti i San- ti e della Commemorazione dei fedeli defunti, anche in questo caso sarà bene fare memoria: l’onore ai defunti è cartina di tornasole del livello etico di una società, come sapevano gli uomini della preistoria e gli eroi omerici, come sapeva chi ha scavato le catacombe e posto i cimiteri vicino alle chiese, come provano (o provava- no?) i riti funebri dei nostri paesi. Torniamo al Covid: dopo esserci informati, dopo aver discusso, dopo esserci, se serve, arrabbiati, dopo aver detto la nostra, ci mettere- mo però dalla parte di chi fa sue le norme anti Covid in vigore e quelle future anche come un modo per evitare che nessuno dei Bellunesi e degli Italiani che morirà, purtroppo, di coronavirus sia portato via senza vestiti, in un sacco, e bruciato senza un saluto dei suoi familiari. E che nessuno degli amma- lati da prima del coronavi- rus senta la sua situazione come un peso per la società. Non vogliamo che questa ge- nerazione passi alla storia come coloro che si interessa- no della morte solo quando è uno spettacolo. G.B. Dal Governo nuove misure anti Covid, ma è necessario l’impegno di tutti i cittadini Contro il virus serve responsabilità Fondamentale prendere molto sul serio le precauzioni che limitano il contagio I contagi da Covid conti- nuano ad aumentare e so- prattutto crescono i ricoveri ospedalieri. Comprensibile la preoccupazione degli operato- ri sanitari e pure del Governo le cui nuove misure di con- trasto all’epidemia, adottate con il Dpcm del 24 ottobre, hanno scatenato forti prote- ste, anche oltre le categorie interessate dalle limitazioni d’orario come bar e ristoranti (costretti a chiudere alle 18) o dalla sospensione dell’attività come teatri, cinema, palestre, piscine (impianti di sci com- presi, finché non adotteranno apposite linee guida). La Camera di commercio stima che in provincia di Bel- luno siano quasi 1.500 le atti- vità soggette alla limitazione dell’orario (per circa 5.500 ad- detti) e che siano quasi 180 le attività soggette alla sospen- sione (per circa 600 addetti). Ora la richiesta al Governo è che sia tempestiva l’eroga- zione dei sostegni previsti per chi è interessato dalle re- strizioni e, ancora prima, che vengano alleggerite le misu- re messe in campo fino al 24 novembre. Un alleggerimento che però non sarà possibile se i contagi continueranno ad aumentare. In provincia di Belluno i nuovi positivi indi- viduati sono decine e decine ogni giorno e, se al momento l’occupazione dei posti letto di Terapia intensiva non pre- senta criticità, è significativo invece il numero di ricoveri in area non critica (marte- dì 27 erano 74), tanto da far entrare l’Ulss Dolomiti nella fase che prevede di sospende- re l’attività di alcuni reparti per trasformarli in ospedali di comunità Covid, come sta avvenendo ad Agordo. Certo è che l’efficacia di qualsiasi provvedimento re- strittivo dipenderà da come verrà interpretato. Ogni mi- sura infatti ha l’obiettivo di limitare e regolare il contatto tra le persone. L’aiuto più con- creto che tutti possono offrire è quindi limitare e regolare i contatti. È questa assunzio- ne di responsabilità l’argine davvero efficace alla diffusio- ne del virus e l’attenzione mi- gliore che si può avere verso gli altri. Alle pagine 4 e 5 Vaccini antinfluenzali e tamponi h24 BELLUNO - Il punto tamponi notturno all’ospedale San Martino, attivo tutti i giorni dalle 19 alle 7. A differenza degli scorsi anni, com- plice la pandemia Covid-19, in tanti intendono vaccinarsi contro l’influen- za. L’Ulss 1 Dolomiti ha stilato il ca- lendario della campagna. Si è partiti con le fasce di età con priorità (bimbi e, quest’anno, over 60 e non solo over 65) e a breve partiranno i vaccini per le categorie più fragili. Per tutti gli altri, che potranno vaccinarsi a pagamento, c’è l’incognita della disponibilità di dosi. Sul fronte Covid, da lunedì 26 sono partiti i tamponi h24 in drive-in. A pagina 31 belluno valbelluna È nata la società «Nevegàl 2021» A pagina 11 feltre feltrino Famiglia Feltrina tra passato e futuro A pagina 15 ampezzo cadore comelico Comelico da 169 a 129 “positivi’’ A pagina 21 agordino Ortopedia sospesa Spazio ai Covid A pagina 23 longarone zoldo Sinteco, si arriverà a 5 mila mq A pagina 26 alpago Festa dell’agricoltura «Presidio del territorio» A pagina 27 GIORNALE FONDATO NEL 1909 Da 111 anni il tuo amico il dossier - L’annuale classifica Legambiente. Sul podio anche San Gregorio e Sedico Ponte nelle Alpi è il comune più ‘‘riciclone’’ Ma c’è anche la questione rincari nelle bollette: il caso del Centro Papa Luciani Ponte nelle Alpi, San Gre- gorio nelle Alpi, Sedico. Sono i Comuni che conquistano il podio, a livello provinciale, nella classifica di Legam- biente. Il rapporto «Comuni Ricicloni» è stato presentato il 22 ottobre. E il territorio bellunese, anche quest’anno, si è difeso bene. L’obiettivo minimo per entrare a far parte dei «Comuni Rifiuti Free» è restare sotto la so- glia di produzione annua di 75 kg di secco per abitante. Ponte nelle Alpi, con 36,6 kg pro capite e l’89% di dif- ferenziata, riconquista il pri- mo posto a livello provinciale, scalzando San Gregorio nelle Alpi, che nel 2019 risultava sul primo gradino del podio e che comunque anche in questo 2020 presenta risultati lusin- ghieri (37,3 kg e 88,6%). Segue Sedico (41,2 kg e 88,4%), che passa dal sesto al terzo posto e va a sostituire Livinallongo, che si piazza all’ottava posi- zione, con 48,9 kg e 89,1% di differenziata. Scorrendo la classifica, dal quarto posto in poi: Cesiomaggiore (46,3 kg e 88,4%), Taibon Agordino (48,7 kg e 89,6%), Falcade (48,8 kg e 89,2%), Alleghe (48,8 kg e 89,1%), Livinallongo, Agordo (48,9 kg e 89%), Feltre (48,9 e 88,2 kg). I bellunesi si piaz- zano bene pure nella classifi- ca assoluta e in quelle regio- nali, divise in tre categorie: sotto i 5 mila abitanti (il pri- mo Comune bellunese che si incontra è San Gregorio, al 13° posto), tra i 5 mila e i 15 mila (Ponte è 17°), sopra i 15 mila (Feltre è al 4° posto). Si aggiunge la categoria dei capoluoghi, che vede Belluno al secondo posto, con 71,8 kg di pro capite secco residuo e l’82,9% di differenziata. Ottimi risultati anche per l’Unione Montana Agordina (49 kg e 89,2%), al terzo po- sto tra i Consorzi sotto i 100 mila abitanti. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Una segna- lazione arriva dal Centro Pa- pa Luciani di Santa Giusti- na, che mette sul tavolo una questione: prestare attenzio- ne alla raccolta differenzia- ta era vantaggioso quando a pesare sulla tariffa erano gli svuotamenti effettivi. Ora, però, la delibera Arera 158/2020 impone di calcolare in base ai metri quadri. Per il Centro un salasso: nel 2019 per la Tari erano stati chiesti 2.290 euro; per il 2020 l’au- mento e del 268,81%, pari a 6.156 euro. E se il legislatore non avesse previsto i tre me- si del lockdown, l’incremen- to sarebbe stato del 325,49% (7.473,48 euro).

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