L'Amico del Popolo digitale

3 L’Amico del Popolo 29 ottobre 2020 - N. 43 In provincia e nel mondo Il Dpcm del 24 ottobre impone nuove limitazioni fino al prossimo 24 novembre Nuova stretta del Governo contro il Covid Obiettivo: ridurre il contatto tra le persone. Assicurati interventi di aiuto economico Il primo ministro Giuseppe Conte ha firmato il 24 ottobre il Dpcm con le nuove misure restrittive anti-Covid che ri- marranno in vigore fino al prossimo 24 novembre. Misu- re che prevedono, tra l’altro, la chiusura alle ore 18 di risto- ranti, bar e gelaterie, il divie- to di feste pubbliche e private, la sospensione di fiere, sagre e spettacoli aperti al pubblico, la sospensione dell’attività di palestre, piscine, teatri, cine- ma e sale concerti, la chiusu- ra anche degli impianti per lo sci, salvo l’adozione di apposi- te linee guida. Tra le novità anche la raccomandazione a tutti i cittadini a non spostar- si se non necessario. Nel presentare le nuove mi- sure Conte ha detto che gli ul- timi dati sull’avanzata dell’e- pidemia non possono lasciare indifferenti, come quelli sullo stress del sistema sanitario nazionale che ha raggiunto livelli preoccupanti. Di qui la necessità di fare il possibile per proteggere salute ed eco- nomia. «L’obiettivo è chiaro – ha detto il premier – voglia- mo tenere sotto controllo la curva epidemiologica perché solo così riusciremo a gestire la pandemia senza rimanerne sopraffatti». «Le misure prese adesso – ha aggiunto – ser- vono per evitare di chiudere tutto per Natale». Conte ha anche assicu- rato che arriveranno nuovi contributi a fondo perduto a sostegno delle categorie più colpite e che ci sarà un credito d’imposta per gli af- fitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre e che inoltre verrà cancellata la seconda rata Imu dovuta en- tro il 16 dicembre. «I ristori arriveranno direttamente sul conto corrente dei diretti inte- ressati con bonifico bancario dell’Agenzia delle Entrate», ha spiegato il premier che ha pure detto che «verrà offerta una nuova indennità mensile una tantum per gli stagionali di turismo, spettacolo, lavori intermittenti dello sport», che ci sarà la conferma della cas- sa integrazione, un’ulteriore mensilità del reddito di emer- genza e misure di sostegno al- la filiera agroalimentare che sarà colpita dalla chiusura dei ristoranti. Ecco qui di seguito alcune delle misure previste dal nuo- vo Dpcm. Spostamenti – È fortemente raccomandato a tutte le per- sone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pub- blici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di stu- dio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. Palestre e piscine – Sono sospese le attività di pale- stre, piscine, centri natato- ri, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenzia- li di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e cen- tri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attivi- tà sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’a- perto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamen- to sociale e senza alcun as- sembramento. Manifestazioni pubbliche – Lo svolgimento delle manife- stazioni pubbliche è consen- tito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le di- stanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento. Sale giochi e spettacoli aperti al pubblico – Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e ca- sinò. Spettacoli – Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da con- certo, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. Feste, sagre, fiere – Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi com- prese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi. Case private – Con riguardo alle abitazioni private, è for- temente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esi- genze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Convegni e congressi – Sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgo- no nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e in assen- za di pubblico. Scuole superiori – Fermo restando che l’attività didat- tica ed educativa per il pri- mo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infan- zia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al ministero dell’istruzione da parte del- le autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni cri- tiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni sco- lastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibi- li nell’organizzazione dell’atti- vità didattica, incrementando il ricorso alla didattica digi- tale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ul- teriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraver- so l’eventuale utilizzo di tur- ni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9. Attività commerciali – Le attività commerciali al det- taglio si svolgono a condizio- ne che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impe- dito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessa- rio all’acquisto dei beni. Bar e ristoranti – Le attivi- tà dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviven- ti; dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la risto- razione negli alberghi e in al- tre strutture ricettive limita- tamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sem- pre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico- sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di tra- sporto, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Impianti di sci – Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono es- sere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non pro- fessionisti, riconosciuti di in- teresse nazionale dal Comita- to olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) e/o dal- le rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive na- zionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competi- zioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozio- ne di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province auto- nome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di per- sone e, in genere, assembra- menti. Scuole superiori bellunesi 75% di didattica a distanza con orari e trasporti uguali Alternanza, sfalsata tra le classi, tra una settimana di lezioni in presenza e periodi di più settimane di didattica digitale e niente modifiche agli orari delle lezioni degli istituti superiori. Questo quando condiviso dai presenti alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuta in video- conferenza lunedì 26 ottobre. I dirigenti scolastici sono stati convocati d’urgenza per parlare del nuovo Dpcm. Durante l’incontro, promosso dal prefetto, è stato fatto un focus sui due aspetti principali che il Dpcm dedica alla scuola: incremento del ricorso alla didattica di- gitale integrata presso gli istituti secondari di secon- do grado, che dovrà essere assicurata almeno al 75% delle attività; eventuale rimodulazione degli orari di ingresso e uscita degli studenti, allo scopo di evitare la formazione di assembramenti, con inizio delle lezioni non prima delle ore 9. Per quanto riguarda il primo profilo, non sono emerse criticità particolari relative al settore del trasporto pubblico locale la cui organizzazione, secondo quanto indicato dall’amministratore di Dolomitibus, è sinora riuscita a garantire il rispetto dei limiti di capienza introdotti dalla normativa anti Covid. I presenti hanno dunque condiviso che, allo stato attuale, ferme restan- do le valutazioni di competenza dell’autorità scolastica regionale, non si ravvisa l’esigenza di introdurre modi- fiche agli orari delle lezioni degli istituti superiori che peraltro, proprio per le peculiarità che caratterizzano il sistema di trasporto bellunese, potrebbero finire per favorire – se non strettamente coordinate con varia- zioni agli orari dei bus – assembramenti dei ragazzi in attesa di poter entrare dalle scuole. Per quel che concerne, invece, la didattica a distanza, è emersa l’opportunità di introdurre un sistema che, tenendo in debita considerazione le peculiarità di cia- scun istituto, possa favorire l’alternanza – sfalsata tra le varie classi – tra una settimana di lezione in pre- senza e periodi plurisettimanali di didattica digitale. Il prefetto ha assicurato che continuerà a seguire la questione con la massima attenzione, in stretta si- nergia con tutti gli altri soggetti a vario titolo compe- tenti, tenuto conto che la stessa non riguarda solo le istituzioni scolastiche ma, più in generale, la corretta attuazione delle misure di prevenzione dal contagio, con particolare riguardo alla cruciale necessità di evi- tare le aggregazioni incontrollate di persone. Il parere del presidente di Ascom belluno, associazione del commercio, turismo, servizi e pmi Doglioni: la chiusura alle 18 di bar e ristoranti sarà disastrosa «Si deve attenuare questa situazione di disagio, i ristoranti devono poter aprire fino alle 22.30» Presidente Doglioni, questa intervista ha un tono un po’ mesto: i commercianti sono preoccupati perché il conta- gio avanza e perché il nuovo Dpcm impone ai bar e ai ri- storanti la chiusura alle 18. «È una situazione da guer- ra. Noi di Confcommercio Belluno», spiega il presidente Paolo Doglioni, «non rappre- sentiamo soltanto i commer- cianti ma rappresentiamo i bar, i ristoranti, i rifugi, tut- te le strutture di accoglienza, oltre ai liberi professionisti. Siamo preoccupati. Prima di tutto, vorrei sottolineare che la salute di tutti va tutela- ta e dobbiamo rispettare le regole. Perché questa pande- mia è una guerra, contro un nemico non visibile, perico- losissimo. E allora il primo messaggio è che le regole dovrebbero essere rispettate, sanzionando chi non mette la mascherina, sanzionando chi fa movida e può diffonde- re il contagio, in modo peri- coloso per le persone anziane e anche per le non anziane. Però sono perplesso: hanno penalizzato fortemente bar e ristoranti con la chiusura alle 18, una chiusura che non ha senso, perché bar e ristoranti - io parlo almeno per la provincia di Belluno - si erano attrezzati con costi notevoli per poter rimanere in una situazione di salva- guardia della salute. Inoltre, che cosa faranno delle scorte, in un mese? Ci sono dei pro- dotti deperibili che erano già stati acquistati e che magari dovranno essere buttati via». Il governo ha promesso misu- re economiche a sostegno del- le categorie più penalizzate. «Dicono che entro novem- bre potrebbe esserci un ristorno, immediato. Ma consci di quanto è fin qui av- venuto, che tante promesse si sono fatte ma poi le diffi- coltà di erogazione le abbia- mo viste tutti, beh, io sono molto perplesso, mi auguro ci sia un ristorno. Perché vedete, il comparto del turi- smo in provincia di Belluno è fondamentale, non solo pen- sando ai grandi eventi del 2021 e 2026 ma alle attività di tutti i giorni. Penso agli impianti di risalita, che sono importantissimi per il nostro territorio, lo fanno vivere. E baristi, ristoratori, alberga- tori sono la spina dorsale del turismo: se avverranno delle chiusure, accadrà una deser- tificazione con conseguenze generali molto gravi. Qui in Confcommercio il nostro cen- tralino continua a suonare, la gente è disperata e la di- sperazione della gente porta poi a cose imprevedibili, ma- gari qui da noi no, ma nelle grandi città possono arriva- re. Allora, ripeto: noi dobbia- mo in qualche maniera tu- telare la salute della gente e lo Stato italiano fa molto, guardate che altrove non è così, l’assistenza non è così accessibile per tutti come qui in Italia, un carissimo ami- co da Miami mi ha detto che paga 24mila dollari l’anno per garantire l’assistenza sanitaria alla sua famiglia di sei persone. E in questo contesto sicuramente il Ve- neto si è comportato bene, il governatore Zaia è stato premiato alle urne anche per questo, ha gestito bene que- sta situazione, meglio anche rispetto ad altri dello stesso partito. Tutto questo dob- biamo dirlo. Ma la chiusura alle 18 farà chiudere tutto, moltissimi non apriranno più, perché già erano in dif- ficoltà e oggi lo sono ancora di più. Bastava mettere l’ob- bligatorietà del servizio al tavolo, bastava qualche pic- cola cosa. Perché non hanno chiuso i centri commerciali di domenica? Potevano chiu- derli no?». In effetti non si capisce. Se c’erano delle ragioni per fare questo tipo di scelte, proba- bilemente andavano spiegate meglio. «Sicuramente, ho denun- ciato moltissime volte l’n- certezza dei procedimenti dei decreti, gli uffici dell’Ascom, di Confcommercio Belluno, sono stati in prima linea ma anche i miei collaboratori si sono trovati in difficoltà, con misure poco chiare decise la sera e attuate il giorno dopo. La salute prima di tutto ma dobbiamo tutelare anche l’e- conomia. Perché altrimenti non avremo più morti di Co- vid ma morti di fame. Questo è pericolosissimo. Si deve ve- ramente pensare a qualcosa che possa attenuare questa situazione di disagio e lo si potrebbe fare se dicessimo che i ristoranti si possono aprire fino alle 22.30. Anche perché teniamo presente che il Trentino Alto Adige non ha mica applicato queste misu- re: sono nostri concorrenti, a Cortina tutto chiuso alle 18, a Corvara alle 22». È stato spiegato che ristoranti e bar restano aperti la dome- nica perché tutto sommato è meno rischioso se le famiglie si ritrovano lì, piuttosto che in casa. Ma allora che senso ha vietare le cene fuori? «Infatti! Non è nei risto- ranti che si diffonde la pan- demia. È un problema econo- mico ma anche psicologico, la gente si sente abbandonata». Resta vero, presidente, che il bar con il cliente che rimane al bancone senza consumare e senza mascherina e la barista con il naso fuori che non gli dice nulla... beh, l’ho visto io, li vediamo, ci sono. Se ci fos- sero le multe, come lei diceva all’inizio, forse scatterebbe il passaparola. «Certo. Se quell’avventore, in quel bar, avesse preso cen- to o duecento euro di multa tutti i suoi amici lo saprebbe- ro e nel giro di qualche ora la notizia arriverebbe dapper- tutto. Ma bisogna fare dieci, cento multe. E andrebbe a posto tutto. Il senso di re- sponsabilità molte volte vie- ne meno purtroppo. È triste ma è un dato di fatto. Siamo fatti così, è l’essere umano. Ma dobbiamo salvaguardar- ci e salvaguardare». Luigi Guglielmi Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno. In- quadra il codice Qr e guarda tutta l’intervista sul canale You- Tube dell’Amico del Popolo.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTA1MTI=