L'Amico del Popolo digitale
7 L’Amico del Popolo 29 OTTOBRE 2020 - N. 43 Chiesa locale Attività diocesane Diario del Vescovo DOMENICA 1: presiede la Santa Messa nella solen- nità di Tutti i Santi a Feltre (Concattedrale, ore 10,30) e a Belluno (Cattedrale, ore 18,30). LUNEDÌ 2: presiede la Santa Messa nella Commemo- razione di tutti i fedeli defunti nel Cimitero Urbano di Feltre (ore 10,30) e di Belluno (ore 15). MERCOLEDÌ 4: presiede il Consiglio diocesano per gli Affari economici (ore 18). VENERDÌ 6: prende parte all’incontro di formazione del Presbiterio sul nuovo Messale (Centro «Papa Lucia- ni», ore 9). DOMENICA 8: celebra la Santa Messa con inaugu- razione dei lavori di restauro dell’altar maggiore (Cen- cenighe Agordino, ore 10,30). Cresime VENERDÌ 30: a Sedico (ore 20). MARTEDÌ 3: a Cavarzano (ore 20). GIOVEDÌ 5: a Cavarzano (ore 20). SABATO 7: a Pedavena (ore 17,30). SPAZZACAMINO FENT FABRIZIO FUMISTA PULIZIA E COSTRUZIONE CAMINI VIDEOISPEZIONI TUBI DI ACCIAIO 0439 42861 - 338 2769824 www.spazzacaminofent.com - fabrizio_buru@libero.it ABILITATO n. 37/08 FELTRE giornata per il dialogo cristiano islamico - Dopo «Fratelli tutti» Il grazie dei Musulmani a papa Francesco L’ultima enciclica è stata commentata da Adnane Mokrani sabato scorso «Fratelli tutti» la presentazione Per un’umanità variegata ma unita Oltre le distorsioni dei poteri economici e finanziari «Facciamoci con creativi- tà artigiani della pace»: il vescovo Renato Marangoni ha scelto l’appello di papa Francesco pronunciato il 20 ottobre in Campidoglio per descrivere il nocciolo, il senso più profondo, dell’edi- zione bellunese della Gior- nata nazionale di dialogo cristiano islamico. L’incon- tro si è aperto con la pre- ghiera iniziale guidata dal Vescovo Renato, sul vangelo del giorno, e dall’imam della provincia di Belluno Hassan Frague: «il Corano - ha detto quest’ultimo - non è rivolto a un popolo solo». L’esorta- zione che ricorre nelle sue pagine («O voi che credete!», ndr) ne fa «un discorso glo- bale e umano, rivolto a tutti, per rifiutare i valori negati- vi». L’imam ha poi cantato in arabo e quindi tradotto parti delle Sure della Tavola imbandita e del Bestiame. «fratelli tutti» nell’islam «Fratelli tutti» nel mondo musulmano è stata letta, eccome, almeno da quanto ha sostenuto, collegato da Palermo come provava il suo abbigliamento estivo, Adna- ne Mokrani. Professore di arabo e di scienze islamiche alla Pontificia Università Gregoriana, ha iniziato così il suo intervento: «ringrazio papa Francesco per quanto sta facendo per l’umanità e per i Musulmani, in una stagione in cui si riscontra una crescita dell’islamofobia e del terrorismo detto isla- mico». Mokrani percorre con sicurezza il magistero papa- le e cita Evangelii gaudium, Laudato si’, il Documento di AbuDhabi; invoca la re- sponsabilità individuale di tutti coloro che pronuncia- no nella fede il nome di Dio: «non è sufficiente il fatto di credere; è importante sape- re ciò che ognuno fa del suo credo». Per il Corano - con- clude - tutti i credenti sono fratelli, di una fratellanza basata sulla fede, ma non esclusivista. i media e il dialogo interreligioso Michele Zanzucchi si è collegato da Firenze. Già direttore di «Città Nuova», vanta amicizie di vecchia data tra i Focolarini delle Dolomiti («all’invito da parte degli amici bellunesi era im- possibile dir di no», inizia), rif lette poi su una parte specifica di «Fratelli tutti»: la questione della comunica- zione. «Il Papa sa bene che per la potenza tecnologica i media hanno una incredi- bile capacità distruttiva». I suoi toni si fanno drastici quando sostiene che «la co- municazione digitale non è in grado di unire l’umani- tà», non tanto perché sia na- ta con questi obiettivi, quan- to piuttosto perché è retta da algoritmi che, nel mondo virtuale «fanno comunicare solo con quelli che la pensa- no come te». Cita l’esempio delle prossime elezioni negli Stati Uniti d’America, dove i gruppi schierati per l’uno o l’altro dei candidati non sono più in grado di capirsi, ma soprattutto si riferisce a quanto questo vuol dire per il dialogo interreligioso: «questa dinamica può spac- care i gruppi o fortificare i confini tra quelli che già esistono». Per usare bene questi strumenti, suggerisce ad esempio di avere tra le proprie amicizie in Facebo- ok credenti di altre religioni. G.B. La lettera enciclica di pa- pa Francesco «Fratelli tutti» è un documento denso e ric- co di riflessioni, di indica- zioni, di apertura al futuro. È un’enciclica sulla fraterni- tà e l’amicizia sociale, come recita il sottotitolo, in idea- le continuità con la Laudato si’. Nasce, confida il Papa, dall’ispira- zione di san F r a nc e s c o d’Assisi, un uomo che ha perseguito la via della fraternità e della ricon- c i l i a z i o n e senza sosta e senza fron- tiere, ma ri- prende anche i temi del Do- cumento sulla fratellanza umana per la pace mondia- le e la convivenza comune, firmato ad Abu Dhabi nel febbraio del 2019 insieme al Grande Imam Ahmad al Tayyeb. destinatari: l’umanità Il testo costituisce una ripresa, attorno ad un te- ma centrale, quello della fraternità, di tanti pensieri ed annotazioni offerti dal Papa nel corso di interven- ti, messaggi, interviste, ed è destinato a tutti: non vi è infatti alcun riferimento a categorie particolari, segno che il Papa guarda ad una umanità variegata ed unita: «Sogniamo come un’unica umanità, come viandan- ti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchez- za della sua fede, o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!». una fraternità a rischio L’enciclica parte dalla considerazione di alcune re- altà che appaiono minare la solidarietà e la fraternità e rendere incerto il persegui- mento della pace: la fine del- la coscienza storica – senza memoria c’è il rischio di perdere quanto conquistato in passato – lo scarto mon- diale, espresso dall’emargi- nazione o dall’esclusione, la violazione dei diritti umani, che ne mina l’universalità, l’esasperarsi del conflitto e della paura. Nel secondo capitolo dell’enciclica il Pa- pa offre una riflessione sul- la parabola de l buon samaritano, tratta dal Vangelo di Luca, che è una vera icona della f r a t e r n i - tà. Se nella Genesi Dio chiede conto a Caino del- la vita del fratello, di una fraternità negata, nella pa- rabola la fraternità viene descritta come assunzione di responsabilità dell’uno verso l’altro. indifferenti o samaritani? L’invito della parabola è quello di uscire dall’autore- ferenzialità della mentalità mondana e del proprio egoi- smo e di costruire relazioni di fraternità, che si manife- stano nella prossimità, cioè nel farsi vicini a chi è più debole o marginale, perché nessuno è estraneo nell’u- manità. I personaggi della parabola – i briganti, i fun- zionari del sacro, lo stranie- ro di Samaria – in qualche modo descrivono i possibili modi di rapportarsi con l’al- tro: forse ciascuno può es- sere stato a volte brigante o indifferente alla sorte dei deboli, ma certo ciascuno è chiamato a diventare sama- ritano. È solo la cura fatta di vi- cinanza concreta – è questa la tenerezza secondo papa Francesco – che guarisce, salva e consente la creazione di relazioni nuove. il ruolo delle religioni Nella parabola è contenu- ta la promessa di un mondo aperto, nel quale andare oltre le distorsioni che i po- teri economico-finanziari pongono alle relazioni tra le persone e i popoli, per affer- mare libertà, uguaglianza e fraternità, il valore della solidarietà, la destinazione universale dei beni. L’affermazione di questi valori fonda l’amicizia socia- le, che genera la creazione di una nuova cultura, basata sull’incontro, sul rispetto della verità, sul recupero della gentilezza: è un per- corso di costruzione arti- gianale della pace, capace di mettere all’angolo la guerra, ma anche la pena di morte; un percorso di riconciliazio- ne e di perdono, che non ne- ghi tuttavia la memoria. In questo il ruolo delle religioni può essere importante: pur nelle differenti identità, esse possono operare al servizio della fraternità e della pace. Francesco D’Alfonso Il Papa commenta la parabola del buon Samaritano: la vicinanza concreta guarisce e salva centro papa luciani dall’8 novembre A proposito del coronavirus una proposta di Lectio divina Per chi ama davvero la Bibbia può risultare scon- certante che qualcuno stia piegando a proprio uso e consumo alcuni passi biblici, che potrebbero far alludere a una crisi come quella del coronavirus. Si tratta di versetti siste- maticamente estrapolati dal contesto e applicati a forza alla realtà attuale. I “profeti di sventura” se ne servono per proclamare che la pan- demia che stiamo vivendo è una punizione di un Dio adi- rato contro un mondo pec- catore. Essi citano versetti contro qualsiasi cosa urti la loro sensibilità e infie- riscono a colpi di Scritture su un’umanità già ferita e sanguinante. Talvolta sembra quasi di avvertire la soddisfazione con cui citano passi che de- scrivono piaghe e catastrofi scagliate da un Dio perma- loso su un mondo che ha bi- sogno di essere punito. Proponiamo alla medita- zione otto pagine, che riper- corrono la Bibbia a partire da grandi crisi e grandi do- mande. Leggiamo la Bibbia a partire dalla fine, come una unica storia di salvezza che ha inizio, tappe, matu- razione e una fine. Questa storia ci appartiene, siamo pienamente coinvolti, ma in essa una parola definitiva e importante di salvezza è già stata pronunciata: la Pa- squa di Cristo è la chiave di lettura che ci permette di comprendere il nostro tempo e anche le pieghe più antiche e misteriose della Scrittura. Senza questa chiave, ogni lettura rischia di essere forviante. Ai quattro episodi tre- mendi narrati dell’Antico Testamento (diluvio, piaghe, epidemia e peste) seguono le riflessioni sapienti e cri- tiche di Giobbe e Qohelet al pensiero tradizionale; con- cluderemo con la riflessio- ne matura di san Giovanni nell’Apocalisse e il discorso escatologico di Gesù sugli ultimi tempi riportato dai Vangeli sinottici. Un’oc- casione per maturare nel nostro periodo di crisi una riflessione serena, seria e carica di speranza. Domenica 8 novembre: il diluvio universale (Lectio di Gen 7); domenica 15 novembre: le piaghe d’Egitto (Lectio di Esodo 12,29-30); domenica 22 novembre: i serpenti velenosi (Lectio di Numeri 21,4-9); domenica 29 novembre: il caso del re Davide e della pe- ste (Lectio di 2Samuele 24). Il percorso riprenderà il 24 gennaio 2021, con altri quattro passi. Gli incontri, che inizie- ranno alle 20.30, saranno guidati dal biblista Giulio Antoniol. La Giornata per il dialogo cristiano islamico è stata su piattaforma virtuale (nella foto), non in presenza, per le norme sanitarie. Svoltasi dal- le 15.30 alle 18 di sabato 24 ha avuto per tema «Fratelli tutti, costruiamo una sola umani- tà», con evidente relazione all’ultima enciclica del Papa. Agli interventi del Vescovo, dell’imam Frague, di Adnane Mokrani e di Michele Zanzuc- chi è seguita la testimonianza di Giorgio Corradini D’Elia e di Serena Roveri, del Servi- zio di farmacia dell’Immaco- lata di Belluno, i quali hanno raccontato la fraternità che il Servizio sperimenta di setti- mana in settimana tra cristia- ni e musulmani .
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTA1MTI=