Feltre L’Amico del Popolo 7 novembre 2024 - n. 44 Dai nostri paesi 17 All’insegna della genuinità e della sostenibilità ambientale si è svolta nelle giornate di sabato 2 e domenica 3 novembre la fiera di San Matteo. Giunta alla 20.ma edizione, quest’anno ha avuto come cornice i palazzi storici di via Mezzaterra e di Piazza Maggiore e non più Largo Castaldi e via Campogiorgio: una sfida coraggiosa voluta dall’amministrazione comunale per animare e valorizzare la Cittadella. Una splendida giornata di sole ha visto confluire numerosi visitatori interessati alla conoscenza e all’acquisto di prodotti locali, che sono ormai divenuti un’eccellenza del territorio. L’attività agricola, che sembrava forse non consona all’ambiente montano, ha trovato negli ultimi anni un nuovo slancio grazie alla ricerca, all’applicazione di metodi innovativi e, nel contempo, al recupero delle antiche tradizioni. Nell’ambito della produzione vinicola le qualità sono diverse: bianco gentile, rosso gentile, cabernet, rosato e il vino clinto, una qualità del passato “riabilitata”, adatta pure a produrre una gustosa mostarda. I viticultori eseguono la raccolta dell’uva a mano, utilizzano concimi naturali, ecocompatibili ed estraggono il vino seguendo le procedure della tradizione. Dai vini ai formaggi e alle carni. La cura e il benessere degli animali sono la garanzia di un’ottima qualità del latte e dei prodotti caseari. Nei pascoli i bovini vivono tranquilli, mangiano e si muovono in modo naturale, e da questo deriva l’ottima qualità della carne. Tutti gli espositori hanno garantito sotto questo profilo l’autenticità dei loro prodotti. Le cooperative agricole si impegnano a ritrovare le tipicità del territorio e a favorire le coltivazioni più consone all’ambiente. Non le vistose quantità di prodotti come nei supermercati, ma sui banchi più modesti della fiera si potevano acquistare frutta e verdura genuine, prive di sostanze chimiche aggiunte. L’azione dell’associazione dei produttori biologici e biodinamici è sostenuta anche a livello scolastico ed educativo. L’Istituto Agrario feltrino «Della Lucia», in cooperazione con altri istituti del Veneto, pone tra le sue competenze chiave la conservazione, la tutela, la valorizzazione del patrimonio ambientale, spaziando dalle biotecnologie agrarie alle produzioni vegetali e animali. Procedendo nel percorso della fiera si poteva constatare come il miele, esposto da diversi produttori, costituisca sempre un elemento privilegiato della nostra FELTRE - La manifestazione è giunta ormai alla sua ventesima edizione. (Foto Giuseppe D’Alia) FELTRE - Fine settimana baciato dal sole. (Foto Giuseppe D’Alia) La Festa del ringraziamento agricolo è un appuntamento annuale, itinerante, organizzato dall’associazione Coldiretti per ringraziare la terra per quanto ha dato nella stagione agricola che proprio in questo periodo volge al termine. L’edizione numero 74 della manifestazione si è svolta domenica 3 novembre a Feltre, in concomitanza con la Fiera di San Matteo. Il direttore di Coldiretti Belluno, Michele Nenz, ha espresso soddisfazione per la riuscita della giornata: «Oltre 120 trattori presenti, tanti agricoltori con le loro famiglie a Feltre e la fiera in centro storico con grandi numeri. Scommessa vinta e organizzazione perfetta. Coldiretti e Comune di Feltre hanno fatto centro. Mezzi agricoli addobbati a festa con fiori, pannocchie e altri abbellimenti hanno fatto bella mostra di sé, attraendo soprattutto i piccoli bambini curiosi. Ma tante sono state le persone che si sono aggirate per ammirare soprattutto i trattori più vecchi. La giornata del ringraziamento è iniziata con la messa celebrata nel Duomo di Feltre da Don Robert Soccal, Coldiretti e parroco di Seren, delegato dal vescovo per tutti gli aspetti legati al mondo agricolo. Celebrazione a cui vi hanno preso parte diverse autorità, tra cui il sindaco di Feltre Viviana Fusaro e il senatore Luca De Carlo, molti agricoltori e allevatori oltre che molti feltrini. Don Robert ha paragonato la terra al «giardino che Dio, talmente pieno di vita e amore, ha voluto creare». Un giardino che va però curato, manutentato e amato. «A farlo siete voi», ha sottolineato don Robert. «Siete voi che pulite i boschi, sfalciate i prati, mantenete il territorio. Quando date da mangiare alle bestie, quando arate la terra, voi diventate i giardinieri del giardino di Dio. A voi diciamo grazie per tutto quello che fate». Il celebrante ha rivolto un pensiero anche all’associazione Coldiretti, la quale «è una comunità di persone che hanno cura le une delle altre e che amano la terra». Durante la messa sono stati portati sull’altare alcuni cesti con prodotti del territorio. Dopo i ringraziamenti finali, don Robert è uscito all’esterno del Duomo per concedere la benedizione a tutti i mezzi agricoli presenti in città. Infine, tutti gli agricoltori, allevatori e simpatizzanti si sono ritrovati in piazza Isola per un pranzo comunitario all’insegna della convivialità e dell’allegria, confrontandosi sull’annata che si sta concludendo, nonostante non sia stata del tutto positiva. la festa del ringraziamento agricolo - Organizzata da Coldiretti «La terra, giardino creato da Dio» Don Robert Soccal: «Un giardino che però va manutentato e amato» sanità - Sabato 9 novembre, all’Auditorium dell’Istituto Canossiano, il bilancio di un progetto nato cinque anni fa Cure palliative pediatriche, il forum Organizzano Mano Amica e Ulss Dolomiti. Interverrà anche Gino Gobber cultura alimentare. E non si può certo dimenticare il fagiolo, elemento essenziale delle nostre tavole: non solo il classico, preziosissimo fagiolo di Lamon, ma anche il gialet rampicante, dal gusto tenero e delicato. Oltre ai prodotti naturali anche i manufatti: la zucca si è presentata anche in forma di pane, biscotti, focaccia, plumcake, marmellata. Tra le delizie “el bazolà”, un antico dolce offerto in occasione di comunione o cresima, che un appassionato pasticciere ha recuperato utilizzando noci, mandorle, miele, crema di marroni, avvolti in una morbida pasta. L’agricoltura ha un valore vitale e sociale fondamentale e insostituibile. Anche persone svantaggiate possono trovare attraverso il lavoro agricolo e a contatto con il mondo animale un proprio ruolo dal punto di vista umano e professionale. A detta di tutti, a cominciare dagli espositori, giunti da tutta la provincia di Belluno, questa edizione ha riscosso un successo insperato e fugato non poche perplessità emerse alla vigilia. Come sempre, un ruolo importante l’ha giocato il bel tempo, che ha favorito l’afflusso dei visitatori la mattina e il pomeriggio di domenica 3 novembre. L’unico intoppo, in parte previsto e temuto, è stato il mancato funzionamento degli ascensori che da via Campogiorgio avrebbero agevolato l’accesso al centro storico: un problema vecchio, che dovrà essere affrontato e risolto, visto che rappresenta un servizio pubblico, che deve assolvere alle funzioni per cui è stato realizzato. Enrica Bazzali «Cure palliative pediatriche nei territori montani» è il tema del forum che si terrà sabato 9 novembre, a partire dalle ore 9.30, all’Auditorium dell’Istituto Canossiano. Sarà questa l’occasione per fare il bilancio di un progetto avviato cinque anni fa da Mano Amica, in collaborazione con l’Ulss 1 Dolomiti. L’obiettivo era quello di promuovere cure per bambini affetti da gravi patologie oncologiche e di qualificare la Pediatria dell’ospedale di Feltre come Centro intermedio di collegamento con l’Azienda ospedaliera di Padova. L’iter per realizzare questo progetto, reso possibile grazie al prezioso lascito della signora Maria Sanvido di Cesiomaggiore, è stato alquanto problematico per carenze di risorse mediche e infermieristiche e per l’impatto avuto dall’epidemia da Covid. Nonostante le difficoltà incontrate, il progetto è andato avanti per l’impegno profuso prima dal direttore generale dell’Ulss Dolomiti Maria Grazia Carraro e poi dal commissario Giuseppe Dal Ben. «Merito loro», ha dichiarato in un comunicato stampa Paolo Biacoli, presidente di Mano Amica, «se non sono rimaste deluse le aspettative di Loris Paoletti, esecutore testamentario della signora Sanvido». Il forum di quest’anno riprende il percorso avviato cinque anni fa con il convegno su «La Carta di Feltre», cui hanno fatto seguito su iniziativa dell’Ulss Dolomiti tre tappe, dedicate alla rete ospedaliera (Feltre, 19 gennaio), all’emergenzaurgenza (Pieve di Cadore, 10 maggio) e alla medicina del territorio (Agordo, 8 novembre). Al forum, dopo i saluti delle autorità e l’introduzione del presidente di Mano Amica, è previsto il contributo di medici e di specialisti impegnati nella promozione delle Cure palliative, ancor lontano dall’essere garantite a tutti i pazienti, come previsto dalla legge n. 38 del 2010. L’ultimo contributo sarà quello di Gino Gobber, presidente della Società Italiana Cure Palliative (Sicp) mentre la dottoressa Lucia Dalla Torre trarrà le conclusioni del convegno. Uno spazio è stato riservato ad associazioni quali la Fondazione «Città della Speranza» di Padova, «La Miglior Vita Possibile» di Padova e l’Ail, impegnata contro le leucemie-linfomi e mieloma. Moderatori Paolo Colleselli, presidente dell’associazione Cucchini, e Giampietro Luisetto, coordinatore regionale Sicp e vicepresidente di Mano Amica. Alle ore 20.45, sempre all’Auditorium, si terrà uno spettacolo musicale, ad ingresso libero, con Fiammetta e la sua band. Gabriele Turrin l’evento - Quest’anno tra i palazzi storici di via Mezzaterra e Piazza Maggiore Fiera di San Matteo, sfida vinta Cittadella presa d’assalto dai visitatori FELTRE - La sfilata di trattori è stata preceduta dalla messa.
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