Giovedì 14 agosto 2014
Tromba d’aria in Alpago
La tromba d’aria avvenuta nel Comune di Puos d’Alpago alle 15.30 di ieri si è concentrata nella frazione di Bastia d’Alpago, con danni ad abitazioni e attività produttive. In particolare è avvenuto il parziale scoperchiamento dello stabilimento della ditta «Echi del passato» con dispersione di materiale nelle zone strettamente adiacenti. I Vigili del Fuoco hanno provveduto immediatamente alla messa in sicurezza delle abitazioni e alla liberazione della SP 422 dell’Alpago–Cansiglio. Per cautela si è provveduto alla chiusura provvisoria della sopradetta strada fino a che non si è provveduto alla rimozione del materiale dal tratto stradale. Sul posto sono intervenuti immediatamente Vigili del Fuoco di Belluno e del gruppo volontari dell’Alpago, Carabinieri, personale Ulss, tecnici Spisal e Arpav, che hanno effettuato le opportune rilevazioni (che proseguiranno nei prossimi giorni). L’amministrazione comunale ha attivato prontamente il Centro operativo comunale (Coc) e ha richiesto lo stato di crisi. Una ditta specializzata provvederà alla rimozione del materiale, che verrà effettuata nei prossimi giorni anche nelle proprietà private. Il vicesindaco, Stefania Canei, ha consigliato ai cittadini di non raccogliere materiale disperso sulle proprietà e di evitare che i bambini vengano a contatto con detriti. Si consiglia inoltre una maggiore attenzione sulla pulizia di abiti e scarpe e di lavare molto bene frutta e verdura raccolta dagli orti. La situazione è in costante monitoraggio da parte di tutte le autorità competenti e lo sarà anche per i prossimi giorni fino alla conclusione della situazione. Il Comune di Puos ha ringraziato i residenti della zona per la collaborazione e i Vigili del fuoco volontari dell’Alpago per il pronto intervento.
È morto don Raffaello De Rocco
È morto ieri sera, mercoledì 13 agosto, alle 17.30 nella Casa di riposo «padre Kolbe» di Pedavena don Raffaello De Rocco. Aveva 88 anni. Le esequie saranno celebrate, presiedute dal vescovo Giuseppe Andrich, nella Pieve di san Floriano in Zoldo sabato 16 mattina alle 10.30; nel pomeriggio, dopo una sosta alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Dont di Zoldo, il paese di cui era originario, verrà tumulato nel cimitero di Dont. La salma sarà presente da domani sera, venerdì, nella chiesa parrocchiale di Fornesighe, dove ci sarà la veglia funebre alle 20.30. Don Raffaello De Rocco ha sempre operato nella val di Zoldo: dopo l’ordinazione, ricevuta per le mani del vescovo Muccin il 15 febbraio 1959, è stato cappellano di Pieve di Zoldo e poi primo parroco di Fornesighe nel 1961. Dal 1980 ha guidato anche la parrocchia di santa Caterina d’Alessandria in Dont di Zoldo; quando poi, nel 2000, il vescovo Brollo affidò le parrocchie zoldane a una comunità sacerdotale, don Raffaello si inserì attivamente come collaboratore parrocchiale nella nuova formula di unità pastorale. Quando era stato ordinato sacerdote, nel 1959, don Raffaello De Rocco aveva 34 anni, un’età insolitamente avanzata per quegli anni: la sua è stata una delle prime vocazioni adulte bellunesi. Prima degli studi in Seminario don Raffaello aveva conosciuto la vita di emigrazione in Germania, come tanti zoldani. Tornato in patria e diventato sacerdote, don Raffaello all’attività pastorale aveva affiancato il volontariato nel Soccorso alpino della val di Zoldo, finché le forze glielo avevano consentito. Tanto gioviale quanto attivo, don Raffaello era anche memoria storica del repertorio del canto patriarchino zoldano.
In diocesi la preghiera per i cristiani perseguitati
Domani, nelle celebrazioni che in ogni parrocchia si terranno per la solennità dell’Assunzione di Maria Vergine al Cielo, i fedeli aggiungeranno alle intenzioni di preghiera il ricordo dei loro fratelli perseguitati per la fede in Iraq e in Medio Oriente. La diocesi di Belluno–Feltre ha infatti aderito all’iniziativa della Conferenza episcopale italiana diffondendo in tutte le parrocchie, con una mail dell’Ufficio per la liturgia, i testi proposti dalla Conferenza episcopale per la Messa del giorno. Lo scopo è accendere la solidarietà dei cristiani bellunesi–feltrini per comunità, quelle irachene e mediorientali in genere, duramente provate. Nel caso dell’Iraq c’è il rischio concreto dell’estinzione dei cristiani in territori nei quali risiedono da due millenni, ben prima dell’arrivo dell’Islam, secondo le denunce dei vescovi locali, tra i quali il patriarca della Chiesa caldea irachena Louis Raphael Sako. L’iniziativa fa seguito anche all’invocazione accorata del Papa ai Paesi del mondo perché non si abbandonino i cristiani alla violenza e al sopruso. La diocesi ricorda come i cristiani denunciano i crimini nei confronti di tutte le minoranze religiose che sono colpite dalla furia jihadista dell’Isis. Nel nord dell’Iraq si sta consumando una tragedia che coinvolge tutte le minoranze religiose, cioè gli yazidi, i musulmani sciiti e appunto i cristiani. Quello che sta accadendo è anche un crimine contro la cultura e la civiltà: la scomparsa dei cristiani, e della loro memoria storica da quella regione, fa temere seriamente per l’abbandono delle chiese, che vengono depredate, per l’abbattimento delle croci, per il rogo dei manoscritti biblici e patristici. «Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha denunciato la distrazione interessata dei Paesi occidentali, particolarmente dell’Europa, che fingono di non vedere ciò che accade, rinnegando in tal modo le proprie radici, mentre le Nazioni unite non vanno oltre qualche dichiarazione di condanna. Appare assordante, nel frattempo, il silenzio di gran parte del mondo islamico» dichiara il diacono Francesco D’Alfonso, presidente della Commissione «Iustitia et pax» di Belluno–Feltre.
Scivolano sul monte Rite, li trova il Georesq
Ieri mattina, qualche minuto prima delle 10, il 118 ha ricevuto la chiamata di due cercatori di funghi padovani, scivolati entrambi su un ripido pendio reso viscido dalle piogge, del versante del Monte Rite che dà verso la Valle del Boite, e rotolati per un centinaio di metri. Uno dei due sembrava aver riportato semplici contusioni, le conseguenze per l’amico invece erano più serie. Tramite Georesq, il sistema di individuazione che permette a chi è in possesso di uno smartphone (ed è in un luogo provvisto di copertura) di mandare le proprie coordinate Gps rispondendo a un messaggio della centrale operativa, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato con la destinazione precisa, mentre una squadra della Stazione di Pieve di Cadore si preparava a intervenire in supporto alle operazioni. La presenza di nuvole basse non ha permesso però l’avvicinamento del velivolo che, dopo essere rientrato e aver imbarcato due soccorritori, li ha sbarcati il più vicino possibile al luogo dell’incidente. Contemporaneamente un’altra quindicina di soccorritori delle Stazioni di Pieve e San Vito di Cadore, raggiunta con i fuoristrada Pianezze di Cibiana di Cadore, più vicina al posto dove si trovavano i due fungaioli, sebbene per pochi metri nel territorio di Valle di Cadore, è risalita a piedi nel bosco con l’attrezzatura necessaria a un eventuale trasporto a spalla. Una volta raggiunti, i soccorritori hanno subito prestato le prime cure a G. A. ,44 anni, di Galliera Veneta (Pd), lo hanno caricato in barella e lo hanno calato per diverse decine di metri. In una posizione facilmente avvicinabile dall’elicottero hanno quindi aperto uno spiazzo tra la vegetazione, per consentire il recupero della barella con un verricello di 40 metri. L’infortunato, con un sospetto trauma alla colonna e alla caviglia e con la testa dolorante, è stato trasportato all’ospedale di Belluno. L’amico, M. B. ,54 anni, sempre di Galliera Veneta, è invece detto in grado di scendere a piedi con i soccorritori per circa 350 metri di dislivello fino a Cibiana, dove è stato affidato in via precauzionale all’ambulanza diretta all’ospedale di Pieve di Cadore per le verifiche del caso.
Interventi del Cnsas sul monte Rite e a ospitale
Ieri pomeriggio, alle 15.30 circa, il gestore della Capanna degli alpini in Val d’Oten ha contattato il Soccorso alpino di Pieve di Cadore. Le piogge abbondanti e la possibile conseguente piena del torrente Diassa lo preoccupavano, infatti, in quanto una comitiva di persone doveva discendere a valle e attraversare il corso d’acqua, che in questo periodo si passa lungo la briglia. Un soccorritore ha raggiunto l’argine nel punto di passaggio per vigilare la portata, mentre una squadra ha iniziato a risalire il sentiero incontro al gruppo di persone, una decina, provenienti da diverse province del Veneto e conosciutesi tramite internet. I soccorritori, incrociata la comitiva in località Costa Federa verso le 17.30, hanno fatto passare gli escursionisti attraverso il bosco, attrezzando con corde fisse i tratti più scivolosi, in modo da far loro evitare il guado del torrente e li hanno poi accompagnati a Pracedelan, dove avevano le macchine e dove sono arrivati attorno alle 18.40. Dopo aver acceso il fuoco aiutandosi con l’Autan nel loro campo in località Ronce all’ingresso della Valbona, poco sopra l’abitato di Ospitale di Cadore (BL), una decina di scout di Vedelago (Tv), sono rimasti intossicati. Scattato l’allarme passate le 21, sul posto sono arrivati una squadra del Soccorso alpino di Longarone, con personale sanitario di Stazione, i vigili del fuoco e un’ambulanza. I ragazzi,15 su 24, che presentavano sintomi quali stanchezza, freddo, mal di testa, sono stati accompagnati per accertamenti all’ospedale di Belluno dall’ambulanza e da due mezzi dei vigili. La squadra del Soccorso alpino, con un’infermiera, è stata fino a tardi al campo scout per assicurarsi che nel resto del gruppo non si manifestino ulteriori malori. Presenti anche i carabinieri e i Vigili del fuoco. I rimanenti sono stati alloggiati presso una struttura della protezione Civile di Longarone.
Regione, Valdegamberi sollecita una legge sulle slot
«È impossibile capire perché in Regione Veneto si continuino a tenere congelate le proposte di legge volte a regolare la presenza delle macchinette mangia soldi nei locali pubblici. Il Veneto è una delle poche regioni italiane che non hanno delle norme specificamente dedicate a questa materia, come mai?» A parlare è Stefano Valdegamberi, consigliere regionale. «È di ieri la notizia che la Giunta regionale della Lombardia, regione che già aveva adottato norme restrittive per quanto riguarda le macchinette mangia–soldi, ha licenziato una nuova proposta di legge che obbliga i giocatori a dover dimostrare con documenti di essere maggiorenni e prevede la presenza di psicologi nelle sale slot. In Veneto allo scopo di regolamentare il gioco d’azzardo di proposte di legge ne erano state presentate più d’una e il sottoscritto ha accettato di arrivare alla formulazione di un unico testo. Stranamente, però, poi quel testo non è mai stato portato all’approvazione della competente commissione e, quindi, discusso in aula. Un paio di mesi fa io avevo scritto al presidente del consiglio Clodovaldo Ruffato sollevando il problema, ma nulla è avvenuto. Nei giorni scorsi ho sottoscritto una nuova richiesta assieme ad altri tre consiglieri. Mi auguro che finalmente la proposta di legge venga trattata. Non è più possibile, infatti, continuare ad assistere inermi alla distruzione di persone e famiglie che finiscono rovinate dal gioco».
Un’asta per il Comitato d’intesa
Opere d’arte all’asta per aiutare le associazioni aderenti al Comitato d’Intesa. L’appuntamento è per questa sera, giovedì 14 agosto alle 20 nel cubo di Botta di palazzo Crepadona, dove gli attacchi d’arte del pittore Michelangelo Zanin e dello scultore Paolo Moro saranno venduti al miglior offerente per raccogliere fondi a favore del Comitato. I due artisti si sono espressi durante i giovedì di sera realizzando le opere direttamente di fronte agli occhi dei visitatori della mostra «Reciproche congiunzioni. Tra pensiero e forma», a ingresso libero e visitabile fino a sabato 16 agosto. Michelangelo Zanin è originario di Cavalese, in provincia di Trento, dov’è nato nel 1958. Ha frequentato il liceo artistico di Feltre e l’istituto universitario di architettura di Venezia. Ha uno studio di architettura d’interni a Santa Giustina, dove risiede attualmente. Paolo Moro è nato a Belluno nel 1964, ha iniziato a scolpire il legno a 29 anni come autodidatta, partecipando al suo primo simposio nel 1997, che decreterà l’inizio della sua carriera. Dal 2004 Moro tiene corsi di scultura a Santa Gustina in collaborazione con l’amministrazione. Lavora in un atelier di Trichiana dove realizza sculture su commissione.
Peaio inaugura il monumento
sabato 16 agosto, per la festività di san Rocco, patrono di Peaio, si terrà alle 17.30 l’inaugurazione del Monumento alle Mole nella nuova piazza soprastante la chiesa: l’opera nasce da un progetto della Comunità montana che per la realizzazione ha impiegato fondi europei; con il monumento alle mole si è voluto cogliere una delle peculiarità del passato della frazione, ovvero quello di ospitare diversi mulini lungo il Rudan; seguirà alle 18 la Santa Messa e in fine un momento di convivialità tutti insieme sul sagrato della Chiesa, con musica e un rinfresco.
Belluno, restaurata la fontana di case Caviola
La fontana di case Caviola, un borgo bellunese, è stata restaurata dalla famiglia di Diego Gola, residente a Treviso, che ha una seconda casa in prossimità della fontana. Si tratta di un antico lavatoio – abbeveratoio, espressione del mondo rurale bellunese, salvato da mani gentili e operose dall’incuria del tempo e dai danni subiti. Alla famiglia di Gola è giunto il «grazie» dal presidente dell’Unione montana Belluno–Ponte nelle Alpi Orlando Dal Farra.
Ad Auronzo lo slow food internazionale
L’agricoltura di montagna all’insegna della biodiversità e dell’associazionismo. Se ne parlerà questa sera ad Auronzo, in piazza Santa Giustina alle 21 (o in Sala consiliare in caso di maltempo), durante l’incontro promosso dall’assessorato alla cultura e turismo del Comune di Auronzo sul tema «In montagna si fa un’agricoltura buona, pulita e giusta». Protagonista Stefano Sanson, docente di scienze agrarie all’Istituto agrario di Feltre, a lungo amministratore della Cooperativa agricola «La fiorita» di Cesiomaggiore e membro, fino a qualche mese fa, del Consiglio nazionale di Slow food, che sarà intervistato dal giornalista Stefano Vietina. «In montagna – spiega Sanson – avrebbe poco senso, in effetti, mettersi a coltivare gli stessi prodotti della pianura, perché ovviamente le condizioni non consentirebbero alcun tipo di competitività. Ma c’è anche un’altra e ben più importante ragione che spinge a favore della biodiversità, ed è quella del recupero di una cultura che, all’inizio del secolo scorso, consentiva un’incredibile varietà e qualità di prodotti anche nella parte alta della provincia di Belluno». Secondo Sanson, l’agricoltura in montagna può oggi avere uno sviluppo insomma solo alla luce dell’associazionismo, dell’aggregazione fra agricoltori, e della contemporanea integrazione con industriale, artigiani, operatori turistici; nella collaborazione fra pubblico e privato; nella diversificazione di processo e di prodotto. Nel corso della serata Sanson proietterà anche due brevi video: uno sul progetto dell’Arca del gusto di Slow Food, un catalogo delle varietà a rischio di estinzione; l’altro sul progetto dei presidi sempre di Slow Food, con la presentazione di una visione imprenditoriale del fare agricoltura. E parlerà anche di due esperienze all’estero: in Nuova Caledonia con un gruppo di produttori di taro e igname, ovvero tuberi che sono cibi sacri per i Kanak, popolazione indigena; e in Bulgaria con produttori di fagioli.
A Cibiana una tesi sull’albergo diffuso
Sarà presentata martedì sera alle 21 nel Taulà dei Bos la tesi di laurea di Laura Fregona intitolata «L’albergo diffuso: uno strumento per il turismo». Con la Fregona interviene anche Lucia Del Favero sul tema «La comunicazione: una scelta strategica». L’iniziativa è in collaborazione con la Pro loco di Valle di Cadore.
Post ferragosto a Belluno con la caccia al tesoro
sabato 16 l’associazione Campedel e l’associazione Il Margine, riproporranno la Caccia al tesoro alla scoperta del centro storico, con ritrovo alle 16 in piazza dei Martiri. I partecipanti potranno indossare i panni degli esploratori girando per Belluno da Piazza dei Martiri fino a Porta Rugo; i «cacciatori» organizzati in gruppi composti da 2 a 5 componenti (minorenni insieme agli adulti), si potranno iscrivere, ricevendo il kit dell’esploratore, a partire dalle 14.30 nel gazebo allestito in Piazza Martiri vicino ai giardini. I gruppi che per primi concluderanno il percorso in un tempo massimo di 2 ore, verranno premiati a partire circa dalle 18.20 davanti al Teatro comunale. La partecipazione è aperta a tutti.
Cortina, un nuovo pulcino alla falconeria «Dolomiti«
Si chiamerà Taka, falco in giapponese– il pulcino di poiana di Harris della falconeria Dolomiti a Cortina d’Ampezzo. Il falconiere Fausto Menardi l’ha scelto tra tutti i nomi originali e curiosi proposti sulla pagina facebook di Cortina. Ho scelto Taka, con accento sull’ultima sillaba, perché è particolare e ha un suono netto, che funge anche da richiamo». Ora Taka potrà prendere posto, a pieno titolo, tra la civetta delle nevi, lo sparviero, il gufo reale, il falco Jugger, il falco pellegrino, la poiana coda rossa e l’aquila che, da un anno, accompagnano le giornate di Fausto Menardi. Altra novità di agosto, l’avviamento all’attività di aiuto falconiere, per apprendere le tecniche base di telemetria, biologia e ammansimento. Appuntamento la settimana prossima nei giorni di lunedì 18, mercoledì 20 e venerdì 22 agosto alle 13.30 presso la falconeria a Vervei a Cortina d’Ampezzo. Solo 5 i posti a disposizione su prenotazione per l’intera serie di incontri.
Ital–lenti Belluno, c’è il calendario
Dopo aver ufficializzato tutti i gironi di serie D, questa mattina la Lega nazionale dilettantistica della Federazione italiana giuoco calcio ha reso noti anche i calendari. L’Ital–lenti Belluno esordirà domenica 7 settembre al Polisportivo contro il Mori S. Stefano, la squadra trentina neo promossa in Serie D. I due derby della stagione invece si svolgeranno alla 15a giornata, al Boscherai domenica 14 dicembre 2014 sul terreno dell’Union Ripa, mentre il ritorno si disputerà al Polisportivo domenica 26 aprile 2015.
Il meteo
Oggi, in mattinata probabili residui fenomeni sparsi, poi il tempo migliorerà temporaneamente con tratti soleggiati e annuvolamenti irregolari. Saranno i rasserenamenti del mattino a favorire una ripresa della convezione, quindi dell’instabilità nelle ore pomeridiane, quando si verificheranno nuovi rovesci sparsi ed eventuali temporali, quest’ultimi più probabili sulle Prealpi. Nel tardo pomeriggio/sera il tempo tornerà a migliorare con ampi rasserenamenti. Clima relativamente fresco, specie in quota. Per quanto riguarda le precipitazioni, quindi, tra la notte e il primo mattino probabilità media (40/50%) per rovesci sparsi, poi vi sarà una pausa nel corso della mattinata, prima di un nuovo aumento della probabilità (50/70%) per rovesci e temporali. Il calo termico riporterà un po’ di neve sulle vette dolomitiche più alte. Temperature. In generale diminuzione. I venti, nelle valli saranno deboli di direzione variabile; in quota moderati da Sud Sud–Ovest al mattino, poi da Nord–Ovest al pomeriggio. Domani il tempo sarà in prevalenza soleggiato a inizio giornata, poi vedrà un graduale aumento della nuvolosità, la quale diventerà intensa, dando luogo a rovesci ed eventuali temporali, più probabili tra il primo e tardo pomeriggio. Dopo l’instabilità pomeridiana, ritorno di ampi rasserenamenti. Clima assai fresco per la stagione, specie in alta quota. La probabilità delle precipitazioni è bassa al mattino, al pomeriggio medio–alta (50/70%) per rovesci sparsi, nevosi sopra i 2700 m. Temperature in ulteriore lieve diminuzione. I venti, nelle valli deboli o moderati di direzione variabile; in quota moderati da Ovest Sud–Ovest.
Leggi le notizie di ieri.
Copyright © 2000-2019 L'Amico del Popolo S.r.l.
Piazza Piloni 11, 32100 Belluno - tel. +39 0437 940641, fax +39 0437 940661, email redazione@amicodelpopolo.it | P.Iva/C.F. 00664920253