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Venerdì 26 gennaio 2018

Da Zeno Colo’ a Kristian Ghedina: mostra di sci d’epoca a Belluno






Si terrà sabato 27 e domenica 28 gennaio, dalle 10 alle 22, nella corte di un palazzo rurale vicino alla chiesetta a Sagrogna.

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Dalle 10 alle 22 di sabato 27 e domenica 28 gennaio, nella corte di un palazzo rurale vicino alla chiesetta nel vecchio borgo di Sagrogna di Belluno, sarà possibile visitare la mostra intitolata "Da Zeno Colò a Kristian Ghedina: gli sci di un’epoca gloriosa".

Si tratta di un’iniziativa nata da Tonino Zampieri con l’idea di proporre un evento unico nello stile e soprattutto nel concetto e subito sposata dal gruppo "I mulini" di Levego e Sagrogna. "Ho sempre cercato di conservare i ricordi dello sci praticato principalmente nell’infanzia a Sagrogna, lungo pendii e prati locali, e successivamente in Nevegal, lungo le piste dell’amato Colle", spiega Zampieri. "E da qui, nell’estate del 2017, la voglia di riscoprire la passione e ripercorrere la storia dello sci bellunese, quindi ci siamo subito attivati per raccogliere tutti gli sci che normalmente le persone destinano alla discarica, cercando di intercettarli prima della dismissione".

Un lavoro che ha impegnato gli organizzatori per oltre tre mesi con circa 500 paia di sci donati da privati e raccolti nelle cantine o soffitte delle case. "E’ stata dura, perché tutti i pezzi sono stati recuperati con un’attenta e curata pulizia sia per quanto riguarda lo sci, ma soprattutto per l’attacco e lo scarpone, lavando ogni singolo componente con tanto di grasso e lucido", prosegue Zampieri.

Pezzi unici e in un certo senso anche di valore storico mondiale, come per esempio la tuta indossata da Kristian Ghedina nell’ultima gara della sua lunga carriera o il casco con i segni delle bandierine e lo scarpone della famosa spaccata che sempre Ghedina effettuò a 140 km/h sulla famosa Streif.

Ma in mostra non ci sono solo sci dritti, ma anche slittini con pezzi particolari che arrivano dal Canada, da Acireale con un privato che aveva realizzato le lamine con il paraurti di una 600, dall’Austria, da Cortina d’Ampezzo, passando anche per il Nevegal e Sagrogna.

E non potevano mancare gli slittini da ghiaccio (ferioi in dialetto), grazie anche alla collaborazione di Thomas Pellegrini, autore del libro "Lo slittino da ghiaccio nel bellunese" e che nel tempo ha raccolto e catalogato 117 esemplari unici che partono dal 1908 fino alla fine degli anni 80.

"La mostra - conclude Zampieri - è stata concepita con un percorso storico che inizia nel ’35 per terminare agli ultimi pezzi creati nella filosofia del dritto, quindi non sciancrato".


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