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Martedì 10 luglio 2018

Tib teatro, «La guerra dei bottoni» selezionato per la vetrina nazionale






Lo spettacolo «La guerra dei bottoni» è stato selezionato per partecipare il giovedì 12 luglio alle 11.30 alla vetrina «Palla al centro»

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Nuovo importante riconoscimento per Tib Teatro, che riconferma il livello qualitativo e l’apprezzamento riscosso sul piano nazionale dalle sue produzioni. Lo spettacolo «La guerra dei bottoni» è stato selezionato, tra le migliori produzioni di teatro per le nuove generazioni, per partecipare il giovedì 12 luglio alle 11.30 presso il Florian Espace di Pescara, alla vetrina delle produzioni Teatro Ragazzi e Giovani del Centro Italia - «Palla al centro», un progetto condiviso con le regioni Abruzzo, Marche e umbria giunto alla sua XIII edizione. Il festival vuole essere non solo un incontro del teatro, dei giovani e delle famiglie, ma anche un’occasione per mettere in relazione le più significative compagnie di produzione, con l’auspicio che l’incontro possa essere proficuo per ciascuno. Nell’arco di tre giornate - 10,11 e 12 luglio - saranno presentati spettacoli di teatro d’attore, di figura, di magia, di teatro-circo e di teatro-danza, spesso con musica dal vivo; spettacoli che spaziano dalle favole tradizionali, alla letteratura per ragazzi, alla ricerca di nuove drammaturgie e linguaggi espressivi.
Tra questi si inserisce lo spettacolo di Tib Teatro, con il testo e la regia di Giuseppe Di Bello e l’interpretazione di tre bravissimi attori under 35 della compagnia bellunese - Caterina Pilon, Massimiliano Di Corato e Andrea Lopez Nunes - che - dopo il debutto in anteprima presso il Teatro comunale di Belluno per Comincio dai 3 - si è già aggiudicato nel mese di maggio la selezione per l’importante festival nazionale di Milano Segnali, appuntamento storico e fondamentale per il teatro delle nuove generazioni, dove è stato rappresentato il 2 maggio al Teatro Verdi. Un teatro di qualità quello prodotto dalla struttura bellunese, che non esclude l’attenzione che la compagnia da sempre riserva al territorio di residenza. Tanti sono, infatti, i progetti in cui Tib è impegnato a Belluno e Provincia: solo nel triennio di residenza 14-17 al Teatro comunale- oltre ai 92 spettacoli ospitati - Tib ha realizzato 6 produzioni, a circuitazione nazionale. Nella stagione 17-18, appena conclusasi, sono 51 gli spettacoli andati in scena a Belluno al Teatro comunale e nelle scuole, e più di 20 quelli realizzati in Provincia, unitamente a 14 laboratori di formazione al teatro. Gli spettacoli prodotti da Tib si rivolgono infatti sia al pubblico adulto che alle nuove generazioni, con la stessa cura, secondo le proprie linee di ricerca artistica, lo testimoniano le più di 40 repliche realizzate a oggi dalla produzione «Sotto diverse stelle», spettacolo per i bambini dai 3 ai 7 anni sul tema dei migranti, dell’accoglienza e della diversità quale preziosa opportunità di crescita, e le più di 100 realizzate da «C’era 2 volte 1 cuore» che in questa stagione ha toccato importanti teatri di capoluoghi italiani tra i quali Genova, Padova, Roma, Milano, Bergamo, Modena, Bologna, Bari, Matera fino alla Svizzera, dove è stato particolarmente apprezzato. La guerra dei bottoni, tratto dall’omonimo romanzo di Pergaud, un classico della letteratura per ragazzi, nel ripercorrere la «guerra" tra bande giovanili di due paesi limitrofi, tocca il controverso rapporto infanzia-adulti e il tema della crescita, mentre porta in scena i ricordi d’infanzia di tre personaggi che si ritrovano a rievocare le gesta epiche ed eroiche compiute durante le battaglie, nelle quali i bottoni, asportati dai vestiti del nemico, erano la preda più ambita in caso di vittoria. Una «guerra» che si consuma ai margini del bosco, in uno scenario naturale nel quale i giovani protagonisti si riconoscono, in un tempo, dominato dalla voglia di avventura, dal quale gli adulti sono esclusi proprio perché incapaci di ricordare di avere combattuto anch’essi, per crescere, le medesime battaglie. Forte è anche la relazione col loro paese, per la cui gloria combattono, paese che rappresenta non solo le loro radici, ma la loro identità. Questo senso d’appartenenza, queste relazioni forti, esistono ancora per i ragazzi di oggi? E in quale contesto? Le bande delle periferie metropolitane di oggi sono ben altra cosa da quelle descritte da Pergaud. La guerra che combattono i suoi ragazzi è un gioco, condotto con estrema serietà ma un gioco, che permette loro di crescere, imparando a perdonare laddove si vince, a restare in piedi laddove si perde.


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