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Mercoledì 12 settembre 2018 ‐ Ss.mo Nome di Maria

Olimpiadi 2026, Cortina e le Dolomiti mantengano un ruolo centrale






L’on. Roger De Menech: «Occasione per ripensare infrastrutture e mobilità».

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«Se le Olimpiadi invernali 2026 saranno assegnate all’Italia, come auspico, Cortina e le Dolomiti devono mantenere un ruolo centrale». Il deputato bellunese del Pd, Roger De Menech, sostiene apertamente la candidatura italiana «senza alcun dubbio» e «del resto - sottolinea - sono stato tra i primi un anno fa a proporre Cortina come sede dei Giochi. Ora approfittiamo per completare le opere sulla viabilità e costruire la ferrovia».

Le Olimpiadi sono un’opportunità di promozione e di marketing turistico formidabile, per questo fanno gola a tutti, fa presente De Menech, «ma tra le città che si sono fatte avanti, solo noi abbiamo l’ingrediente base, le montagne e le stazioni sciistiche già perfettamente attrezzate e pronte per ospitare la maggior parte delle gare e degli eventi».

Se mai, il Veneto e il Bellunese sono carenti nelle infrastrutture di accesso. «Le Olimpiadi possono però diventare l’occasione per recuperare il terreno. Scontiamo problemi sulla viabilità, sulle ferrovie e sui nodi di scambio», rimarca De Menech. «Le nostre strade sono a rischio frane e passano ancora in mezzo ai paesi creando congestionamenti e causando inquinamento. Stiamo affrontando questi temi con una serie di progetti che sarebbero dovuti essere pronti per i Mondiali di sci del 2021. Sarà un’occasione per l’attuale Governo per dimostrare la propria concretezza e attenzione allo sviluppo dei territori, stanziando ulteriori risorse da aggiungere ai 300 milioni di euro stanziati dal Governo precedente».

Diverso il discorso sulla ferrovia. «Il completamento dell’anello ferroviario delle Dolomiti, con il collegamento da Calalzo a Dobbiaco via Cortina, è un progetto complementare a quello dei Giochi», ricorda De Menech che lo sostiene perché offre una modalità di accesso a minore impatto ambientale e soprattutto è un’infrastruttura che contribuirà a promuovere il comparto turistico grazie a connessioni dirette e veloci con la pianura e con le principali città italiane. «Costruirlo - conclude De Menech - significa allineare le Dolomiti a tutte le destinazioni alpine, francesi, svizzere e austriache che possono sfruttare la doppia modalità di accesso, su gomma e su ferro».


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