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Martedì 30 ottobre 2018 ‐ S. Teonisto

Belluno, quindici sfollati alle Ricci






Evacuate le case vicino al Piave, la piena è arrivata all’una e mezza. A Lambioi vola la copertura dello Spes Arena. A Longarone dalle 5 è riaperta l’area industriale.

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La notte scorsa, verso l’una e mezza, la temuta piena del Piave è passata ai piedi della città di Belluno. Verso mezzanotte e mezza, quando l’onda stava transitando per Longarone, è scattata l’evacuazione dei piani bassi di Borgo Piave, nella zona di piazza San Nicolò.


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Stamattina, martedì 30 ottobre, Daniele Dalvit portavoce del sindaco Jacopo Massaro ha fatto il punto della situazione.

Il livello del Piave al Ponte della Vittoria sta scendendo, alle 7 era di 3.80 metri dopo aver toccato all’una e mezza il picco massimo di 5.04 metri.

Intorno alle 2 della notte gli evacuati sono stati portati alle scuole medie Ricci, dove erano stati predisposti i locali per accogliere le persone in eventuale stato di necessità.

Sono una quindicina gli sfollati ospitati scuole Ricci, provenienti da via Miari, borgo Piave, via Alzaia, via Lambioi. Il personale di Sersa ha provveduto a portare loro la colazione.

Si lavora per individuare le criticità sulla viabilità: Bellunum è all’opera con le quattro spazzatrici e 14 persone che si stanno occupando della pulizia delle caditoie e dei tombini.

Si cerca di capire se in giornata sono previsti altri svasi dalle dighe a Nord, quindi con la possibilità di nuove e pericolose piene. Enel sta lavorando per il ripristino della corrente elettrica, ma la situazione è ancora grave. Molte utenze sono ancora senza corrente elettrica e in alcune zone di Belluno manca anche l’acqua.

Intanto a Longarone dalle 5 di stamattina la zona industriale è stata riaperta, «ogni singola azienda potrà valutare la riapertura o meno nel corso della giornata», ha dichiarato il sindaco Roberto Padrin, «abbiamo vissuto momenti difficili ma il peggio è passato. Grazie a tutti. Oggi cominceremo a valutare i danni e daremo indicazioni sulle modalità di segnalazione».


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