Sono finiti gli svasi dai bacini idroelettrici della parte alta della provincia, dunque il Piave non rappresenta più una grossa minaccia e il livello dell’acqua dovrebbe un po’ alla volta scendere. Per questo gli sfollati, a Belluno, vengono riportati nelle loro abitazioni. Ma per l’energia elettrica «ci sono enormi problemi in tutta la provincia, perché sono state bruciate una decina di cabine primarie, quindi per almeno 24 ore non ci sarà la possibilità di tornare alla normalità».
Lo riferisce il sindaco Jacopo Massaro facendo il punto della situazione dopo le 10 di stamattina, martedì 30 ottobre. Si stanno riaprendo le strade principali interne a Belluno, vengono segnalati grossi danni in tutti i cimiteri, nella centrale via Matteotti è caduto un tetto in strada (nella foto), numerosi alberi sono crollati sulle coperture degli edifici e risultano tetti parzialmente divelti nelle varie frazioni. A Borgo Piave, dove il Piave è esondato allagando tutto, sono in azione le idrovore per tirare via l’acqua.
«Domani, mercoledì 31 ottobre, resteranno ancora chiuse tutte le scuole, in tutta la provincia», anticipa Massaro, «siamo impegnati nelle verifiche sulla sicurezza».