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Martedì 6 novembre 2018 ‐ S. Leonardo
Agordino, fatti brillare due massi pericolosi di 20 metri cubi
Uno era posto tra Digonera e Laste sotto un ponte, l’altro bloccava metà carreggiata tra Arabba e il Passo Campolongo.
Chiamati a intervenire in casi di emergenza in ambienti rischiosi, ieri e domenica gli specialisti del Soccorso alpino e speleologico del Veneto hanno fatto brillare due massi di circa 20 metri cubi l’uno. La prima richiesta è arrivata domenica per un masso caduto sotto il ponte del torrente Rio Rosse, tra l’abitato di Digonera e Laste, a Rocca Pietore, che ostruiva il passaggio dell’acqua causando un tappo molto pericoloso e il conseguente isolamento dell’abitato di Laste a seguito di un’eventuale esondazione in caso di piena. I tecnici fuochini della VI Delegazione Speleologica, abilitati all’utilizzo di materiale esplosivo, si sono assicurati e calati con le corde dal ponte e hanno individuato i diversi punti su cui realizzare dei fori con perforatori pneumatici, in modo da garantire esplosioni controllate e di precisione.
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Ieri sera invece, su segnalazione dei Carabinieri che ne avevano evidenziato le condizioni critiche, gli specialisti del Soccorso si sono spostati sulla provinciale che da Arabba porta al Passo di Campolongo, in comune di Livinallongo del Col di Lana, per un masso caduto dall’alto che bloccava metà carreggiata e si temeva potesse muoversi e scivolare a valle.
Tutte le operazioni si sono svolte senza alcun problema grazie all’ottima collaborazione tra le diverse forze dell’ordine ed enti, che hanno seguito il protocollo relativo all’utilizzo degli esplosivi in caso di emergenza, a partire dalle Prefetture di Verona e Belluno, alla scorta dei Carabinieri durante il trasporto dei materiali, alla sorveglianza della Guardia di finanza durante le esplosioni, alla disponibilità dei Vigili del fuoco presenti con potenti fari e compressori e della Protezione civile, fino alle Amministrazioni comunali di Rocca Pietore e Livinallongo del Col di Lana.
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