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Venerdì 23 novembre 2018 ‐ S. Clemente

Pannolini biodegradabili, i benefici non sono soltanto ambientali






Belluno ha avviato la sperimentazione al nido di Cavarzano. Oggi, venerdì 23 novembre, il primo conferimento al Maserot.

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Primi test per i pannolini biodegradabili in uso all’asilo nido comunale "Piccolo Girasole" di Cavarzano. Oggi, venerdì 23 novembre, in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, c’è stato il conferimento dei primi 400 chili di pannolini all’impianto del Maserot, a Santa Giustina.


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«La sperimentazione è partita ufficialmente pochi giorni fa: il Comune ha fornito gratuitamente i pannolini biodegradabili e compostabili all’asilo nido», spiegano l’assessore all’ambiente, Stefania Ganz, e l’assessore alle politiche sociali, Valentina Tomasi. «L’obiettivo è quello di ridurre la produzione del rifiuto secco cittadino». «Si stima che un bambino, nei primi tre anni di vita, produca una tonnellata di pannolini, che finiscono nel secco, mentre il pannolino biodegradabile può essere smaltito con la frazione umida e riconvertito in compost ed energia», aggiunge la Ganz. «Inoltre, oltre ai vantaggi ambientali, questi pannolini portano benessere ai bambini, perché sono totalmente naturali e non causano dermatiti o allergie».

«Ridurre il rifiuto secco è una decisione importante per il Comune e per l’intera comunità», sottolinea la Tomasi. «Per ora, ci siamo assunti come amministrazione il costo di questa scelta, incaricandoci dell’acquisto e della fornitura gratuita dei pannolini alle famiglie ospiti al "Piccolo Girasole", ma confidiamo che possa diventare un’abitudine anche a casa e che anche altre strutture pubbliche seguano il nostro esempio, riducendo così ancora di più la produzione dei rifiuto secco».

Al "Piccolo Girasole" sono presenti una quarantina di bambini e la produzione stimata di pannolini è di circa 4 tonnellate all’anno. «Trasferire questa quantità di rifiuto dalla frazione secca a quella umida comporterà una notevole riduzione di impatto ambientale», spiega l’amministratore unico di Bellunum, Davide Lucicesare. «Possiamo infatti stimare una riduzione di circa 130 kg di CO2 equivalente per ogni tonnellata di pannolini compostabili. A Belluno sono presenti circa 1200 bambini dagli 0 ai 4 anni: potenzialmente, se tutti usassero questi pannolini, potremmo arrivare a una riduzione del secco pari a 300 tonnellate all’anno, pari al 12% della produzione totale».

Partner di questa sperimentazione è Dolomiti Ambiente, la società che gestisce l’impianto di smaltimento al Maserot: «Oggi abbiamo fatto le prime prove, triturando i pannolini assieme al materiale di supporto», mette in risalto Luciano Gesiot, presidente della società. «Continueremo il monitoraggio delle varie fasi, con il passaggio nel secondo miscelatore, la permanenza in biocella e, dopo un’ulteriore maturazione, arriverà al vaglio finale. A fine ciclo, quindi tra un mese e mezzo, sapremo definire con certezza i risultati di questa sperimentazione».


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