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Mercoledì 28 novembre 2018 ‐ S. Giacomo della Marca
Fibrosi cistica, da Belluno altri 8 mila euro per la ricerca
La delegazione locale continua a dare il proprio contributo ai progetti portati avanti dalla Fondazione di Verona.
Altri 8 mila euro per la ricerca. La delegazione Ffc (Fondazione ricerca sulla fibrosi cistica) di Belluno è scesa di nuovo in campo lo scorso mese di ottobre e, tramite la campagna di distribuzione di piante di ciclamino, ha raccolto 8.544 euro. «L’impegno, la solidarietà e la disponibilità dei Bellunesi ci permettono di mandare questa cifra alla Fondazione di Verona. Cifra che, unita a quella mandata a maggio di 10 mila euro, copre metà del progetto», spiega Bice Gallo Menegus, responsabile della delegazione Ffc di Belluno. «La delegazione bellunese adotta e dà il proprio contributo ai progetti portati avanti dalla Fondazione ricerca fibrosi cistica: quest’anno è stato scelto il 24/2017 ’’Fotoferesi extracorporea come terapia d’induzione per prevenire il rigetto acuto in pazienti affetti da fibrosi cistica e trapiantati di polmone”».
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«Il rigetto acuto si manifesta frequentemente nel primo anno dopo il trapianto di polmone», sottolinea la Gallo Menegus. «Può essere controllato attraverso la terapia immunosoppressiva, ma apre la strada al rigetto cronico che è la principale causa di perdita dell’organo. L’obiettivo di questo progetto è valutare l’efficacia e la sicurezza di un trattamento che previene il rigetto. Con quanto raccolto in provincia copriamo circa la metà dell’importo complessivo necessario per questa specifica attività di ricerca (35 mila euro)».
La delegazione Ffc di Belluno ha tanti amici che la sostengono e aiutano «spesso in silenzio», dice ancora. «Persone che ci permettono di tenere fede ai nostri impegni, così da essere certi che i ricercatori possano continuare a lavorare con lo scopo finale di sconfiggere la fibrosi cistica».
La Gallo Menegus fa anche un’altra riflessione. «Ripensando alla settimana drammatica di fine ottobre/inizio novembre e alla devastazione della nostra provincia causata dal maltempo», riflette, «ogni altro problema può sembrare piccolo e risolvibile. Ma la devastazione dei boschi è uguale alla devastazione della vita umana davanti alla nostra completa incapacità di contrastare quanto è superiore alle nostre forze. Guardando le panoramiche dei boschi, soprattutto agordini, ho notato le macchie gialle dei larici quasi tutti miracolosamente in piedi, in mezzo alla distesa dei pini e abeti schiantati al suolo. Ecco, vorrei che in modo particolare i miei amici più colpiti si sentissero come i larici profondamente piantati nella terra e saldamente sicuri di poter vincere ogni prova, anche se difficile da accettare. Il mio ringraziamento va a tutti, con un pensiero speciale a chi è stato maggiormente segnato dal catastrofico evento meteorologico di fine ottobre».
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