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Giovedì 27 dicembre 2018 ‐ S. Giovanni Apostolo

Sequestro auto con targa estera, «norma da abrogare»






Il deputato De Menech ha presentato un’interrogazione: «Problema segnalato da tempo».

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«Il decreto sicurezza dimostra come i provvedimenti di Lega e 5 Stelle riescano a creare problemi nuovi senza risolvere quelli esistenti. Solo nel Bellunese stanno arrivando molte segnalazioni di lavoratori stagionali a cui è stata sequestrata l’autovettura perché immatricolata con targa tedesca, rumena o austriaca». Il deputato bellunese Roger De Menech ha presentato in questi giorni un’interrogazione ai ministri dell’Interno, degli Esteri e delle Infrastrutture per chiedere come intendano affrontare il problema creato da un loro stesso provvedimento.


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«La soluzione più immediata sarebbe l’abrogazione di questa norma assurda», afferma De Menech. «C’è anche un’altra strada percorribile e cioè gli accordi con tutti i paesi esteri, ma mi sembra molto più lunga e complicata. L’obbligo di guidare veicoli con targa italiana per tutti i residenti da oltre 60 giorni nel nostro paese è una delle regole più bizzarre e anacronistiche varate da questo governo. Immagina un’Italia che non c’è più da molti decenni, in cui le persone, crescono, vivono e invecchiano nello stesso posto dove sono nate. Per fortuna non è più così».

Oggi, soprattutto grazie all’Unione europea le opportunità di lavoro possono essere trovate in ciascuno degli altri 27 paesi membri. Fra l’altro la stessa Unione europea prevede la doppia residenza. È quindi molto frequente che lavoratori residenti in Italia possiedano un veicolo immatricolato in un altro paese membro.

«Il problema lo avevamo segnalato per tempo», ricorda il deputato, «avessimo potuto intervenire avremmo fatto un emendamento soppressivo, ma purtroppo su questa legge di bilancio, come è noto, il Parlamento non può mettere becco. Può solo approvarla o respingerla».

Tra i principali settori colpiti dalla demagogia leghista e grillina c’è quello dei lavoratori stagionali che dal Bellunese si spostano in Germania, Austria, Slovenia e Romania dove hanno imprese, attività commerciali e aziende. «Ci sono stati e ci saranno diversi incontri formali e informali a cui sto cercando di partecipare, con molte persone e gruppi, come quello di stasera in Zoldo», spiega De Menech.


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