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Mercoledì 2 gennaio 2019 ‐ Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

"Arteterapia", l’11 gennaio a Calalzo la seconda edizione del laboratorio






Il progetto, ideato da Brigida Tuscano, gode della collaborazione dell’associazione Momentaneamente Assenti, del Comune e dell’Unione Montana Centro Cadore.

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Attraverso l’espressione artistica è possibile raggiungere un miglioramento delle proprie capacità cognitive, aumentare l’autostima, avere una maggiore consapevolezza di sé e far fronte a situazioni di difficoltà e stress. Partendo da questa constatazione a maggio 2018 ha preso il via a Calalzo di Cadore il primo laboratorio espressivo di "arteterapia", parte integrante del progetto "L’arte per non essere in disparte", ideato dalla dottoressa Brigida Tuscano, psicologa e psicoterapeuta, pittrice per passione. Il gruppo ha visto l’adesione di una decina di partecipanti, provenienti dal Centro di salute mentale di Pieve di Cadore, dalla Comunità terapeutica residenziale protetta e dalla Comunità alloggio di Auronzo, oltre che dall’esterno.


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La prima edizione del progetto è terminata in settembre ed è già pronta a partire la seconda: si comincerà l’11 gennaio 2019, con incontri settimanali di due ore, nell’ex asilo a Calalzo. L’iniziativa gode della collaborazione dell’associazione Momentaneamente Assenti, del Comune e dell’Unione Montana Centro Cadore. Intanto, il 21 dicembre scorso nella biblioteca di Lozzo, si è tenuta l’inaugurazione della mostra che raccoglie i lavori pittorici realizzati dai ragazzi durante l’attività di laboratorio 2018. «L’esposizione è nata dall’esigenza di dare una risposta positiva al bisogno di autoaffermazione e autorealizzazione», spiega la Tuscano, «nonché dalla volontà dei partecipanti di "esserci", lasciando la propria "impronta"».

La mostra, aperta fino al 6 gennaio, vuole essere anche un momento di riflessione. Ogni foglio con il suo disegno, infatti, è una piccola realtà circoscritta che, valorizzata, si rende significativa per il soggetto che la esprime», continua. «Ogni opera è un messaggio: desideri, paure ed emozione vengono trascinate fuori dal linguaggio non verbale del colore e delle forme, dando vita a un racconto del tutto pratico e personale».

«L’arteterapia, strumento di aiuto e sostegno fornito dal terapeuta, attraverso l’uso del colore e la manipolazione di materiali ha consentito ai soggetti che hanno preso parte alla prima edizione di esprimere il lato più profondo e di difficile accesso dal punto di vista cognitivo-verbale», aggiunge la Tuscano. «Utilizzando le attività artistiche visuali come mezzi terapeutici si è aperta la possibilità di attivare un processo di recupero e di crescita della sfera affettiva, emotiva, relazionale. Si è trattato di un percorso educativo, dove i ragazzi si sono resi protagonisti e non più vittime del disagio. Alla luce degli obiettivi e dei risultati ottenuti si è quindi ritenuto opportuno dare continuità al percorso che ha reso possibile creare un ponte tra ciò che "sta dentro", ossia il mondo interiore, e ciò che costituisce la realtà esterna».

Per informazioni rivolgersi all’associazione Momentaneamente Assenti al numero 3386911327.


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