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Martedì 8 gennaio 2019 ‐ San Massimo

«Bando Valori Territori», a due progetti bellunesi oltre mezzo milione di euro






Lo ha deliberato la Fondazione Cariverona: si tratta di «In Lab Belluno» e «Itinerari in rete per lo sviluppo di un turismo culturale in Cadore».

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«In Lab Belluno» e «Itinerari in rete per lo sviluppo di un turismo culturale in Cadore». Sono i due progetti bellunesi che hanno ottenuto il contributo della Fondazione Cariverona nell’ambito del «Bando Valori Territori» (nella foto, il roadshow a Belluno). Impegnate risorse per 5,3 milioni di euro, di cui oltre mezzo milione, nello specifico 520 mila euro, arriveranno in provincia di Belluno. Lo stanziamento dei contributi è stato deliberato dalla Fondazione Cariverona con il consiglio di amministrazione del 12 dicembre.


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«La partecipazione al Bando Valore Territori» è stata straordinaria», commenta il presidente della Fondazione Alessandro Mazzucco. «Abbiamo operato un’attenta selezione progettuale. Ora le aspettative nostre e delle comunità nei territori sono particolarmente alte: richiediamo a tutti il massimo impegno per risultati che monitoreremo e valuteremo». Il cda ha deciso di sostenere 15 delle reti progettuali costituitesi in risposta all’innovativo bando, che ha toccato tutte le nostre province di riferimento della Fondazione, coinvolgendo circa 500 enti nelle 5 città capoluogo.

La prima selezione ha riguardato in particolare i contenuti di innovatività, interdisciplinarietà, incidenza sul territorio delle candidature pervenute. La Fondazione Cariverona, nello scegliere i 15 progetti assegnatari di importanti contributi in termini economici, ha tenuto nella dovuta considerazione la qualità progettuale nelle sue molteplici dimensioni e anche la rappresentatività territoriale, decidendo inoltre di incrementare le disponibilità previste dal bando di ulteriori 300 mila euro, portandolo complessivamente le risorse assegnate a 5,3 milioni di euro. Saranno oltre 200 gli enti e le istituzioni coinvolte nella fase realizzativa dei progetti selezionati.

Al progetto «In Lab Belluno» sono stati assegnati 290 mila euro. Al bando si sono presentati insieme Comune capoluogo, Fondazione Teatri delle Dolomiti, Confindustria Belluno Dolomiti, Cooperativa Società Nuova, Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia, Israa (Istituto per servizi di ricovero e assistenza agli anziani) Tv attraverso la propria società Faber. Il polo «In Lab» nasce a Belluno come acceleratore di idee, aggregatore di competenze e strumento innovativo al servizio di un nuovo modello di governance territoriale che investe nel proprio territorio partendo dai suoi punti di debolezza per trasformarli in risorsa: posizione geografica di "margine" e confine come occasione di relazione produttiva interregionale e alpina, sfruttando al meglio i network di riferimento e potenziali partner. Palazzo Bembo, nel cuore di Belluno, sarà la sede fisica del nucleo «In Lab», nodo logistico, promotore sinergico e strumento al servizio dei partner in ambito di analisi del bisogno, ricerca, alta formazione ed euro progettazione nell’ottica della sostenibilità (economica, sociale ed ambientale), della valorizzazione dell’esistente sotto il profilo culturale, socio-educativo ed ambientale e dell’innovazione tecnologica. In Lab, pur localizzata nel capoluogo, sarà un punto di riferimento per tutta la provincia. In Lab si struttura in quattro nuclei operativi indipendenti ma interconnessi tra loro: ricerca, analisi del bisogno e networking; alta formazione; euro progettazione; coordinamento e monitoraggio dei risultati.

Altri 230 mila euro sono stati assegnati alla Magnifica Comunità di Cadore e agli altri 11 soggetti che hanno sviluppato il progetto «Itinerari in rete per lo sviluppo di un turismo culturale in Cadore». Il piano progettuale vuole mettere in rete una serie di itinerari sviluppati negli ultimi anni da istituzioni pubbliche, attraverso un collegamento territoriale unitario e nello stesso tempo potenziando l’aspetto legato alla cultura dei luoghi interessati (i siti archeologici di Lagole e di Cima Gogna, l’antica strada Regia, la casa natale di Tiziano Vecellio, il vasto patrimonio d’arte sacra, i vari musei locali). L’obiettivo è valorizzare la storia, la tradizione, le peculiarità gastronomiche e le eccellenze artigianali distribuite nel territorio. Nell’intenzione dei promotori la cultura dovrà arrivare ad essere un elemento caratterizzante per il turismo locale, capace di sviluppare un nuovo tipo di accoglienza e di far scoprire il territorio attraverso delle esperienze uniche e di qualità che possano contrastare il turismo di massa "mordi e fuggi", prolungando di fatto la permanenza delle presenze che potranno usufruire di una più articolata e consapevole offerta turistica.
La Magnifica Comunità di Cadore è l’ente coordinatore della Rete Museale Cadore Dolomiti e gestore della casa natale di Tiziano Vecellio e del Museo Archeologico Cadorino. Per lo sviluppo di azioni mirate di riqualificazione ambientale ha individuato dei partner specifici con delle competenze in materia: le Unioni Montane (nello specifico l’Unione Montana Centro Cadore - l’Unione Montana Val Boite - l’Unione Montana Comelico); la Fondazione Centro Studi Transfrontaliero Comelico Sappada; la Fondazione Dolomiti Unesco; la Fondazione Museo dell’Occhiale; la Diocesi di Belluno Feltre e la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore; Confcommercio Dolomiti.

«Abbiamo stimolato ed ascoltato i nostri territori, la partecipazione è stata importante così come la selezione dei 139 progetti pervenuti. Ora il compito dei beneficiari è essere all’altezza delle aspettative sia nostre che delle rispettive comunità», dichiara ancora Mazzucco. «Siamo molto soddisfatti del risultato in termini di capacità di costruire reti, basti pensare che i 15 progetti sostenuti vedono coinvolti nella fase realizzativa oltre 200 soggetti, tra enti e istituzioni pubbliche, soggetti del privato sociale, imprese sociali e aziende. Inoltre, voglio ricordare l’immenso patrimonio di conoscenza e relazione che si è creato tra i partecipanti al Bando Valore Territori, una semina che siamo convinti produrrà ricadute positive nel tempo».

Il direttore generale della Fondazione Cariverona Giacomo Marino ha sottolineato come «Compito della Fondazione sarà ora quello di monitorare attentamente l’andamento dei progetti e valutarne l’impatto, tema che è stato peraltro considerato significativamente anche nella fase di valutazione progettuale e che sarà occasione di crescita imprenditoriale per tutte le realtà coinvolte».




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