È vero che la gestione dei migranti non è semplice, ma è anche vero che è possibile trovare il modo per renderla sostenibile ed efficace. Lo ha indicato il convegno tenutosi martedì 22 a Belluno sullo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che chiede ai Comuni di diventare parte attiva nell’accoglienza (anche elaborando progetti di formazione e inclusione) e in cambio garantisce loro un limite massimo (non sfondabile) di migranti da accogliere e insieme vantaggi di carattere economico e organizzativo (la possibilità del turn over del personale in alcuni settori che hanno a che fare con i migranti). Questo sistema nasce da un accordo tra l’Associazione dei Comuni e il Governo, e coinvolge in Italia già 1.200 municipalità («e finora mai nessuna ne è uscita», ha commentato il sindaco di Prato, Matteo Biffoni illustrandone le caratteristiche). A breve il Ministero dovrebbe indicare la quota massima di migranti prevista per ogni Comune che probabilmente sarà di 2,5 persone ogni 1.000 abitanti.